Studiare il Sole in 3D. Questo il target dichiarato dal team della NASA che gestisce STEREO (Solar Terrestrial Relations Observatory). Per raggiungere l’obiettivo, la missione ha adottato una tecnica osservativa della nostra stella originale e di tutto rispetto, che permette risultati sorprendenti. I ritratti della nostra stella realizzati in occasione di una recente eruzione solare, e per alcuni versi simili alle foto segnaletiche di un vero “ricercato speciale”, ne sono una chiara dimostrazione.
A prima vista potrebbero sembrare due immagini del Sole ottenute in momenti diversi della sua attività. In realtà le due immagini sono state scattate quasi contemporaneamente, dai due spacecraft che compongono la missione STEREO e da due punti di vista diversi, il 14 ottobre scorso, nel momento di una eruzione solare. Come in una stazione di polizia spaziale, STEREO ha “schedato” la nostra stella con una foto segnaletica composta da due ritratti complementari, uno di fronte e uno di profilo, scattati in contemporanea allo stesso, irrequieto, soggetto: il Sole.
Questo permette di spiegare l’apparente diversità delle due immagini realizzate in contemporanea. A prima vista, la prominenza solare che dirompe dall’atmosfera, visibile nell’immagine a destra realizzata da STEREO-A, sembra del tutto assente dall’immagine a sinistra. In realtà, questo secondo scatto, opera di STEREO-B, è stato realizzato da una posizione “di fronte”. E guardando meglio, è chiaramente identificabile una linea verticale piu scura, appena a sinistra del centro del disco, che corrisponde all’eruzione ripresa dal primo spacecraft.
L’idea è semplice ma, come dimostrano queste immagini, molto efficace.
Le due sonde tracciano due orbite progettate per studiare al meglio il Sole: i percorsi dei due spacecraft sono molto simili a quello compiuto dalla Terra intorno alla sua stella. L’unica differenza è che STEREO A si trova su un’orbita di raggio leggermente più piccolo del nostro pianeta, compiendo dunque un giro più veloce (in un’orbita, raggio e periodo sono legati dalla terza Legge di Keplero). STEREO B percorre invece un’orbita leggermente piu grande di quella terrestre e quindi più lenta.
La geometria osservativa creata da queste due orbite è di assoluto interesse. Approssimando, si potrebbe dire che i due STEREO e la Terra percorrono la stessa orbita intorno al Sole (visto che le differenze di raggio sono trascurabili rispetto alla distanza terra-sole) ma con velocità diverse, potendosi disporre contemporaneamente in punti diversi dell’orbita terrestre. Come dire che per la prima volta, STEREO permette di vedere simultaneamente tutte le facce del sole. Questa capacita è fondamentale per fenomeni per loro natura tridimensionali, come le eruzioni solari che sparano materia nello spazio, fenomeni del tutto invisibili per un osservatore situato nel punto di visuale sbagliato.
La speciale strategia di missione permette inoltre delle configurazioni osservative speciali. Come quella assunta nel febbraio del 2011, quando i due STEREO si sono ritrovati ad osservare il Sole da estremità opposte dell’orbita (in opposizione, cioè con una separazione di 180°), permettendo così di realizzare il primo ritratto a 360° della nostra Stella. O a settembre 2012 quando i due STEREO e SDO, il telescopio terrestre puntato sul sole, si sono trovati nella giusta posizione per formare un triangolo equilatero, fornendo immagini in parte sovrapponibili del Sole.
E se, come si dice, nel prossimo futuro l’attività solare continuerà ad intensificarsi dopo i minimi degli ultimi anni, STEREO è solo uno dei tanti progetti che la ricerca mondiale sta mettendo in campo per studiare la nostra stella in molti modi diversi. Buone notizie quindi, per tutti gli appassionati che possono aspettare con fiducia un futuro con molto di nuovo, sotto al Sole.
Per sapere di più sulla missione STEREO:
http://www.nasa.gov/mission_pages/stereo/news/6th-anniversary.html