Le quattro immagini della supernova create dalla luce distorta dall'effetto di lente gravitazionale e disposte ai quattro vertici di quella che viene definita "croce di Einstein", proprio perché l'effetto era stato predetto dalla Teoria della Relatività Generale formulata da Albert Einstein giusto un secolo fa. Serendipity o abiltà? Lo saprete leggendo l'articolo in un prossimo numero di Coelum.... La supernova è stata notata nelle immagini dell'11 novembre 2014, ma l'immagine finale qui sopra è il risultato della composizione di tre mesi di osservazioni dell'HST in luce visibile, con la Advanced Camera for Surveys, e nel vicino infrarosso, con la Wide Field Camera 3. Crediti: NASA, ESA, S. Rodney (JHU) e il FrontierSN team; T. Treu (UCLA), P. Kelly (UC Berkeley), e il GLASS team; J. Lotz (STScI) e il Frontier Fields team; M. Postman (STScI) e il CLASH team; Z. Levay (STScI).

E’ la prima immagine multipla di una lontana supernova, distante oltre nove miliardi di anni luce da noi. Una sorta di ‘miraggio cosmico’ prodotto da una galassia ellittica, e dall’ammasso di galassie in cui si trova, attraverso l’effetto di lente gravitazionale, che ha concentrato e replicato in quattro zone del cielo – vicine ma distinte – la luce della supernova. Un fenomeno prodotto da un oggetto celeste di grande massa quando si trova lungo la linea di vista tra una sorgente luminosa e l’osservatore, predetto dalla Teoria della Relatività Generale formulata da Albert Einstein giusto un secolo fa.

L’inedita scoperta è stata ottenuta grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Hubble della NASA e dell’ESA da un team internazionale di astronomi guidato da Patrick Kelly, dell’Università della California a Berkeley, e a cui hanno partecipato Tommaso Treu, ricercatore italiano dell’Università della California a Los Angeles e Adriano Fontana, dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma.

L’immagine multipla della supernova è stata scoperta l’11 novembre 2014 dai ricercatori della collaborazione GLASS nel campo di vista dell’ammasso di galassie ripreso da Hubble e denominato MACS J1149, che si trova più di cinque miliardi di anni luce da noi.

Queste quattro immagini della supernova sono destinate ad affievolirsi a breve. Ma gli astronomi sono convinti che presto, ovvero nell’arco di appena qualche anno, ricomparirà nell’ammasso, in una posizione differente. Una previsione basata su modelli teorici elaborati al computer che descrivono le varie traiettorie che la luce della supernova sta percorrendo nei meandri dell’ammasso galattico.

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