E’ morto all’età di 92 anni il famoso astronomo Frank Donald Drake, fondatore del progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence).
Nato a Chicago, Drake mostrò un precoce interesse per la chimica e l’elettronica. Entrò Cornell University come studente universitario partecipando al Corpo di addestramento dell’ufficio della riserva della Marina. Dopo la laurea, fu assegnato alla USS Albany e incaricato dell’elettronica della nave e seguendo questo interesse entrò all’Università di Harvard come studente laureato in radioastronomia.
Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca, Drake venne assunto al National Radio Astronomy Observatory (NRAO), West Virginia. Nel 1958, il nascente Osservatorio acquistò un “kit” per radiotelescopi dalla Blaw-Knox Corporation per disporre rapidamente di uno strumento da ricerca e a Drake su assegnato il compito di elaborare un programma di ricerca per utilizzare il telescopio.
Drake in quegli anni decise si seguire un altro dei suoi interessi di vecchia data e di fare una ricerca, alle frequenze delle microonde, per le trasmissioni extraterrestri. L’idea che esseri intelligenti altrove potessero utilizzare la radio come mezzo di comunicazione non era assolutamente nuova: sia Guglielmo Marconi che Nikola Tesla avevano tentato di raccogliere segnali da Marte da attribuire ad esseri sul Pianeta Rosso. Con la maggiore sofisticatezza astronomica che si era sviluppata negli anni ’50, Drake scelse di puntare il telescopio Tatel in direzione di due stelle vicine, Tau Ceti ed Epsilon Eridani, ciascuna a una distanza di circa una dozzina di anni luce. Il ricevitore era un modello commerciale progettato per l’ascolto a onde corte e utilizzava un semplice motore per spostare la sua sintonia su e giù per il quadrante. Drake scelse di guardare alle frequenze adiacenti alla linea di emissione radio (1420 MHz) dell’idrogeno neutro, sulla base del fatto che questa linea prodotta naturalmente sarebbe stata nota a qualsiasi civiltà tecnicamente competente. Drake non era a conoscenza di un articolo pubblicato nel 1959 da due fisici della Cornell University che sostenevano proprio tali esperimenti, sottolineando che chiunque avesse una tecnologia almeno altrettanto avanzata della nostra poteva inviare segnali radio rilevabili.
Questo primo, moderno esperimento venne chiamato SETI Project Ozma, un chiaro riferimento alla principessa nei libri di Frank Baum, poiché si trovava in un mondo “meraviglioso e lontano”.
Sebbene il Progetto Ozma non rilevò alcuna trasmissione extraterrestre, esso comunque attirò l’attenzione mondiale e la la National Academy of Sciences suggerì a Drake di organizzare una piccola conferenza per discutere la natura e il potenziale del tentativo di trovare prove dell’intelligenza nel cosmo. In risposta, un gruppo di circa una dozzina di eminenti scienziati e ingegneri si incontrò durante l’estate del 1961 a Greenbank. Come agenda per questo incontro, Drake scrisse una semplice equazione, composta da sette termini concatenati il cui prodotto sarebbe il numero stimato di società galattiche che stavano producendo segnali che noi, almeno in linea di principio, potremmo scoprire. Questa formulazione è diventata nota come equazione di Drake ed è citata come la seconda equazione più famosa nella scienza (dopo E=mc 2 di Einstein ).
Drake alla fine lavorò sia alla Cornell, al radiotelescopio di Arecibo, sia all’Università della California, a Santa Cruz e divenne presidente dell’Istituto SETI dopo la sua fondazione nel 1984. Ha continuato a promuovere il SETI anche dopo il suo ritiro ufficiale nel 2010 all’età di ottant’anni. Come disse all’epoca, “Non mi ritirerò mai dal SETI”.
Frank Drake è stato un uomo di grande influenza, che ha ispirato molti dei praticanti SETI di oggi che, come studenti, sono stati informati dai suoi sforzi. Un libro pubblicato nel 1992 e co-autore con Dava Sobel, “C’è qualcuno là fuori?”, descrive la sua carriera in dettaglio.
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Fonte: https://www.seti.org/frank-d-drake-1930-2022
Crediti immagine di copertina: Istituto SETI