I robot ci guardano

Chirurghi a distanza, aerei senza pilota e automi solidali
Nicola Nosengo
Zanichelli, 2013; pp 200
Prezzo 12,90 €

I robot di oggi sono assai diversi da quelli immaginati nei vecchi film di fantascienza e all’uomo assomigliano poco. Il mondo ha problemi nuovi come i rischi ambientali, una popolazione invecchiata e bisognosa di assistenza, industrie che cercano manodopera a basso costo, ma istruita. Occorrono forme di intelligenza artificiale che portino ad automi capaci anche di improvvisare… Ma di chi sarà la responsabilità se un automa sbaglia? Robot come auto che si guidano da sole, treni automatici o aerei senza pilota, sono già fra noi. Se non li usiamo ancora su grande scala è perché le leggi non sono ancora pronte.

Recensione

Il libro di Nosengo ci spiega come la robotica, scienza e tecnologia dei sistemi in grado di operare autonomamente sostituendo lo sforzo umano, si sia evoluta negli ultimi cinquanta anni e prometta di produrre risultati di grande portata in futuro.

Di facile lettura per i non addetti ai lavori, risulta interessante anche per chi si occupi di tecnologie dell’informazione (ICT – Information and Communication Technologies) senza essere direttamente coinvolto nella robotica. Nosengo, con una narrazione piacevolmente romanzata, descrive l’evoluzione della progettazione, della costruzione e della commercializzazione delle macchine automatiche iniziando dai robot industriali ormai di largo impiego nell’industria manifatturiera a partire dal settore automobilistico.

Piacevole è il continuo confronto fra gli sviluppi industriali dei robot con le previsioni, spesso sfocate, della letteratura e del cinema di fantascienza. L’autore ci mostra come i robot umanoidi, cari alla letteratura fantastica, siano di scarso interesse nelle applicazioni industriali e siano al momento oggetto di ricerche rivolte alla comprensione del funzionamento del modello umano e alle implicazioni di una futura collaborazione diretta di operatori umani con robot. In alcuni casi sono strumenti di promozione dell’immagine delle aziende che li hanno sviluppati più che utili in applicazioni concrete.

Ampia e illuminante è la descrizione delle applicazioni robotiche nella casa, in medicina, nella guida di veicoli terrestri e degli aerei, di sicuro interesse è l’analisi delle applicazioni della robotica in campo militare in particolare nella realizzazione di droni, aerei per impiego in azioni di guerra, largamente utilizzati nei conflitti locali e in operazioni antiterrorismo degli ultimi anni. Al riguardo Nosengo ci mostra come l’utilizzo di armi automatiche o guidate a distanza ponga problemi di natura politica e morale che richiedono attenzione.

Un capitolo ci mostra come gli sviluppi tecnologici consentano di realizzare automobili in grado di guidarsi da sole. Veicoli sperimentali, provati sul campo, hanno percorso migliaia di chilometri senza l’intervento di un pilota umano. Un veicolo di serie in grado di posteggiare da solo dispone già della strumentazione di base che consentirebbe di trasformarlo in un’auto robotica. Probabilmente un mezzo che si guida da solo produrrebbe meno incidenti di quelli causati dall’imperizia o dalla disattenzione dell’uomo, Nosengo ci spiega però come l’effettivo impiego ha ripercussioni di tipo sociale che richiederanno lo sviluppo di nuove norme in tempo certamente non brevi.

Grande interesse hanno di recente attratto le stampanti 3D di basso costo. Si tratta di macchine in grado di realizzare direttamente componenti meccanici attraverso la deposizione successiva di gocce di plastica. Lo sviluppo di stampanti in grado di produrre i componenti per la costruzione di una replica della stampante stessa combinato con la realizzazione di un robot capace di montare la stampante ci fa intravvedere la disponibilità, in un futuro non lontano, di macchine in grado di replicarsi, ci stiamo avvicinando ai racconti di Isaac Asimov.

Il volume si conclude con una breve selezione di titoli ai quali rivolgere l’attenzione per approfondire alcuni degli argomenti trattati, un elenco di miti da sfatare e di spigolature che possono attrarre l’attenzione del lettore distratto. L’Indice analitico consente di utilizzare l’opera come riferimento anche a chi non la volesse leggere per intero.