Il software di controllo e l’interfaccia utente è stata scritta dallo stesso autore del popolare programma “Perseus” e infatti il sistema QCI, che gira su piattaforma LINUX, ne incorpora una parte consistente del database e delle funzioni.
Particolarmente apprezzabile è la funzione che io definirei di “allineamento intelligente”. Se infatti, dopo avere allineato l’asse polare della montatura al Polo Celeste ed avere usato la procedura veloce, centrando due stelle, si rifinisce l’allineamento usando la funzione Refine 2 Stars per mappare le posizioni di più stelle (minimo 4, fino a 10), si ottiene facilmente una precisione di puntamento molto superiore, che porta gli oggetti sempre vicini al centro del campo del telescopio, anche se l’asse polare punta lontano dal Polo Celeste.
Ma in questo caso, ovviamente, non è possibile evitare che l’inseguimento abbia una deriva in declinazione, il che è dannoso per gli usi astrofotografici del sistema. Quindi, allo scopo di migliorare l’allineamento dell’asse polare, è stata prevista la comodissima e geniale funzione Polar Align, che va usata dopo avere eseguito una buona mappatura su un numero elevato di stelle.
In pratica, quando si lancia il comando Polar Align, si deve scegliere una stella luminosa comodamente visibile, e la montatura va a puntarla, sistemandola però fuori dal centro in modo strategico. A questo punto l’utilizzatore dovrà centrarla nel campo dell’oculare con reticolo usando i movimenti meccanici in Altezza e in Azimut che controllano la posizione dell’asse polare, ed il risultato sarà un allineamento polare molto migliore della montatura. A questo punto però sarà necessario ripetere la mappatura delle stelle di allineamento, che è andata perduta muovendo meccanicamente l’asse polare.
Il comando Align Info offre, tra le altre cose, i dati calcolati di allineamento dell’asse polare, fornendo all’utilizzatore il valore della distanza dal Polo vero e il relativo angolo di posizione, suggerendo inoltre di quante frazioni di giro e in quali direzioni ruotare le manopole di regolazione dell’Altezza e dell’Azimut. Viene fornito anche l’errore calcolato di ortogonalità dell’asse ottico rispetto all’asse di Dec, con tanto di segno algebrico, che permette di capire, nel caso si decida di compensarlo tramite spessori, se bisognerà spessorare la parte posteriore o anteriore del tubo ottico.
Per facilitare l’operazione di correzione dell’errore di ortogonalità, il software QCI offre infatti la funzione Ortho Align, simile alla precedente, che permette di regolare finemente l’errore di ortogonalità dell’asse ottico del telescopio rispetto all’asse di Declinazione, un errore che affligge la totalità dei telescopi e che, pur essendo compensato in parte dal software di controllo dopo una buona mappatura sulle stelle di allineamento, se supera qualche primo d’arco dà luogo ad effetti negativi sull’inseguimento.