Il 1998, l’anno più lussurioso
Ciao a tutti ragazzi degli anni 90! Come va’?
Oggi parliamo del 1998, l’anno più lussurioso di questo decennio. Perché nonostante tutte le cose interessanti e magnifiche che questo anno ha portato, tutti lo ricorderanno per una cosa: IL VIAGRA. Proprio nel 1998 infatti, la FDA statunitense approvò la commercializzazione della “pillolina blu” come cura dell’impotenza. Poi la cosa sfuggì, diciamo, di mano. Nello stesso anno, vuoi il caso, partirono due delle serie tv più famose del decennio: Will & Grace e Sex and the City. Nel 1998 vi ricordo che Paula Jones accusò anche il presidente statunitense Bill Clinton di molestie sessuali. Il cinema non era da meno, con colossal del calibro di Godzilla e Armageddon che sfondavano i botteghini facendo incassi da record.
Lo stesso anno, Titanic di James Cameron vinse undici premi Oscar su 14 candidature, eguagliando Ben-Hur, che durava dal 1960. Il record, non il film.
Nel 1998 ci fu anche il primo trapianto di arto, precisamente il 23 settembre, a Lione. La mano destra di un uomo morto in un incidente stradale venne trapiantata con successo a un cinquantenne da una équipe medica internazionale guidata dal professor Jean-Michel Dubernard.
Il 1998 era quell’età di mezzo in cu ci si avvicinava al 2000, e le ansie del nuovo millennio si fondevano con la nostalgia dei pantaloni che, piano piano, stavano diventando a vita sempre più bassa e, grazie all’euro, costavano il doppio.
Per l’astronomia fu un anno decisamente denso, che vide, fra le altre cose, una eclissi solare totale, una eclissi solare anulare e ben tre eclissi lunari penombrali. Le missioni spaziali la fecero da padrone. Nel 1998 infatti, i dati inviati dalla sonda spaziale Galileo indicarono che la luna di Giove Europa aveva un oceano liquido sotto una spessa crosta di ghiaccio. Per rimanere in tema di acqua, la sonda Lunar Prospector, lanciata in orbita attorno alla Luna, trovò successivamente le prove del prezioso fluido ghiacciato sulla sua superficie e La NASA annuncia che la sonda Clementine, in orbita attorno alla Luna, trovò abbastanza acqua nei crateri polari da sostenere una colonia umana e una stazione di rifornimento di razzi. La corsa allo spazio vide il Giappone lanciare una sonda su Marte, salendo sul carro dei big assieme agli Stati Uniti e alla Russia per quanto riguarda l’esplorazione al di fuori della Terra. Nello stesso anno venne anche lanciato Zarja, il primo modulo della Stazione Spaziale Internazionale.
Nel 1998 nacque anche il primo programma spaziale della NASA con lo scopo di sperimentare una serie di tecniche per future esplorazioni a grandissima distanza dalla Terra, al di là del Sistema solare, nel cosiddetto spazio profondo.
Il 1998 vide ritornare nello spazio John Glenn a bordo dello Space Shuttle Discovery, lanciandolo, alla tenera età di 77 anni, nell’olimpo degli astronauti come la persona più anziana ad andare nello spazio fino a quel momento. Da lì poteva vedere una nuova stella che si era appena accesa nel firmamento: Lucio Battisti lasciava la Terra per brillare di luce eterna.
La tecnologia non fu da meno, accendendo il primo dei quattro telescopi riflettenti da 8,4 m del programma Very Large Telescope dell’European Southern Observatory a Cerro Paranal in Cile.
Dal lato cosmologico infine, gli astronomi Saul Perlmutter, Adam Riess e Brian Schmidt pubblicarono la prima evidenza che l’universo sta aumentando la sua velocità di espansione. E lo fecero utilizzando come indicatori di distanza le supernovae del tipo Ia. In questo modo fu possibile affermare che le galassie più lontane si muovono a una velocità maggiore di quanto ci si aspettava. Sempre nel campo della cosmologia, ci fu il famoso Progetto Boomerang. Chi di voi se lo ricorda? Consisteva nella ripresa di immagini del cielo con un telescopio riflettore di 1,2 m montato a bordo di un pallone aerostatico che volava sull’Antartide a 35 km di altezza. Grazie ai dati raccolti da questo strumento in solo un anno, fu possibile ricavare informazioni sulla temperatura dell’Universo primordiale dopo il big bang. Anche la fisica disse la sua nel 1998. Ci fu infatti la prova del fatto che i neutrini hanno una massa. Fu dedotta dal fatto che il numero dei neutrini osservabili sulla Terra dopo averla attraversata è molto inferiore rispetto a quello che ci si aspetterebbe a partire dai processi nei quali essi si originano, ovvero dal Sole. Dovete sapere che ci sono tre tipi di neutrino: il neutrino elettronico, quello muonico e quello tauonico. Tuttavia, soltanto uno proviene dal Sole ed è quello elettronico, oltre che ad essere il solo che interagisce con la materia. Quando lo fa produce altre particelle come quali elettroni e neutroni. Assumendo questo per vero fu possibile dare una risposta alla diminuzione dei neutrini solari quando attraversavano la Terra. Fu possibile inoltre stimare la loro massa in un decimilionesimo di quella dell’elettrone. Insomma, anche il 1998 fu un anno bello corposo.
Ci sentiamo presto per l’ultima puntata dei mitici anni ’90. Quella del 1999.
Quella dell’ultimo anno prima del nuovo millennio. Ciao belli!
Il vostro Sergio di Cieli Lontani.