Bentornati su Marte!
Vediamo quali sono le state le novità degli ultimi due mesi da parte dei robot che fanno parte della missione NASA chiamata Mars 2020. Parliamo ovviamente di Ingenuity e Perseverance.
L’instancabile Ingenuity
Il piccolo elicottero non cessa di stupirci. Gli scorsi mesi l’avevamo lasciato freddo e impolverato mentre lottava per cercare di caricare le proprie batterie. Durante quelli che sulla Terra erano i mesi estivi, su Marte, nell’emisfero boreale, era inverno. Il ridotto irraggiamento solare e le temperature più basse della media hanno rappresentato una combinazione che ha rischiato di rivelarsi fatale per l’elettronica del drone. Ma le contromisure messe in atto dalla NASA (illustrate in dettaglio nel numero 257 di Coelum Astronomia) si sono rivelate vincenti.
La prova più convincente di questo è rappresentata dal nuovo decollo, il trentesimo, che Ingenuity ha compiuto nel pomeriggio marziano del 20 agosto, Sol 533 della missione. Si è trattato fondamentalmente di un volo di test, funzionale alla verifica dell’operatività degli apparati e alla pulizia del pannello solare. Dal punto di visto del profilo di volo molto simile alla seconda movimentazione che l’elicottero aveva compiuto nell’aprile 2021.
Trovate i video di tutti i voli di Ingenuity nel mio canale Youtube, in particolare ho preparato una playlist che continuerò ad aggiornare in futuro e che potete raggiungere all’indirizzo https://www.youtube.com/playlist?list=PL7Re8WpuVU3LPzHhx2wpLkpayuEpztqIr
Della durata di appena 33 secondi, il volo è consistito in uno spostamento laterale di 2 metri da una quota di 5. Sono numeri molto diversi da quelli straordinari dei voli estivi e primaverili, ma sufficienti a darci speranza per quello che sarà il futuro della missione. Nei giorni che hanno preceduto il decollo i tecnici hanno eseguito dei test di rotazione dei motori a 50 e 2573 giri al minuto. Queste verifiche di successo, compiute nelle giornate del 6 e 15 agosto, hanno così dato il semaforo verde per il volo più recente.
Un’altra differenza significativa rispetto alle operazioni dei mesi scorsi, oltre che a distanza e durata, si rileva nel momento della giornata scelto per il volo: invece che nella tarda mattinata marziana si è scelto di avviare Ingenuity circa alle ore 16 locali. Questo è stato dovuto alla necessità di caricare a sufficienza le batterie del drone che in questo periodo risultano cronicamente a secco di energia.
Con il progressivo aumento delle temperature e delle ore di luce ci si potrà permettere di compiere voli più lunghi e riprendere le operazioni scientifiche. Nel corso di settembre è previsto inoltre un aggiornamento del software di volo che doterà Ingenuity di funzionalità di navigazione più avanzate. Torneranno utili durante i prossimi sorvoli dell’accidentata area del deltache il vicino rover sta esplorando già da alcuni mesi.
Perseverance, tra prelievi e disegni col laser
Il bello di avere un’alimentazione a decadimento radioattivo è che puoi ignorare le condizioni stagionali. È per questo che Perseverance non ha mollato neanche per un Sol le sue attività ed è stato più operoso che mai nelle indagini scientifiche. La mappa qui sotto mostra le varie regioni in corso di esplorazione da parte del rover. Come detto ci troviamo nei pressi del delta del fiume che qui, nell’antico passato di Marte, scorreva copioso e ha lasciato tracce evidentissime del suo passaggio. Il cratere Jezero, che si estende a sud-est della regione inquadrata, era proprio un lago riempito da queste acque.
Tra luglio e agosto Perseverance ha finalmente fatto i suoi primi prelievi in questa regione. Il team ha impiegato oltre due mesi per compiere una ricognizione estesa così da avere un ventaglio completo delle rocce presenti, e scegliere dei campioni con la più ampia varietà e di maggior interesse.
C’è stata anche una piccola novità nella rappresentazione grafica offerta dalla mappa raggiungibile all’indirizzo https://mars.nasa.gov/mars2020/mission/where-is-the-rover/: di recente sono stati aggiunti dei marcatori rossi per contrassegnare i punti dove si sono svolti dei campionamenti. Qui, vicino al bordo superiore, vedete 2 marcatori ma in realtà i prelievi eseguiti sono stati ben4, un paio per ciascuna location prescelta.
Con questi ultimi 4 arriva quindi a 13 il numero dei campioni sin qui raccolti da Perseverance.
Nelle foto che seguono vediamo qualche dettaglio della prima operazione di raccolta compiuta qui nel delta, alla quale i tecnici NASA hanno dedicato un articolo molto dettagliato. Abbiamo scoperto così che si è trattato del campione più “morbido” raccolto da Perseverance sino a quel momento, e durante l’operazione di prelievo è stato anche possibile disattivare l’azione percussiva del trapano operando solo con il movimento rotativo.
Il campione è stato battezzato Swift Run dal nome di una attrattiva del Parco Nazionale Shenandoah in Virginia. Con nomi di zone caratteristiche di questo parco sono stati chiamati anche il foro del secondo campione e l’abrasione, rispettivamente Skinner Ridge e Thornton Gap.
Quando questi campioni torneranno sulla Terra (all’inizio degli anni ’30 con la conclusione di successo del programma Mars Sample Return) gli scienziati del futuro dovranno porsi numerose considerazioni, tra cui una a cui probabilmente pochi di noi avrebbero pensato: come era orientata quella roccia su Marte?
Sebbene oggi estremamente debole, non abbiamo elementi per conoscere le caratteristiche del campo magnetico del pianeta rosso in passato. Per fare analisi in tal senso ecco che tornerà utile saper ri-orientare nello spazio questi piccoli cilindretti di roccia. Capirne la posizione è facile nel caso di caratteristiche superficiali riconoscibili dalle foto, ma come comportarsi quando la parte superiore della roccia perforata è perfettamente omogenea?
Viene in soccorso degli scienziati una funzionalità recentemente testata da Perseverance che usa il laser della SuperCam in modo…non convenzionale. L’impiego standard del laser prevede di accendere brevissimi impulsi luminosi che vaporizzano porzioni superficiali di roccia per permettere l’analisi spettrografica a distanza. Gli impulsi laser hanno la caratteristica di lasciare piccoli punti scuri sulla roccia, tanto più marcati quanto più numerosi sono gli impulsi lanciati.
Gli scienziati hanno pensato che questo può essere sfruttato per disegnare delle figure con cui marcare in modo univoco una direzione senza ambiguità di simmetria, a mo’ di freccia. Qualcosa di ancor più semplice è la lettera L maiuscola. È stata questa la scelta dei tecnici della NASA, in una versione estremamente stilizzata costituita da tre soli punti che è stata testata a metà giugno.
Ciascuno dei tre punti mostrati in questa immagine è stato realizzato con 125 impulsi del laser. Le dimensioni di 2.5x1mm della L consentiranno al disegno di essere contenuto facilmente all’interno dei carotaggi il diametro dei quali è di 13 mm.
Mi risulta che al momento questa funzionalità non sia stata impiegata se non a livello di test, ma tornerà sicuramente utile in futuro.
Per questo update marziano è tutto, ci risentiamo tra due settimane con le ultime novità!
La prima puntata degli Aggiornamenti da Marte è pubblicata su Coelum Astronomia n°257 di agosto/settembre Leggilo ora online