di Veronica Remondini – Astronautinews.it
Martedì 16 febbraio si è tenuto presso la Casa del Cinema di Roma l’evento di presentazione del film “Astrosamantha – La donna dei record nello spazio”, al quale abbiamo avuto l’onore di partecipare. In seguito alla visione si è tenuta una conferenza stampa alla presenza del regista Gianluca Cerasola e della voce narrante Giancarlo Giannini, di cui potete trovare un report su Twitter con l’hashtag #FuturaIlFilm.
“Futura”, perché sebbene il titolo del documentario si riferisca alla protagonista, si è colta l’occasione per presentare al pubblico uno scorcio della preparazione a cui tutti gli astronauti sono sottoposti prima di intraprendere la loro missione. La ghiotta occasione del lancio della nostra connazionale ha dato al regista l’opportunità di creare il primo film in lingua italiana interamente dedicato alla vita e al lavoro di uno di loro, mostrando in egual misura l’impegno tecnico e i momenti di vita comune.
La magia che percepiamo pensando al lavoro di astronauta è in piccola parte dovuta anche alla riservatezza del suo operato e alle attività che risultano complesse ai più. Con questo docu-film si sono voluti rendere accessibili a tutti i ritmi che scandiscono la sua vita, in ordine cronologico, spaziando dagli studi per superare determinati esami fino alla vita sociale, dagli esercizi fisici alle attività di tutti i giorni come la cucina o il relax, per arrivare poi al momento del lancio. Anche entrando talvolta nel dettaglio, la fluidità del film non viene intaccata da tecnicismi e non si cade mai nella banalità, nemmeno per chi conosce già la storia di Samantha, perché lei sa sempre snocciolare all’occorrenza qualche chicca, aneddoto o dettaglio che non aveva detto prima, o che non valeva la pena raccontare sui media.
Si ha l’impressione che si siano volute scandire le varie successioni di eventi con una sorta di capitoli, qualche scena che stacca dal mood precedente e prepara agli accadimenti successivi. Forse questa scelta non risulta del tutto chiara allo spettatore abituato ad immergersi nel film, perché talvolta non accompagna adeguatamente le diverse sensazioni, così come le musiche a momenti dissonanti con le scene. Nel complesso, però, ne scaturisce un documentario di rara bellezza, che non manca di esprimere entusiasmo, professionalità, simpatia e anche di commuovere.
Il docu-film sarà presente nelle sale italiane l’1 e il 2 Marzo per una visione da parte del pubblico, e poi sarà messo a disposizione delle scuole e degli istituti di ricerca per alimentare negli studenti il fuoco della passione e della curiosità, e per far passare il messaggio a cui Samantha tiene particolarmente, ossia credere nella propria forza di volontà e nelle proprie capacità per raggiungere gli obiettivi perché “il mondo si sposta dinnanzi a chi sa dove andare”.
Cercatelo nelle sale più vicine a voi e poi tornate sulle pagine del nostro forum per commentarlo insieme a noi!
Indice dei contenuti
La conferenza
Dopo la visione del film è stato possibile porre alcune domande al regista Cerasola, a Giannini e a Samantha Cristoforetti che, nonostante fosse malata e senza voce, si è resa comunque disponibile a rispondere via Skype tramite chat. Ecco qui le principali curiosità, tutte le altre si possono trovare su Twitter cercando #FuturaIlFilm:
Domande per Samantha Cristoforetti
D: Che cosa ne pensa di questo film? Le è piaciuto?
R: Il film mi ha commossa, e fa strano vedersi sul grande schermo
D: Sarà possibile vedere la Cristoforetti sulla Luna in futuro?
R: Ci sono progetti per una missione cislunare di ESA negli anni ’20, ed è previsto che ci andranno astronauti europei perciò chissà…
D: Cosa ha portato la donna Cristoforetti alla propria missione, oltre che come astronauta?
R: Non so quali elementi della mia personalità dipendano prettamente dall’essere donna, perciò non so cosa rispondere.
D: Quando era nello spazio le è mancata la pioggia? E più in generale, che cosa le è mancato di più della Terra?
R: No, non mi è mancata ma una volta abbiamo messo il suono della pioggia sulla ISS. E’ stato anche divertente ricreare le feste terrestri, come il Natale o i compleanni, per sentire un maggior contatto con il tempo terrestre.
Domande per Giancarlo Giannini e Gianluca Cerasola
D: Giannini, cosa l’ha convinta a dare la voce a questo film?
R: Lo spazio mi ha sempre affascinato, da piccolo avrei voluto fare il costruttore aeronautico.
D: Che cosa la affascina di Samantha?
R: Trovo straordinarie la fantasia e la curiosità delle donne. Non ho conosciuto la Cristoforetti di persona, ma credo che incarni queste qualità alla perfezione.
D: Cerasola, perché ha scelto di fare un film su un astronauta?
R: Mi sono accorto che in Italia non sono mai stati fatti film su astronauti e ho pensato che il lancio di Samantha sarebbe stata un’ottima occasione.
D: Ha incontrato difficoltà?
R: Sì, ad un certo punto ero persino scoraggiato dalle mille richieste di permessi necessari, ma ci ho provato comunque. Sono stato messo in contatto direttamente con la Cristoforetti la quale ci ha pensato un po’ su e alla fine ha accettato di partecipare. Grazie a NASA e a Roscosmos abbiamo poi avuto accesso a luoghi generalmente inaccessibili.
D: Ha tagliato qualche scena nel film? Se sì, cosa?
R: Beh, in tre anni di riprese potete solo immaginare quanto materiale io abbia in archivio, ma ho voluto rendere il film il più semplice possibile, raccontando soprattutto le emozioni, perciò ho tagliato più che altro le parti tecniche.
D: Perché il lancio di Cristoforetti ha avuto così tanto impatto mediatico, confermato anche dalla creazione di questo documentario?
R: Samantha ha la capacità di raccontare con estrema semplicità anche le parti più difficili, ha una capacità innata di rapportarsi alle telecamere nonostante la sua riservatezza.
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