Williamina la prima “computatrice di Harvard” (Harvard Computers)
Williamina Fleming nacque a Dundee, il 15 maggio 1857 e fu un’astronoma inglese. Come spesso accadeva alle giovani donne a quel tempo si sposò giovane, all’età di 21 anni, con James Orr Fleming, che la portò oltre oceano, fino negli Stati Uniti stabilendosi a Boston, Massachusettsfino ad abbandonarla una volta incinta quando fu costretta a cercare lavoro per mantenere la sua famiglia. Fortunatamente l’emancipazione ed i diritti delle donne hanno fatto passi da gigante, ma a tutt’oggi siamo soltanto arrivati al livello “accettabile”. Comunque, ritorniamo a Williamina.
Dovendosi rimboccare le maniche, trovò occupazione come cameriera in casa dell’astronomo Edward Charles Pickering, all’epoca direttore dell’Harvard College Observatory. Si narra che, deluso dai propri collaboratori, un giorno affermò, orlando: “La mia domestica scozzese farebbe un lavoro migliore!”. Tenendo fede alla sua parola, nel 1881 Pickering assunse la Fleming come impiegata negli uffici. Fu così che Williamina divenne la prima delle “computatrici di Harvard” (Harvard Computers), le donne che avrebbero studiato le stelle attraverso le lastre fotografiche dell’università. Una volta si faceva a mano e, siccome era un lavoro noioso, veniva fatto fare alle donne.
Ma vista la bravura di Williamina, Pickering assunse dunque altre donne per il progetto, e il gruppo sarebbe poi stato chiamato “harem di Pickering”. Inutile dire che la loro bravura e scrupolosità era innegabile. La Fleming diede un forte aiuto nella classificazione delle stelle ed assegnò delle lettere in base alla quantità di idrogeno riscontrabile nel loro spettro in maniera che le stelle classificate come A erano le più ricche di idrogeno, quelle di classe B meno ricche, e così via. Fu questo il punto di partenza che portò, in seguito, Annie Jump Cannon, a sviluppare la sua classificazione in base alla temperatura superficiale. Su questo blog tempo fa abbiamo parlato di questa altra grandissima donna. Le stelle della Fleming vennero poi organizzate in un catalogo, il Catalogo Henry Draper. Pensate, in nove anni catalogò oltre 10 mila (DIECIMILA) stelle, scoprendo en passant, 59 nebulose, oltre 310 stelle variabili e 10 novae. Fu lei, inoltre, che scoprì, nel 1888, la celeberrima la Nebulosa Testa di Cavallo, descrivendola e fornendone le coordinate esatte.
Le immagini prese da William Pickering, che scattò una foto dell’oggetto, sembravano mostrare che si trattasse di una nube di polveri oscure e le pubblicazioni successive fecero in modo di celare la reale maternità della scoperta. Quel furbacchione di John Dreyer, il primo autore dell’Index Catalogue su cui la nebulosa era descritta, eliminò infatti il nome della Fleming dalla lista di oggetti, che risultavano così scoperti da altri. Fortunatamente , nella seconda edizione del 1908, il nome della Fleming riapparve e la Fleming fu finalmente messa alla testa di un gruppo di decine di donne incaricate di eseguire delle classificazioni matematiche, riservandosi di editare le pubblicazioni dell’osservatorio.
Nella sua carriera fu socia onoraria della Royal Astronomical Society di Londra dal 1906, la prima donna americana a ricevere tale riconoscimento, membro onorario del Wellesley College, medaglia Guadalupe Almendaro dalla Società astronomica del Messico per la sua scoperta di nuove stelle e le venne anche dedicato il nome di un cratere, il cratere Fleming sulla Luna, che divide assieme al biologo Alexander Fleming.