All’alba del 6 giugno, a otto anni di distanza da quel memorabile 8 giugno 2004, il pianeta Venere transiterà nuovamente sul disco solare. Questo sarà anche l’ultimo che potremo osservare nella nostra vita, visto che il successivo si verificherà solamente nel 2117! Quello che sta per arrivare sarà un evento molto diverso da quello davvero spettacolare del 2004, che fu il primo, dai tempi dell’invenzione del cannocchiale, a essere visibile dall’Europa in tutte le sue fasi. Quella volta, infatti, l’Italia fu favorita dalle circostanze geometriche e il transito si poté osservare per intero, dalle 7 del mattino fin oltre le 13. Con il Sole quindi alla sua massima altezza e fuori dalle foschie dell’orizzonte. Questa volta non saremo altrettanto fortunati e del lento progredire del pianeta sul disco solare potremo seguire soltanto l’ultima fase, quella relativa al III e al IV contatto con il bordo del Sole.
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Preparatevi a seguire l’evento in streaming su Coelum!
Nel frattempo, ecco alcune informazioni utili:
L’illustrazione sulla destra (cliccare l’immagine per ingrandire) visualizza la geometria del transito di Venere sul disco solare secondo un punto di vista geocentrico.
Al momento del fenomeno il pianeta si troverà a 0,2887 UA dalla Terra, mentre il suo diametro apparente misurerà 57,8 secondi d’arco. Sono dati anche gli istanti geocentrici (in TMEC) dei contatti del disco di Venere con quello del Sole.
Per effetto della parallasse gli orari potranno essere leggermente diversi nelle varie località italiane, da dove saranno comunque osservabili soltanto gli ultimi 80 minuti del percorso e il III e il IV contatto. Ecco quindi di seguito una tabella con gli orari per le principali località della penisola.
OSSERVABILITÀ DEL TRANSITO A OCCHIO NUDOTratto dall’articolo di Coelum n. 75 (2004): “Il dopo transito. Appunti sparsi, documentazione fotografica e riflessioni” di Rodolfo Calanca. Perfettamente riuscita l’osservazione ad occhio nudo di Venere intransito.
Il transito dell’8 giugno scorso ha finalmente consentito di dirimere unaquestione che non aveva avuto una risposta certa nei precedenti transiti del Sette-Ottocento: Venere sul Sole è visibile a occhio nudo?
Personalmente non ho avuto particolari difficoltà a percepire il piccolo disco del pianeta (le cui dimensioni erano solo un trentesimo del diametro solare) subito dopo il primo contatto interno, con gli occhi protetti da un foglio di mylar. E, a quanto mi è stato riferito da più parti, la stessa osservazione è riuscita alla maggioranza dei moltissimi appassionati e curiosi che non hanno voluto perdere il singolare fenomeno.
Ad esempio, un nostro affezionato lettore, il Sig. Roberto Bellingeri, mi ha fatto la seguente interessante descrizione: “Dopo aver osservato l’inizio dell’evento attraverso il telescopio, mi sono concentrato sull’osservazione ad occhio nudo, utilizzando contemporaneamente una maschera per saldatura e un paio di occhiali da sole. Il risultato è stato sorprendente, perché se all’inizio la posizione di Venere poteva trarre leggermente in inganno, quando il pianeta ha superato il secondo contatto e cioè quando si è completamente
staccato dal bordo esterno del Sole, la sua immagine è via via apparsa sempre più nitida e riconoscibile nella sua circolarità ben definita”.
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Online:
> La notte di Venere (INAF Padova)
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Disponibili sul nostro sito:
> Il volume “Il Transito di Venere sul disco del Sole” del 2004 in formato cartaceo e la versione aggiornata al 2012 in formato digitale!
> Il numero di Coelum 159 dedicato al transito di Venere del 2012.
> Inoltre i numeri di Coelum Astronomia del 2004, nei quali sono stati pubblicati numerosi articoli dedicati all’osservazione e alla storia dei transiti sul disco del Sole, a partire dal n. 70 fino al n. 75:
- Coelum n. 70: “Il presunto satellite di VENERE”, Rodolfo Calanca; “I transiti di Venere sul Sole… ovvero come ho deciso di scrivere il libro indispensabile per chi vorrà seguire con cognizione il rarissimo evento”, Rodolfo Calanca; “Alcuni spunti di riflessione”, Remondino Chavez.
- Coelum n. 71: “Venere e la scala del sistema solare”, Rodolfo Calanca; “PROGETTO PARALLASSE per il rilevamento della distanza Terra-Sole”, Rodolfo Calanca.
- Coelum n. 72: “Una Dea in Transito”, Alessandro Vietti; “Tutti i transiti dell’Era telescopica”, Rodolfo Calanca; “VENERE E TERRA: risonanze o casualità?”, Claudio Elidoro.
- Coelum n. 73: “I transiti di Venere: curiosità e frequenze senza troppi garbugli”, Aldo Vitagliano; “ANTICHE PAGINE, il transito di Venere in archivio e in biblioteca”, Marina Zuccoli.
- Coelum n. 74: “Consigli per l’osservazione e la fotografia del transito di Venere”, Daniele Crudeli e Cristian Fattinnanzi; “Distribuire compiti e risorse”, Talib Kadori; “Basta un binocolo”, Ottaviano Fera; “Da tutta Europa a Praga per coordinare le osservazioni del transito”, Riccardo Renzi.
- Coelum n. 75: “Il dopo transito. Appunti sparsi, documentazione fotografica e rislessioni sull’eventoastronomico dell’anno”, Rodolfo Calanca; “Dedicato a chi non l’ha visto. Tra 5500 secoli ce ne sarà uno ogni otto anni!”, Aldo Vitagliano.
con maschera da braseur..vedrete che riuscirete benissimo !!!