La regione tra Marte e Giove pullula di mondi rocciosi chiamati asteroidi. Si stima che la fascia principale degli asteroidi contenga milioni di piccoli corpi rocciosi, e tra 1,1 e 1,9 milioni di corpi più grandi fino a un diametro di un chilometro. Piccoli frammenti di questi corpi spesso cadono sulla Terra come meteoriti. Curiosamente il 34% di tutti i meteoriti trovati sulla Terra è di un tipo particolare: condrite di tipo H. Dette olivine-bronziti, prendono il nome dal termine High (alto) per il loro alto contenuto complessivo di ferro e alto contenuto di ferro metallico e per condruli più piccoli di quelli presenti in altri tipi di condrite.
Si pensa che essi provengano da un parente comune – e un sospetto potenziale è l’asteroide (6) Hebe mostrato qui sopra.
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Ha un diametro approssimativo di 186 chilometri e, come dice il nome stesso, è stato il sesto asteroide ad essere scoperto, pure essendo il quinto in ordine di luminosità, dopo Vesta, Cerere, Iris e Pallade. Fu scoperto nel 1847 da Karl Ludwig Hencke, astronomo tedesco, e il nome della dea greca della gioventù glielo assegnò Carl Friedrich Gauss, famoso matematico che fu anche astronomo.
Queste immagini sono state riprese durante uno studio di questo mini-mondo usando lo strumento SPHERE sul Very Large Telescope di ESO. Lo scopo era quello di testare l’ipotesi che (6) Hebe fosse all’origine delle condriti H.
Gli astronomi hanno modellato la rotazione e la forma tridimensionale di (6) Hebe a partire dalle osservazioni e hanno usato questo modello 3D per determinare il volume della più grande depressione sull’asteroide – probabilmente un cratere dovuto a una collisione che avrebbe potuto creare numerosi meteoriti più piccoli. Tuttavia il volume di questa depressione è cinque volte minore del volume totale della famiglia degli asteroidi con una composizione di condrite H, il che suggerisce che (6) Hebe, dopo tutto, non sia la sorgente principale di condriti H.
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