È notizia di poche ore fa la conferma di un esopianeta intorno alla nota e vicina Stella di Barnard: il pianeta è stato denominato Barnard B

La Stella di Barnard, situata a soli sei anni luce dal nostro Sistema Solare, è una delle stelle più studiate dagli astronomi, grazie alla sua vicinanza e alle caratteristiche uniche. Si tratta di una nana rossa con una massa pari a circa il 14% di quella del Sole e, nonostante la sua luminosità molto bassa, è stata al centro dell’attenzione per diverse scoperte scientifiche. Tra queste, è di oggi il comunicato che annuncia la scoperta di un esopianeta orbitante attorno a essa, noto come Barnard’s Star b o Barnard B, un mondo con una temperatura superficiale di 125°C e poco più piccolo della nostra Terra. La scoperta è stata ottenuta grazie all’utilizzo di due strumenti noti installati preosso il telescopio VLT dell’ESO. Si tratta di ESPRESSO spettroscopio dedicato proprio alla ricerca di pianeti rocciosi successore dello storico HARPS-N. 

La storia della Stella di Barnard risale a inizio Novecento, quando l’astronomo Edward Emerson Barnard identificò il movimento proprio di questa stella, che risultava essere il più veloce tra tutte le stelle conosciute. Nonostante sia più vecchia del nostro Sole, con un’età stimata di circa 10 miliardi di anni, la Stella di Barnard è notevolmente stabile, il che la rende un oggetto di studio particolarmente interessante per comprendere l’evoluzione stellare.

La scoperta di Barnard’s Star b ha alimentato il dibattito scientifico sulla possibile esistenza di altri pianeti attorno alle nane rosse. Queste stelle, più piccole e meno luminose del Sole, rappresentano circa il 70% delle stelle nella nostra galassia, e la scoperta di pianeti attorno a esse è considerata un’opportunità per esplorare nuovi territori nella ricerca di esopianeti abitabili. Nonostante la bassa temperatura di Barnard’s Star b, la sua scoperta ha dimostrato che pianeti massicci possono formarsi anche attorno a stelle di piccola massa e che le nane rosse potrebbero ospitare un numero significativo di esopianeti, alcuni dei quali potrebbero trovarsi nella cosiddetta zona abitabile.

La prima ipotesi sulla presenza di esopianeti intorno alla stella fu annunciata nel 2018 e dopo 6 anni circa finalmente arriva la scoperta.

La Stella di Barnard, quindi, rappresenta non solo una pietra miliare nella storia dell’astronomia per il suo movimento proprio unico, ma anche un laboratorio naturale per lo studio degli esopianeti. La scoperta di Barnard’s Star b ha aperto nuove prospettive nello studio delle atmosfere planetarie e nella ricerca di pianeti potenzialmente abitabili attorno alle nane rosse, confermando che l’esplorazione del cosmo è ancora ricca di sorprese e scoperte.

Barnard b [2], come viene chiamato l’esopianeta appena scoperto, è venti volte più vicino alla stella di Barnard di quanto Mercurio lo sia al Sole. Orbita intorno alla stella in 3,15 giorni terrestri e ha una temperatura superficiale di circa 125 °C. “Barnard b è uno degli esopianeti di massa più piccola trovati finora e uno dei pochi noti con una massa inferiore a quella della Terra. Ma il pianeta è troppo vicino alla stella ospite, più vicino rispetto alla zona abitabile“, spiega González Hernández. “Anche se la stella è circa 2500 gradi più fredda del Sole, in quella posizione fa troppo caldo perché si possa mantenere acqua liquida sulla superficie“.

L’annuncio della scoperta è stato accolto con entusiasmo dalla comunità scientifica internazionale, poiché rappresenta una prova ulteriore che i sistemi planetari attorno a stelle diverse dal Sole sono comuni. In particolare, i telescopi dell’ESO hanno svolto un ruolo chiave nel rilevamento del pianeta, dimostrando ancora una volta la loro importanza nella ricerca astronomica avanzata.

Fonte: ESO