“È un evento monumentale per la scienza solare e un’impresa davvero notevole”, ha affermato Thomas Zurbuchen, amministratore associato della direzione della missione scientifica presso la sede della NASA a Washington. “Non solo questa pietra miliare ci fornisce informazioni più dettagliate sull’evoluzione del nostro Sole sul suo impatto nel Sistema Solare, ma tutto ciò che apprendiamo sulla nostra stella ci insegna anche di più sulle stelle nel resto dell’Universo”.
Un importante traguardo e nuovi risultati della sonda solare Parker della NASA sono stati annunciati il 14 dicembre in una conferenza stampa all’incontro autunnale dell’Unione geofisica americana del 2021 a New Orleans. I risultati sono stati pubblicati su PhysicalReviewLetters e accettati per la pubblicazione sull’Astrophysical Journal.
Per la prima volta nella storia, una sonda, un manufatto umano, ha toccato il Sole. Attraversando per la Corona Solare, la sonda Parker ha campionato particelle e campi magnetici fondamentali per la comprensione del vento solare.
In un vortice di continui avvicinamenti al Sole la sonda sta indagando le strutture tipiche del vento solare le cui origini sono ancora oggi misteriose, ma grazie ai dati trasmessi e che riceveremo in futuro, la ricerca potrà compiere importanti passi in avanti nella loro comprensione. In particolare con l’avvicinamento dello scorso aprile 2021, le cui immagini sono state rese note solo nel mese di dicembre, l’attenzione si è concentrata sulle strutture note con il nome di “switchback”, in italiano tornanti, e la superficie di Alfvén che di fatto segna il passaggio dalla cronosfera al vento solare, il confine del Sole.
La superficie di Alfvén del Sole
Fra i parametri sorprendenti che da sempre catturano l’attenzione dei ricercatori, c’è la temperatura. Infatti se da un lato la nostra stella, una nana gialla, possiede in superficie una temperatura di circa 5.000-6.000 gradi centigradi, la sua atmosfera risulta estremamente più calda toccando punte di anche 10 milioni di gradi.
Fra i meccanismi che potrebbero dar vita a questo surriscaldamento i ricercatori hanno individuato le onde di Alfvén, onde magnetoidrodinamiche, in grado di trattenere e veicolare il plasma ben più lontano dalla superficie del Sole. Un materiale tuttavia che non può essere trattenuto a distanze infinite e quando l’azione dei campi magnetici e del campo gravitazionale del Sole di affievoliscono allora il plasma sfugge e ha origine il vento solare. Questo limite, la superficie di Alfvén, segna la fine dell’atmosfera del Sole e della cronosfera.
Il 28 aprile 2021, durante il suo ottavo sorvolo del Sole, Parker Solar Probe a 18,8 raggi solari (circa 9,43 milioni di km).
Gli pseudostreamer si vedono come scie luminose che si spostano verso l’alto nelle immagini superiori e inclinati verso il basso nella riga inferiore.
Crediti: NASA/Johns Hopkins APL/Laboratorio di ricerca navale
Parker Solar Probe ha attraversato una caratteristica della corona chiamata pseudostreamer. Gli pseudostreamer sono strutture massicce che si elevano sopra la superficie del Sole e possono essere viste dalla Terra durante le eclissi solari. Durante il passaggio, al loro interno, come si è visto nelle immagini, le condizioni si sono calmate, le particelle hanno rallentato e il numero di tornanti è diminuito: un cambiamento drammatico rispetto all’intensa raffica di particelle che l’astronave di solito incontra nel vento solare.
Per la prima volta, la navicella spaziale si è trovata in una regione in cui i campi magnetici erano abbastanza forti da dominare il movimento delle particelle. La prova definitiva che la navicella spaziale aveva superato la superficie critica di Alfvén ed era entrata nell’atmosfera solare dove i campi magnetici modellano il movimento di ogni cosa nella regione.
Il primo passaggio attraverso la corona, durato solo poche ore, è uno dei tanti previsti per la missione. Parker continuerà ad avvicinarsi a spirale verso il Sole, arrivando alla fine fino a 8,86 raggi solari (4.45 milioni di km) dalla superficie. I prossimi sorvoli, il prossimo dei quali avverrà nel gennaio 2022, probabilmente porteranno di nuovo Parker Solar Probe attraverso la corona.
“Sono entusiasta e curiosa di vedere quali zone attraverserà la Parker nei prossimi passaggi”, ha affermato Nicola Fox, direttrice della divisione di fisica presso la sede della NASA. “L’opportunità di nuove scoperte è illimitata.”