La sonda americana Juno sta per tornare nelle immediate vicinanze di Giove. Alle 14:51 ora italiana di domani, la sonda si calerà fino a 4200 chilometri dalla sommità delle nubi gioviane, raggiungendo così il secondo perigiovio della sua missione, dopo quello della manovra di inserimento orbitale del 5 luglio. Stavolta, però, gli otto strumenti scientifici a bordo di Juno — più la fotocamera Junocam — saranno del tutto operativi, e potranno così raccogliere i loro primi dati in prossimità del gigante gassoso.
Doppiando il perigiovio della sua orbita, Juno viaggerà a una velocità relativa rispetto a Giove pari a 208 mila chilometri orari. Il piano di volo prevede oltre 35 perigiovi; quello di domani, tuttavia, sarà il più ravvicinato.
«Sarà la prima volta che saremo così vicini a Giove da quando siamo entrati in orbita il 4 luglio,» spiega Scott Bolton, a capo della missione. «In quell’occasione, tutti i nostri strumenti erano spenti per assicurare che il motore rallentasse Juno in un’orbita attorno a Giove. Da allora, abbiamo analizzato la sonda da cima a fondo più volte. Abbiamo ancora degli ultimi test da completare, ma siamo fiduciosi che tutto stia lavorando alla perfezione; per questo prossimo flyby, dunque, gli occhi e le orecchie di Juno saranno tutti aperti».
Il flyby consentirà agli scienziati di avere un assaggio delle indagini scientifiche che Juno svolgerà una volta inaugurata la sua campagna scientifica vera e propria. Juno si porterà sulla sua prima orbita scientifica il 19 ottobre, in seguito a una manovra di riduzione del periodo orbitale.
«Questa sarà la nostra prima opportunità per dare un’occhiata davvero ravvicinata al re del sistema solare e iniziare a capire come funzioni,» prosegue Bolton.
L’orbita attuale di Juno è molto ellittica, con un periodo di 53,5 giorni, un apogiovio di 8 029 000 chilometri e un’inclinazione di 89,8 gradi.
«Nessun’altra sonda ha mai orbitato intorno a Giove a distanze così ravvicinate, o sorvolato i poli,» spiega Steve Levin della NASA. «Questa sarà la nostra prima opportunità ed è inevitabile che troveremo delle sorprese. Avremo bisogno di un po’ di tempo per accertarci della validità delle nostre conclusioni.»
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