Le soluzioni abbondano!

Sarà merito della spiaggia, dell’immagine di Einstein sotto l’ombrellone, o del fatto che i giochi di parole spaventano meno dei giochi con numeri? Non siamo in grado di dare una risposta: certo, visto che ormai le vacanza davvero volgono al termine e le scuole riaprono i battenti, non perderemo occasione per bacchettare un po’ i lettori che – pur rispondendo in maniera intelligente e con abbondanza di dettagli ai due giochi letterari – hanno anche fatto finta di non vedere proprio il quesito più matematico nascosto nell’articolo di Coelum 97. Uh, guardate quante bocche spalancate per la sorpresa… Sembra quasi di sentire le proteste: “Quale quesito? Di cosa state parlando? Cosa c’era di matematico, nel quiz di Luglio-Agosto?”

Beh, c’era quella strana sorta di magia nella Bibbia di Re Giacomo, quel sortilegio numerico che fa sì che il mistico conteggio delle parole attraverso il numero delle lettere che le compongono termini sempre sulla parola “God”. Neanche un lettore si è cimentato nel tentativo di regolamentare questa apparentemente implacabile soprannaturalità della cosa. Tutti disposti a prendere per buona la mistica realtà della cosa. Cosa dobbiamo pensare, di tutto ciò?

Per punizione, tutti a fare una ricerca sulle “Catene di Markov“, allora.

Metagramma:

A parte la bacchettata di dovere, dobbiamo riconoscere che per il resto siamo assai soddisfatti. Il metagramma che doveva farci attraversare mezzo Sistema Solare, avendo Marte come stazione di partenza e Urano come capolinea, ha avuto una pletora di soluzioni; ci vediamo costretti a pubblicare solo quelle che brillano per qualche ragione particolare. Prima, però, una piccola precisazione: nel conteggio dei “passi” necessari per arrivare ad Urano, devono essere contabilizzati sia il primo che l’ultimo termine: insomma, si contano sia Marte che Urano. Questo, tanto per regolamentare i conteggi…

Prima di tutti, per diverse buone ragioni, il metagramma di Susanna Nembri (alcune delle buone ragioni: è una fanciulla, e come tale ha diritto di precedenza; la sua mail è stata la prima ad arrivare; è anche la vincitrice assoluta di questo mese; ha notato che non esiste l’ordine monastico dei Frati Frappisti, etc. etc…):

URANO – GRANO – GUANO – GUATO – GUSTO – FUSTO – FASTO – PASTO – PASTE – PARTE – MARTE
Ci sembra notevole l’utilizzo di quel poetico GUATO; del resto, Susanna non è stata la sola ad utilizzarlo. In realtà, la performance di Susanna sul metagramma non è stata la migliore in assoluto, perchè un paio di arditi solutori sono riusciti ad abbassare il limite di undici passaggi. Il primo a riuscirci è fuori concorso, perchè è firma prestigiosissima della migliore rivista di astronomia in circolazione. Non vi riveleremo il suo nome, ma vi diremo che le sue iniziali sono quasi consecutive. Ecco, adesso avete anche un quiz in più al quale pensare. Altri indizi ancora? Beh, prima di tutto la sua soluzione in dieci passi:

MARTE – MANTE – FANTE – FINTE – FIATE – FRATE – FRANE – GRANE – GRANO – URANO
Poi, l’indizio ulteriore: non solo il nostro usa il difficile FIATE (assicurandoci – ed ha ragione – che si trova sul dizionario), ma in nota alla sua seconda parola MANTE ci fa spudoratamente notare che il termine rende il metagramma “di razza”. Bell’indizio, no? Avete indovinato l’autore, allora?

