Ecco Luca Parmitano, un sorriso e un cenno verso chi lo sta seguendo all'uscita della Soyuz.

Dopo essersi staccata dalla ISS alle 6:50, ora italiana, alle 10:12 la Soyuz, aperti correttamente i paracadute, ha toccato terra, nel bel mezzo delle steppe del Kazakistan ricoperte da 30 cm di neve. Dopo pochi minuti lo sportello si è aperto e ne sono usciti, sani, salvi e sorridenti il nostro Luca Parmitano e i suoi compagni di viaggio Christina Koch della NASA e Aleksandr Aleksandrovič Skvorcov della Roscosmos.

Christina Koch e Alexander Skvortsov all'uscita dalla Soyuz.

Si conclude così la missione ESA Beyond, che ha coinvolto il nostro Luca nelle due Expedition 60 e 61, per ben 201 giorni nello spazio. Durante la sua missione ha portato avanti 50 esperimenti europei e oltre 200 internazionali, tra passeggiate spaziali, operazioni di routine, straordinarie immagini dallo spazio, e tantissimi eventi e collegamenti dedicati alla divulgazione, con scuole, appassionati e media.

Accolti da un nutrito gruppo di persone (mezzi e… cavalli!) pronte a fornire tutta l’assistenza necessaria, sono stati trasportati in un ospedale da campo allestito nel luogo dell’atterraggio, noto con un piccolo margine di errore, dove stanno venendo sottoposti ai primi controlli.

Ad attendere la Soyuz con il suo carico umano, per i trasporti e in caso di necessità, elicotteri e... cavalli!

Dopo quasi sette mesi sulla ISS, per quattro dei quali ha anche ricoperto il ruolo di Comandante nella ISS, Luca Parmitano (ma soprattutto il suo fisico) deve riprendere familiarità con la gravità terrestre. A dispetto infatti dei visi sorridenti al momento dell’uscita dalla Soyuz MS-13 che li ha riportati a terra (la stessa che lo aveva portato sulla ISS), gli astronauti hanno subito le conseguenze non solo del turbolento viaggio di rientro (Paolo Nespoli ha avuto modo di paragonarlo allo… scontro di una 500 con un camion!), che viene assorbito in modo più o meno veloce a seconda della persona, ma anche della lunga permanenza in micro gravità. Ricordiamo infatti che la ISS non è così lontana dalla Terra da sperimentare l’assenza di gravità, ma per via della sua velocità orbitale è come se “cadesse” costantemente simulandola. Questo stato viene chiamato di microgravità.

"Pronto? Si, sono qui, sto bene!". Appena usciti dalla capsula la prima telefonati ai propri cari per far sapere che è andato tutto bene e sono atterrati sani e salvi. Da un twit @ESA (cliccare sull'immagine per aprirlo).

Devono quindi riabituarsi ad avere un peso, a muoversi in un spazio vincolato da un “alto” e un “basso”, a camminare. Il loro organisimo, la loro muscolatura, il loro sistema cardiovascolare… tutto è settato su un diverso modo di lavorare, e il processo sarà più difficoltoso quanto più sono rimasti in orbita.

Se Parmitano deve scontare 201 giorni di Stazione Spaziale, più complesso sarà il riadattamento alla gravità terrestre per Christina Koch, che ha battuto il record di permanenza femminile sulla Stazione Spaziale arrivando a 328 giorni, in una missione test per le permanenze di lunga durata in vista del Programma di ritorno alla Luna, Artemis, e perl’esplorazione umana di Marte.

Parlando di record, Parmitano oltre ad essere il primo italiano ad aver avuto il ruolo di Comandante a bordo della ISS, e terzo europeo, ha conquistato quello per il maggior numero di ore trascorse in attività extra veicolari, e unico italiano ad averle effettuate: tra questa missione – in cui ha eseguito ben quattro uscite per aggiornare l’Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), il rivelatore di raggi cosmici usato per lo studio della materia oscura e dell’antimateria – e la precedente missione Volare, ha accumulato 33 ore e 9 minuti in sei passeggiate spaziali.

Dopo i primi controlli nell’ospedale da campo, gli astronauti verranno inviati verso le sedi delle rispettive agenzie, dove affronteranno la prima quarantena e verranno sottoposti e test, esami e riabilitazioni. Luca Parmitano raggiungerà infatti la sede ESA/EAC a Colonia (in Germania), dove ha base il corpo astronauti dell’ESA, e l’8 gennaio affronterà la prima conferenza stampa.

Rientrato a terra, continuerà alcuni degli esperimenti iniziati a bordo della ISS, tra cui come l’ambiente della ISS impatta sull’udito degli astronauti, su come il passare del tempo viene percepito differentemente, e quegli esperimenti (il GRIP and GRASP) che monitorano la coordinazione occhio-mano e il ruolo della gravità nella presa e nella manipolazione degli oggetti.

Nel frattempo qui la diretta con commento in italiano dei sempre bravi Astronauticast e di seguito un video ESA di recap dei 200 (e uno) giorni della missione Beyond:


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