Questa spettacolare immagine – la seconda puntata della settimana dell’ESO dedicata a R Aquarii – mostra dettagli intimi del drammatico duo stellare che forma la stella binaria R Aquarii. Sebbene la maggior parte delle stelle binarie siano legate tra loro in un garbato valzer condotto dalla gravità, la relazione tra le stelle di R Aquarii è molto meno serena. Nonostante le sue dimensioni minuscole, la più piccola delle due stelle in questa coppia sta estraendo costantemente il materiale dalla compagna morente: una gigante rossa.
Anni di osservazioni hanno portato alla luce la singolare storia della stella binaria R Aquarii, visibile al centro di questa immagine. La più grande delle due stelle, la gigante rossa, è un tipo di stella noto come variabile di tipo Mira. Alla fine della loro vita, queste stelle iniziano a pulsare, diventando 1000 volte più luminose del Sole, mentre i loro gusci esterni si espandono e vengono lanciati nel vuoto interstellare.
L’agonia di questa grande stella è di per sè drammatica, ma l’influenza della stella compagna, una nana bianca,trasforma questa affascinante situazione astronomica in un sinistro spettacolo cosmico. La nana bianca – che è più piccola, più densa e molto più calda della gigante rossa – strappa il materiale dagli strati esterni della compagna più grande. I getti di materiale stellare proiettati da questo gigante morente si vedono in questa immagine mentre sono espulsi verso l’esterno da R Aquarii.
Occasionalmente, una quantità sufficiente di materiale si accumula sulla superficie della nana bianca per innescare un’esplosione termonucleare di nova, un evento titanico che lancia una grande quantità di materiale nello spazio. I resti di nova avvenuti nel passato sono visibili nella tenue nebulosa di gas che si irradia da R Aquarii.
R Aquarii si trova a soli 650 anni luce dalla Terra – vicinissima in termini astronomici – ed è una delle stelle binarie simbiotiche più vicine alla Terra. In quanto tale, questa interessante binaria ha ricevuto particolare attenzione da parte degli astronomi per decenni. Fotografare la miriade di caratteristiche di R Aquarii era un modo perfetto per gli astronomi di testare le capacità del Polarimetro IMaging di Zurigo (ZIMPOL), uno dei componenti del cacciatore di pianeti SPHERE. I risultati hanno superato ciò che si ottiene con osservazioni dallo spazio – l’immagine mostrata qui è ancora più nitida rispetto alle osservazioni del famoso telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA.
SPHERE è stato sviluppato in anni di studi e costruzioni proprio per essere dedicato a una delle aree più interessanti ed entusiasmanti dell’astronomia: la ricerca di esopianeti. Usando un sistema di ottica adattiva all’avanguardia e strumenti specializzati come ZIMPOL, SPHERE può raggiungere l’impresa impegnativa di produrre un’immagine diretta degli esopianeti. Tuttavia, le capacità di SPHERE non si limitano alla caccia agli sfuggenti esopianeti: lo strumento può anche essere usato per studiare una varietà di sorgenti astronomiche – come si può vedere da questa immagine affascinante delle caratteristiche peculiari di R Aquarii.
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Ulteriori Informazioni
Questo lavoro è stato presentato nell’articolo “SPHERE / ZIMPOL observations of the symbiotic system R Aqr. I. Imaging of the stellar binary and the innermost jet clouds” di H.M. Schmid et. al, pubblicato dalla rivista Astronomy & Astrophysics.
Dalle Origini al Futuro
Che si parli di astronomia o di esplorazione spaziale, tutto alla fine ci porta alle nostre origini ma anche verso il nostro futuro. E gli articoli di questo numero ci raccontano proprio questo.
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