I Terremoti

Quando la terra trema
Marco Massa-Romano Camassi
Il Mulino, 2013

In Italia si sono verificati migliaia di terremoti di media e forte intensità. Quelli recenti dell’Aquila e della pianura Padana hanno provocato danni per miliardi di euro, e la perdita di molte vite umane. Pericolosità, vulnerabilità, esposizione, rischio sismico: nell’illustrare i significati di queste espressioni, il libro spiega come si origina un terremoto e come lo si misura, fornendo una panoramica sulle strutture che in Italia si occupano di monitorare questi fenomeni. Affronta poi il complesso tema della prevenzione dei possibili effetti dei terremoti: dal rispetto delle norme sismiche all’importanza della sensibilizzazione al rischio e di una corretta informazione.

Marco Massa e Romano Camassi sono ricercatori nell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Recensione

Interposta com’è tra la placca africana e quella eurasiatica, l’Italia è il paese europeo più soggetto a compressioni differenziali e, per conseguenza, a terremoti. Nell’ultimo secolo ha subito sei sismi di magnitudo pari o superiore a 6,5, che hanno causato 150.000 vittime e danni stimati a patrimonio edilizio superiori a 135 miliardi di euro. Da notare che in questa cifra non rientrano gli incalcolabili danni al patrimonio artistico, che un terremoto inevitabilmente guasta, quando distrugge del tutto. Inoltre, sono decine gli eventi che hanno generato danni di minore entità. L’Italia, perciò, è anche il paese in cui per prima si è sviluppata la Sismologia moderna, grazie a una rete di osservatori geodinamici di cui furono promotori, negli anni ’80 dell’Ottocento, Michele Stefano De Rossi e Orazio Silvestri. Dalle misure effettuate in questi osservatori originano scale di valutazione dei danni che sono ancora comuni nel mondo, come quella MCS, concepita da Giuseppe Mercalli e affinata da Adolfo Cancani. In Italia furono congegnati i primi sismografi registratori come quelli di Luigi Palmieri e Giovanni Agamennone. L’Italia è il paese in cui si è elaborato il concetto di “rischio sismico” come combinazione di tre variabili: pericolosità, vulnerabilità ed esposizione, ed è tra i primi paesi al mondo in cui Geofisica e Geologia hanno saputo lavorare insieme nella comprensione che esiste un “effetto di sito” moltiplicatore del rischio sismico. Eppure la preparazione degli italiani in generale, nell’eventi di un terremoto anche di modesta entità, è pressoché nulla e tutto ciò che dovrebbe essere fatto dopo un terremoto è lasciato al caso, in un caos organizzativo sicuramente dovuto all’ignoranza sia delle cause del fenomeno sia delle norme di comportamento a evento avvenuto. La scuola, luogo dove il cittadino dovrebbe ricevere l’educazione di base al vivere in una comunità, non se ne interessa; le autorità non sanno esse stesse che fare, quando non sono proprio loro che, prima, hanno cercato di non rispettare le norme di sicurezza e le regole della prevenzione. Solo la criminalità sembra essere ben organizzata ed è pronta a funzionare per trarre il massimo guadagno dalle disgrazie e dai lutti altrui.

Questo esile libretto, scritto da due esperti qualificati, cerca di ovviare alla mancanza di preparazione del pubblico, nei limiti imposti dalle poche pagine che lo compongono e dalla preparazione di chi lo legge. Si compone di due capitoli didattici, nel primo dei quali si spiega come, dove e perché avvenga un terremoto (la rottura di una faglia in profondità mette in vibrazione un volume di roccia e si esprime in superficie con una scossa più o meno violenta) e un secondo in cui si indica come valutare il rischio sismico (prevenzione della probabilità e protezione passiva). Queste due parti, scritte in modo semplice anche se piene di fondamentali nozioni teoriche, sono intese non tanto a generare interesse, quanto piuttosto a rendere avvertito il lettore su perché e come si sviluppa un terremoto. Vi è una terza parte altrettanto e forse più importante, anche se più discorsiva. È la descrizione del “caso italiano”. Vi si spiega come e dove sono avvenuti i maggiori terremoti (praticamente tutte le regioni italiane ne sono state colpite, ma quelle appenniniche con maggiore frequenza e con la massima violenza); si ricorda che esiste una rete di 350 stazioni sismiche collegate con Roma attiva per 24 ore al giorno che registra tutto ciò che avviene, ma che non può – al momento – fare previsioni; si spiega il concetto di “effetto di sito”, per cui certi edifici restano in piedi e altri, a brevissima distanza, collassano o sono danneggiati. Infin, si suggerisce come prepararsi all’inevitabile terremoto che, prima o poi nella vita, capiterà di subire: è importante sapere che fare, come rendere l’abitazione meno pericolosa e dove andare a ripararsi per rischiare il meno possibile. Chiude il libretto un brevissimo capitolo che indirizza i lettori di buona volontà (o residenti nelle zone di maggior pericolo) a leggere testi più avanzati, sempre scientifici ma forse un po’ meno facili da capire di questo.

Insomma: un bel libretto introduttivo, chiaro, pratico e sicuro, per un’eventualità che capiterà, ma non sappiamo né quando né come e alla quale è meglio essere preparati.

Annibale Mottana