Il testo scritto a quattro mani di Giulia Carla Bassani – che molti conosceranno come Astrogiulia, – e Francesco Maio non lascia alito a fraintendimenti: il testo parla di Elon Musk e SpaceX, punto.

Un elenco inesorabile di fallimenti sì, ma anche di intuizioni, di brusche virate nei progetti in risposta a necessità imprevedibili, difficoltà tecniche sovra o sottostimate, cooperazioni andate in fumo o strette in tempi brevissimi.

Si perché quello che traspare dal testo è che il cammino di SpaceX non è stato e non è ancora, un percorso in linea retta, sembra più un procedere tortuoso, con bussola in mano, con cambi di rotta nel tentativo di evitare vicoli ciechi. Un procedere anche a tentativi e abbozzando e costruendo soluzioni ad hoc in risposta agli imprevisti.

L’immagine evocata è quella vista molte volte in alcuni film americani, con team costretti a vivere letteralmente negli uffici, notte e giorno, in una corsa contro il tempo che può evitare; o come è spesso accaduto, fallimenti e mesi di lavoro e milioni in risorse economiche letteralmente “bruciati”.

Leggendo il libro la sensazione è quella di immedesimarsi nei panni di ingegneri e tecnici, alle prese con una sfida senza precedenti: srotolata in una timeline fitta di scadenze e ove, ogni annuncio del “capo” sembra segnata da uno scossone da brividi. Non è da dimenticare, infatti, e agli autori non sfugge di sottolinearlo, l’aspetto finanziario che corre sul binario parallelo alla ricerca tecnologica; e che alla stessa vorticosa velocità impone ritmi e bisogni da soddisfare. Per non scontentare gli azionisti, per non sminuire i marchi di proprietà del geniale Musk, ad ogni passo falso deve succedere un annuncio ancora più vigoroso e più eclatante, un tam tam che finalmente oggi sembra aver raggiunto il suo successo. Razzi vettori e moduli di trasporto umano affidabili, una rete di mobilità alimentata elettricamente che ha già coperto con le sue auto “Tesla” quasi tutti i paesi più industrializzati, e una rete satellitare per fornire internet ovunque.

Il libro non è solo un racconto, nella prima metà infatti sono anche descritti con un approccio ingegneristico ma non troppo tecnico, le caratteristiche dei principali razzi prodotti e, in alcuni casi, abbandonati, da SpaceX. Un’ottima guida per chi in questi ultimi 6/7 anni ha perso il filo nel susseguirsi di lanci più o meno di successo.

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Biografia

Giulia ha sempre amato la scienza e lo spazio. Nel 2015 è stata selezionata per partecipare all’ESO Astronomy Camp per trascorrere una settimana all’Osservatorio di Saint Barthélemy in Valle d’Aosta con altri 50 partecipanti internazionali.

Nel 2017 ha scritto il suo primo romanzo di fantascienza “Ad Martem 12″, sui primi esseri umani che un giorno potranno nascere su Marte. Nello stesso anno si è iscritta al Politecninco di Torino per studiare ingegneria aerospaziale. Nel dicembre 2018 è stata invitata da ArianeGroup, ESA e CNES a partecipare al lancio di un razzo Ariane V a Kourou nella Guinea francese.

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