A proposito di razza: per chiudere una volta per tutte il discorso sul metagramma, dobbiamo affidarci ad uno dei nostri solutori purosangue. Ci verrebbe quasi da pubblicare integralmente la sua mail, tanto è profonda e divertente… ma bando alle ciance. Non c’è bisogno di troppe parole, per presentare la verve di Paolo Schiavone:

    …chiedete poi di trasformare Marte in Urano….
    Ho passato un intera notte a cercare di sgonfiare Urano e gonfiare Marte per far combaciare i diametri equatoriali, a colorare Urano di rosso cercando di coprire il verde azzurrino, a regalare un piccolo anello al pianeta rosso, ma proprio non si assomigliano. Quindi vista la complessità di un alchimia fisica, ho deciso di accontentarmi di metagrammare le due parole. Il minimo dei passaggi utilizzabili, visto che nessuna lettera delle due parole coincide è ovviamente cinque (numero di lettere che compongono ogni singola parola). In tal caso, però, è impossibile realizzare ad ogni trasformazione una parola di senso compiuto. Affinché il metagramma sia corretto occorre giocare sugli abbinamenti tra consonanti e vocali ed ovviamente utilizzare qualche passaggio in più, rispetto a cinque.MARTE, in sequenza è composto da consonante, vocale, consonante, consonante, vocale, mentre URANO è formato da vocale, consonante, vocale, consonante, vocale. Perciò ho valutato che le prime tre lettere delle due parole sono quelle più problematiche, dato che è necessario cambiare le vocali in consonanti e viceversa. Il risultato di questo ragionamento è il seguente metagramma risolto in 10 passaggi (…) In realtà ho anche elaborato una soluzione più breve composta solo da 9 passaggi, utilizzando però un termine medico, che il mio Dizionario Garzanti, a differenza di qualunque esame delle urine, non contempla. Il termine è URATI, ossia piccoli cristalli di acido urico presenti nelle urine. Accettando questo termine il metagramma si risolve in 9 passaggi:

    MARTE – PARTE – PORTE – PORTI – POETI – PRETI – PRATI – URATI – URATO – URANO

… ma in realtà i nove passaggi dichiarati sono sempre dieci, perchè il nostro non conta il MARTE di partenza, che invece noi consideriamo a tutti gli effetti come “elemento contabile”. E’ però particolarmente apprezzabile l’analisi di Paolo: sia quella scherzosa iniziale, sia quella niente affatto giocosa sul numero minimo di passaggi e sulla struttura consonanti/vocali.

Anagramma:

Cominciamo con il ricordare ai pigri quale fosse il testo proposto:

COME POI SPIRI, CADE LA NOTTE

e la soluzione diretta del gioco – scoperta da molti – è proprio:

SCOPERTO IL DECIMO PIANETA

Non vorremmo annoiarvi troppo con la lista dei solutori: anche perchè poi è facile entrare subito in polemica con coloro che, non avendo risolto l’anagramma, potrebbero appellarsi alle recenti decisioni praghesi dell’UAI e contestare quel “decimo”. Oltre ai già citati, ricorderemo (dopo regolamentare sorteggio) le soluzioni precise di Cristina NapoliAndrea Mattei Pierangelo Bellini.

Come al solito, ci piace citare anche le migliori “soluzioni impreviste”, ovvero quelle soluzioni che, pur rispettando sia il tema anagrammatico che l’ambientazione astronomica, sono andate ad esplorare campi imprevisti. Ad esempio, guardate cosa ha tirato fuori Mauro D’Orazi:

APPENA RISOLTO: DICI COMETE

ma per una volta le stelle chiomate non c’entravano affatto.

Ancora più lontano si è invece spinto Fabio Paludosi. La sua soluzione suona così:

MIRA CETI, COLONE SDOPPIATE

Qui il termine curioso è proprio quel “colone” che non va preso per un “colonne” mal scritto. E’ lo stesso Fabio che spiega la cosa:

    Mira Ceti è il prototipo di una importante categoria di stelle variabili per tal motivo ho utilizzato il termine “COLONE”. Inoltre, il sospetto della duplicità di Mira risale al 1918 quando l’astronomo americano A.H.Joy aveva notato alcune anomalie nello spettro della stella per cui ho ricavato il termine “SDOPPIATE”.

Elisa Montanarini sembra invece tornare alle comete, ma sembra vederle come generatrici del cielo stesso. Come se i frammenti delle loro lunghe chiome fossero davvero il germe di nuovi universi. Sentite che bello:

COMETA PIANTO’ SPORE DI CIEL

Ma non possiamo dimenticare che il gioco è stato proposto in piena estate, quando anche i non astrofili stanno con il naso puntato in cielo alla ricerca di stelle cadenti. Per questo motivo, una menzione speciale va a Marco Valentino, che con il suo:

POLO, TANTO SCIAME PERSEIDI

ci da l’occasione di salutare l’estate.