Indice dei contenuti
Eclissi di Sole Ibrida del 20 aprile – folli in azione
di Andrea Tomacelli e Anna Rendina
Lo scorso 20 aprile si è aperto il sipario sull’eclisse di Sole totale. Fascia di Terra interessata: Australia e buona parte dell’oceano, non proprio un’eclissi fortunata per le osservazioni.
Quasi subito si sono diffusi nel web i primi scatti ad opera di entusiasti appassionati stranieri o facilitati a raggiungere il posto “migliore”. Non ci aspettavamo di ricevere in redazione gli scatti di quelli che abbiamo definito AstroFolli italiani, capaci di partire dall’Italia con nello zaino la strumentazione per immortalare quei pochi secondi. In PhotoCoelum del numero 262 è pubblicata la cronostoria completa di ben due testimonianze.
Nelle righe a seguire alcuni scatti e parte delle parole che li hanno accompagnati scritti da Andrea Tomacelli e Anna Rendina, che ringraziamo per la vivacità trasmessa anche con scatti diciamo più creativi!
“Cinque aerei, due treni, 2800km in auto valgono 58 secondi? Stiamo parlando dell’eclissi di Sole che si è verificata lo scorso 20 aprile. …..
…..
La scelta su cosa vedere, eclissi anulare o totale, però, è stata obbligata dalle uniche terre emerse interessate dal cono d’ombra: l’Indonesia orientale, l’isola di Timor Est e la piccola cittadina di Exmouth posta nella penisola nord occidentale dell’Australia. Così alla fine la scelta è stata facile: visto che l’anularità si sarebbe verificata in pieno oceano indiano, abbiamo optato per quel piccolo lembo di terra, casa di canguri ed emù, bagnato dall’oceano indiano e protetto dalla barriera corallina. Dopo un po’ di indecisione iniziale per un viaggio così lungo mia moglie ed io decidiamo di partire.
La prima domanda a cui rispondere in fase di preparazione è stata: quale strumentazione ci portiamo per vederla? L’ideale sarebbe stato il telescopio, ma essendo un viaggio di molti giorni con biglietti in economy class il compromesso è stato inevitabilmente drastico fra il necessario per sopravvivere quindici giorni in zone isolate e recondite e gli strumenti. Perciò, dopo una dolorosissima cernita siamo partiti con un binocolo 20×60, un monocolo zoom 20×60, una Canon 600D, una Canon M50 mark II e tutti gli obiettivi che sono entrati in zaino perché dopotutto vai a vedere l’eclissi, ma c’è anche una parte di continente da visitare!
Partiti da Firenze in treno fino a Roma e poi dritti da Fiumicino a Perth con una piccola sosta a Dubai per sgranchire le gambe. Alla dogana mi chiedono di aprire lo zaino, senza battere ciglio e sfoggiando il mio miglior sorriso con sguardo ammiccante apro lo zaino, alla vista di fotocamere, binocoli, batterie, scotch, obiettivi e diavolerie varie ed eventuali l’addetto alla sicurezza comincia a ridere ed esclama: ”Eclipse?” e allora, fiero, esclamo: ”Yeah”. Ed è proprio nella terra degli Emiri che ho cominciato a pensare che in quell’armadio che definivo “zaino” avevamo messo troppa roba ma che forse, in fondo, non eravamo gli unici a fare quella folle traversata: non eravamo soli.”….
Il racconto, con tutte le immagini dell’eclissi, continua su Coelum Astronomia n°262 III bimestre 2023