Ci ha recentemente lasciato l’amico e grande appassionato di astronomia Vittorio Lovato, appartenente all’Associazione Astrofili Alta Valdera e conosciuto da tutti in ambito amatoriale come tra i massimi esperti di spettrografia.

Sul numero 179 di Coelum Astronomia abbiamo potuto ricordarlo solo con poche righe, in questa pagina invece la figura di Vittorio è tratteggiata da un lungo articolo scritto da Alberto Villa, presidente dell’AAAV, in base alle note biografiche fornite dal figlio di Vittorio, Roberto.

Vittorio Lovato è nato il 7.3.1929 a Schio (VI), dove ha frequentato le scuole elementari presso l’Istituto Padri Salesiani. Nonostante le ristrettezze imposte dal secondo conflitto mondiale ha proseguito gli studi fino a conseguire il diploma di perito elettrotecnico presso l’Istituto Industriale “A. Rossi” di Vicenza nel 1950. Laureatosi in Ingegneria elettronica presso l’università degli studi di Pavia, con tesi sulla sicurezza negli impianti di raffinazione, si è definitivamente stabilito con la famiglia a Voghera (PV), dove è stato dipendente  ENI presso la raffineria AGIP di Sannazzaro d.B.  fino all’età della pensione.

Suo figlio Roberto (che ringrazio per il contributo alla stesura di questo breve articolo), mi racconta che la passione di papa’ Vittorio per l’osservazione del cielo era ben evidente già negli anni 60: è sempre vivo il suo ricordo da bambino di papà Vittorio a casa il sabato e a volte anche la domenica, sul tavolo della cucina (non aveva una stanza da dedicare ad officina!) mentre costruiva pezzi che sarebbero poi diventati un telescopio completo. Il suo primo Saturno o la sua prima Luna non li aveva certamente visti sui libri di scuola, ma  dal balcone di casa quando aveva 6-7 anni attraverso il primo telescopio costruito da papà (e che aveva lasciato sul pavimento della cucina tanti trucioli di alluminio, polverino metallico di limatura, colle , tracce di vernice, ecc, con grande “gioia” di sua mamma!).

Per anni Vittorio si è dilettato a costruire ed affinare il telescopio originario, ed a costruirne di nuovi. Le prove le faceva tutte “sul campo”: dalla seconda metà degli anni 70 da una posizione più privilegiata a quota 1000 mslm. sull’appennino pavese, dove nel frattempo aveva acquisito un piccolo appartamento da utilizzare per le ferie con la famiglia.

Per diversi anni Vittorio ha dunque operato in solitudine, fino a quando ha incontrato un gruppo di giovani astrofili appassionati almeno tanto quanto lui con i quali ha cominciato una nuova fase di “condivisione” delle sue esperienze in campo astronomico: è proprio in questo periodo che conosco personalmente Vittorio Lovato. Infatti fondai nel 1978 la AAT – Ass.ne Astrofili Thetys con sede in Rivanazzano (PV), e appena Vittorio ne venne a conoscenza si presentò per vedere se la cosa potesse interessarlo e se potesse collaborare in qualche maniera. La sua passione per la costruzione di strumenti e la mia per la spettrografia ci portarono a scommettere sulla realizzazione di uno spettrografo, quando – al tempo – ben pochi si erano cimentati in tale settore a livello amatoriale. Le serate necessariamente passate a discutere sulla pratica e sulla teoria ci hanno fatto reciprocamente conoscere ed apprezzare, fino a far nascere una profonda amicizia: per quanto mi riguarda Vittorio è diventato quasi un secondo papà, che mi ha insegnato tanto non soltanto nel campo dell’astronomia. La costruzione dello spettrografo andò a buon fine e nel 1992 ci valse – davvero con tanta soddisfazione – la pubblicazione di un articolo di fondo sulla rivista “L’Astronomia”.

Fu questo uno stimolo molto forte per Vittorio che da questo momento si dedicò con successo alla realizzazione di spettrografi amatoriali: dopo tanti anni di dedizione a tale attività credo non ci sia astrofilo italiano appassionato di spettrografia che non conoscesse Lovato!

Nel 1993 mi sono trasferito in Toscana dove dal 2004 mi trovo a condurre la AAAV – Ass.ne Astrofili Alta Valdera con sede in Peccioli (PI). La distanza non ha certamente influenzato il rapporto di amicizia e di collaborazione con Vittorio e i lavori “a 4 mani” nel settore della spettrografia sono proseguiti, ben riuscendo a coordinarci anche a distanza. Il fatto di avere a disposizione in Toscana un telescopio RC da 50mm ha “stuzzicato” Vittorio per vedere cosa si potesse ottenere da uno strumento del genere con un suo “gioiellino” appositamente costruito. Ed ecco che nell’ottobre 2007 Lovato viene in Toscana con uno spettrografo fatto su misura per il telescopio dell’Osservatorio Astronomico di Libbiano (Peccioli) proprio nei giorni in cui la cometa Holmes ha un outburst che la rende improvvisamente visibile a occhio! Si completa così il primo di una nuova serie di interessanti lavori, tutti realizzati con gli spettrografi sapientemente costruiti da Vittorio e pubblicati da diverse riviste italiane, e ospitati in particolare proprio da “Coelum Astronomia” che in più di una occasione ne ha valorizzato i contenuti.

Vittorio ha deciso di lasciarci all’inizio dello scorso mese di ottobre: la cosa per me è arrivata inattesa ed è grande il vuoto che rimane per una profonda amicizia che dura da tanti anni e che all’improvviso viene a mancare. A volte non ci penso e viene naturale – quando ho un dubbio – pensare di chiamare Vittorio per un confronto, un consiglio e un saluto.

Tra i tanti momenti passati insieme, mi piace ricordarlo sorridente mentre sale ad applicare il suo nuovo spettrografo al telescopio di Libbiano.

Ciao Vittorio…. con la stima e l’affetto di sempre!

Alberto Villa (Presidente AAAV)