Ivan Coccarelli durante la realizzazione del suo Parco del Tempo, le Torri Cosmiche, accanto alla Meridiana Aurora

Molti anni fa leggendo un testo di astronomia rimasi estremamente affascinato dai racconti sui culti sothiaci dell’Antico Egitto legati all’alba eliaca della stella Sirio; essi svelavano agli occhi di un bambino l’antico legame esistente tra cielo e terra, tra  l’uomo e il cosmo…

Inoltre, le mie prime esperienze di astronomia pratica, realizzate con un piccolo rifrattore, avvenivano di frequente  in campagna dai nonni e le emozioni all’oculare spesso si fondevano con gli odori agresti del fieno o, in autunno, del mosto. Ciò, molto probabilmente, instillò in me l’interesse nei riguardi delle relazioni intercorse nei tempi tra il mondo agricolo e le “cose” celesti.

Negli anni, ispirato da quelle lontane esperienze, ho proposto, nell’ambito di varie progettazioni, tematiche poste all’interfaccia delle dimensioni cielo e terra.

L’ultima delle fatiche è stato il progetto delle “Torri Cosmiche”. L’idea progettuale nasce nel 2009, in occasione dell’IYA2009 indetto dall’UNESCO, e l’opera è stata finanziata dalla Regione Lazio.

Torri Cosmiche

“Le Torri Cosmiche” come tipologia di opera rientrano nei parchi pubblici a carattere tematico.

Tale opera in particolare vuole essere parte di un sistema progettuale più ampio e complesso definito  PET : “Parchi Europei del Tempo”.  I PET a loro volta vogliono essere una rete europea di parchi in cui il tema principale risulti il “tempo” nei suoi svariati aspetti, dal suo significato etimologico al concetto di storia, memoria collettiva, ecc. Il  primo  parco  PET  è  stato realizzato  nel  2001,  finanziato dalla  Comunità  Europea  e nato dal recupero di una ex cava di materiale lapideo (Parco Astronomico Sothis).

Ma torniamo alle “Torri Cosmiche”, il nome del parco trae origine dagli elementi architettonici principali : tre torri in acciaio corten.

Esse sono dei calendari astronomici, veri e propri gnomoni/menhir che, tramite fenditure che li attraversano, permettono ai raggi solari di colpire in certi giorni dell’anno (solstizi ed equinozi) delle lastre in marmo poste ai piedi delle torri stesse e sulle quali sono incise alcune costellazioni e simboli zodiacali. Le figure incise sulle lastre marmoree rappresentano la costellazione passante al meridiano celeste del luogo intorno alla mezzanotte vera di quel giorno in cui al mezzodì il raggio di luce solare aveva illuminato la specifica lastra.

Particolarte Solstizio Invernale
Un particolare della lastra marmorea che viene illuminata dal sole il giorno del solstizio invernale

Le costellazioni scelte, che vogliono essere (a nostro parere) quelle che rappresentano il cielo notturno nei periodi d’ingresso alle quattro stagioni, ricordano le immagini dell’Atlante astronomico di Hevelius e rispetto alla posizione reale sulla sfera celeste  risultano in posizione speculare.

Ciò, non solo per sublimare il fatto che, quando a mezzodì la costellazione rappresentata sulla lastra viene illuminata, essa si localizza realmente sulla sfera celeste in posizione diametralmente opposta a quella del Sole, ma anche per aver immaginato di guardare le costellazioni come riflesse in uno specchio dacqua.

Equinozio - Particolare
Particolare della lastra marmorea dell'equinozio.

Il riferimento all’elemento “acqua” non risulta casuale ma come vedremo coerente con le prospettive progettuali complessive.

Le Torri inoltre raccoglieranno la luce della nostra stella (Il Sole) e, quando al tramonto il cielo svela i segreti del cosmo, emetteranno segnali elettromagnetici verso l’equatore celeste.

Il flusso energetico solare attraversando le Torri si trasformerà in segnali vitali verso il cosmo.

L’accensione e lo spegnimento del sistema di trasmissione sarà gestita utilizzando un codice ASCII ricavato dal testo del “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” (Galileo Galilei, 1632). Tali segnali in codice binario rappresenteranno un tentativo simbolico di inviare un messaggio verso altri mondi utilizzando il linguaggio della matematica: l’opera di Galileo trasformata in sequenza binaria!

Infine le torri emetteranno delle vibrazioni acustiche secondo modalità dettate da un sistema semi-randomico che esegue una catena di Markov producendo una sorta di “sinfonia” (non ripetitiva) della durata di 100 anni! …in attesa del 500° anniversario del telescopio galileiano (IYA2109).

Oltre alle Torri in acciaio in questo Parco del Tempo si svilupperà un percorso didattico-scientifico integrabile e sviluppabile nel tempo, anche in possibile connessione con altri siti europei, avente come tema “La misura del tempo nella storia dell’uomo”.

Inoltre la presenza nel settore di elementi rispetto ai quali il progetto PET risulta molto sensibile, ha indotto a tracciare e sviluppare nel contesto delle Torri Cosmiche interventi di recupero finalizzati alla “Valorizzazione degli ambienti ipogei, delle risorse idriche sotterranee e dei punti di emergenza (fonti) e della facies culturale connessa (Mundus Cereris)”.

In questo settore della Valle Latina in particolare, durante gli scavi TAV nei pressi di una fonte scavata nel tufo, sono venuti alla luce i resti di un santuario dedicato alla dea Demetra nel quale si svolgevano ritualità stagionali a partire dal IV sec. a.C. ed in particolare il rito del “porcellino” come testimoniato dalla stratigrafia dei pozzi votivi rinvenuti.

