Nuovo bilancio per Curiosity. Dall’inizio di febbraio agli inizi di aprile, il rover NASA ha preso in esame quattro aree vicine a una duna lineare e ora i dati raccolti verranno confrontati con il lavoro svolto in precedenza – tra fine 2015 e inizio 2016 – durante le osservazioni di alcune formazioni sabbiose a forma di mezzaluna.
Le due fasi della campagna di osservazione di Curiosity rappresentano il primo studio ravvicinato di dune attive su un pianeta alieno e hanno come obiettivo riuscire a comprendere le diverse azioni modellanti esercitate dal vento sulle formazioni sabbiose.
Le dune lineari si trovano in salita e a sud delle dune a mezzaluna, a una distanza di circa 1,6 chilometri.
Entrambe le aree di studio fanno parte della zona Bagnold Dune, che si estende lungo il fianco nordovest del Monte Sharp.
«C’è una differenza fondamentale tra la prima e la seconda fase della nostra campagna di osservazione, oltre alla diversa forma delle dune» spiega un membro del team di scienziati. «Le dune a mezzaluna sono state osservate durante la stagione in cui i venti sono più deboli mentre le dune lineari nel periodo dell’anno più ventoso. Abbiamo avuto modo di vedere come vengono smistati i granelli e osservare le increspature sulle dune di sabbia attive».
Per analizzare la forza e la direzione del vento, il team utilizza coppie di immagini catturate in tempi diversi dal rover per verificare il movimento dei granelli di sabbia.
Il panorama a 360° navigabile, basta far partire il video e muovere il cursore dentro di esso per trovarsi “dentro” al paesaggio visto con gli occhi robotici di Curiosity.
Durante il suo cammino Curiosity ha prelevato un campione di sabbia da una duna lineare che sarà analizzato internamente dallo strumento Sample Analysis at Mars (SAM). Mentre il rover è impegnato nella sua salita, il team di scienziati sta lavorando per risolvere il malfunzionamento del trapano usato per trivellare e campionare le rocce del pianeta rosso.
Curiosity, lanciato con la sonda Mars Science Laboratory il 26 novembre 2011, è giunto a destinazione – il Gale Crater di Marte – il 6 agosto 2012. Nel 2014, dopo aver studiato gli affioramenti rocciosi vicini alla zona del landing, ha raggiunto la base del Monte Sharp.