Ritengo i due binocoli senz’altro consigliabili:

  • il 10×30, piccolo, leggero e maneggevole, è eccezionale nell’uso terrestre consentendo, grazie all’abbinamento di elevata risoluzione e stabilizzazione, la visione di dettagli minuti e la lettura di cartelli e insegne nonché sigle di imbarcazioni a distanze ragguardevoli; inoltre si comporta molto bene, in rapporto all’apertura, anche nell’osservazione del cielo notturno.
  • il 18×50, capace ovviamente di prestazioni superiori, trova , a mio parere, il suo migliore campo di utilizzo nell’osservazione astronomica dove fornisce sensazioni e risultati superlativi.
  • Breve Glossario Binoculare

    Su ogni binocolo sono riportati due numeri (es. 10×30) che costituiscono i suoi dati fondamentali:

    • a) il n° di ingrandimenti (10x); 10x (10 ingrandimenti) vuol dire che un oggetto lontano 1000 metri viene visto come se fosse distante 100 metri; infatti 1000 (metri) diviso 10 (ingrandimenti) = 100 (metri).
    • b) il diametro degli obiettivi in mm. (30). Il diametro degli obiettivi espresso in mm. ( 30) diviso per il n° di ingrandimenti (10) fornisce il diametro della pupilla di uscita ( 3 mm) che è costituita dal dischetto chiaro che si vede sugli oculari orientando il binocolo verso una fonte luminosa (cielo); il diametro della pupilla di uscita è direttamente proporzionale alla luminosità del binocolo ma nell’osservazione astronomica una pupilla troppo larga rende il fondo cielo chiaro e poco contrastato non favorendo la visione di oggetti deboli.
    • il “campo” del binocolo è l’estensione reale di cielo o di terra, inquadrata, e viene indicato in gradi (°); es. 6° di campo reale; il campo reale a volte viene riportato in misura lineare ( es. 105 metri a 1000 metri oppure 315 feet a 1000 yardes); in tali casi per ottenere il campo reale in gradi (°) è sufficiente dividere la misura lineare in metri per 17,5 e quella in feet per 52,5; es.105/17,5= 6 (°)- 315/52,5= 6(°); il campo reale moltiplicato per il n° di ingrandimenti (es. 6°per 10 X) fornisce il campo apparente(60°) che, in pratica, si identifica con la grandezza dello schermo circolare dentro il quale appaiono gli oggetti inquadrati; più il campo apparente è grande (dai 60° apparenti in su) più la visione è appagante (effetto panoramico). La grandezza del campo apparente è determinata dal tipo di oculare impiegato e ne costituisce un dato caratteristico e fisso; ne consegue che il campo reale è direttamente proporzionale al campo apparente e inversamente proporzionale al n. di ingrandimenti; (campo reale = campo apparente / n. di ingrandimenti).
    • la collimazione nel binocolo indica la corretta sovrapposizione del campo di sinistra e di quello di destra in uno solo, con effetto stereoscopico (immagine a rilievo); più propriamente essa dovrebbe chiamarsi sovrapposizione o allineamento o collimazione secondaria (meccanica) in rapporto alla collimazione ottica (primaria) costituita dalla corretta centratura del sistema ottico di ognuno dei due telescopi prismatici che, accoppiati, formano appunto un binocolo.
    • Il “rilievo oculare” indica la massima distanza (in mm) tra la lente dell’oculare più vicina all’occhio e l’occhio stesso, alla quale si riesce a vedere, fino al bordo, il campo inquadrato; determina una comoda visione se abbondante (15-20 mm) scomoda se ridotta a pochi mm.(in questo caso coloro che osservano con occhiali vedono un campo ridottissimo).