La presenza  in questi ultimi di ossa di animali (tipicamente maialini) e resti di semi carbonizzati testimoniano un culto centrato su rituali propiziatori delle attività agricole durante i quali le parti solide venivano affidate alla terra e offerte al mondo ctonio, mentre il fumo degli arrosti sacri e delle piante aromatiche s’innalzava invece verso il cielo ed era offerto agli dei celesti. Menhir posti in questi luoghi poi rappresentavano un ancestrale ponte eretto tra il cielo verso cui maestosamente si protendevano e la terra in cui erano infissi, archetipi di lorenziani “attrattori caotici” e d’imperscrutabili fantasie sintropiche, erano gli elementi architettonici perfetti all’ombra dei quali riunirsi e celebrare questi riti stagionali di ricongiunzione degli uomini col mondo divino degli inferi e dei cieli.

Tale vocazione di questo territorio a ritualità stagionali, che si svolgevano tipicamente nei pressi delle fonti e di ambienti tufacei (il tufo vulcanico è contemporaneamente relativamente facile da lavorare e scavare ma abbastanza solido ed autoportante), ha portato in particolare in fase progettuale a sviluppare la valorizzazione di una fonte dacqua che si localizza topograficamente ad Est delle Torri Cosmiche.

La scelta del sito, oltre alle sue peculiarità e valenze idrologiche intrinseche, è motivata dal valore simbolico che assume nel  contesto  di questo  parco del  tempo:  all’equinozio i raggi del Sole nascente, prima di attraversare la porta equinoziale che verrà realizzata nelle vicinanze delle Torri, si bagneranno simbolicamente nelle acque della fonte. Luce, acqua, terra; elementi dal cui abbraccio nasce la vita.

Il sito della fonte è strutturato inoltre come se fosse una porta aperta nell’ambiente ipogeo; tale “porta” sembra essere rivolta verso l’esterno nella direzione in cui il Sole sorge al Solstizio d’estate (nord-est): in quel periodo dell’anno i raggi del  Sole penetrano nel varco aperto sul mondo sotterraneo per illuminare il Mundus Cereris .

Sothis
Il mito di Sothis svela l’antico connubio tra le attività rurali e le stelle: per migliaia di anni i ritmi dei fenomeni celesti scandirono le attività di uomini perfettamente integrati nell’ecosistema naturale. Essi sapevano ascoltare i lievi ed impalpabili messaggi del cosmo e trarne profitto anticipando i mutamenti naturali; cioè impararono, a differenza dell’uomo moderno, a “progettare” per prevenire ed ottimizzare le interazioni con la natura, o meglio a “sintonizzarsi” con i fenomeni naturali

Ulteriori interventi proposti in questo ambito progettuale riguarderanno la “Valorizzazione del mondo agricolo e della facies culturale connessa (Museo dell’agricoltura e Faro della memoria – Antiche ritualità dionisiache – Rapporti tra astronomia e civiltà agricola : il mondo di Sothis e Demetra)”.

Si propone in particolare la realizzazione di un’area museale (Museo della civiltà agricola) all’interno di un futuro complesso polifunzionale; quest’ultimo si qualificherà come “faro” sul territorio: il “Faro della Memoria” (Complesso polifunzionale e Centro per la promozione di attività e prodotti locali) come luogo in cui le dimensioni Spazio, Tempo e Memoria s’intrecciano in modo virtuoso.

Così come la quercia, che ha bisogno di affondare sempre più le radici nella terra per poter elevare i propri rami al cielo, il nostro territorio deve immergere le sue radici nel fiume sotterraneo della memoria per poter disegnare nuove linee sull’orizzonte degli eventi.

Nei PET si propone, quindi, un viaggio nelle proprie tradizioni, ripercorrendo i sentieri di antiche ritualità alla ricerca del Deus Loci. In questo viaggio nella memoria dei luoghi si apriranno e si dispiegheranno orizzonti antichi, ora velati dal tempo, capaci di interagire in modo attivo con il nostro orizzonte storico.

Inevitabile è  in questo viaggio l’incontro con la madre di tutte le discipline scientifiche: l’Astronomia.

Il cielo e le sue stelle furono riferimenti fondamentali per le primitive civiltà stanziali ed agricole, particolarmente per scandire il tempo delle loro attività.

Il Quadrante astronomico Sothis

Riti stagionali, culti, divinità traevano origine dall’interazione di problematiche pratiche (semina, raccolto agricolo, ecc.) con l’osservazione dei cicli naturali (giorno, notte, equinozio, solstizio, lunazione, ecc.) e delle forze naturali alle quali gli umani sembravano assoggettati in modo indecifrabile. In quel mondo lontano molte ritualità si svolgevano “all’ombra dei menhir” e nelle vicinanze di corsi dacqua e fonti ; quest’ultime assumevano un notevole valore simbolico essendo all’interfaccia tra il mondo superficiale e quello ipogeo.

Con il tempo le fonti hanno perso questo profondo “rispetto” che gli uomini del passato avevano per questi luoghi  e questo viaggio nella memoria ha proprio lo scopo di ristabilirlo e di tentare di farlo per tutti gli elementi del territorio.

Le tre Torri Cosmiche rappresenteranno  quindi il “futuro” tracciato dall’uomo dal ritorno da quel viaggio nel passato accompagnati dalla Musa Urania e la tensione di tutto il territorio verso un domani più sintonizzato con i ritmi naturali e le dinamiche complesse del cosmo, assiomi indispensabili per un serio “sviluppo sostenibile”.

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Dove siamo : Torrice (FR)

Lat.    41° 37’ 55’’
Long. 13° 23’ 51”

Contatti : parco.astronomico@alice.it

Siti internet : www.webalice.it/parco.astronomico/index.html

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http://letorricosmiche.blogspot.it

http://torricosmiche.myblog.it

Il Parco verrà inaugurato il 18 aprile 2015: