Lo Shuttle Endeavour, con a bordo il suo equipaggio di sei astronauti, è regolarmente rientrato al Centro Spaziale Kennedy di Cape Canaveral il 22 febbraio alle 22:20, quando in Italia erano le 4:20. La missione Sts-130, cominciata due settimane fa con un ritardo di 24 ore dovuto alle avverse condizioini metereologiche, si è dunque conclusa nel migliore dei modi. Gli astronauti Bob Behnken e Nicholas Patrick avevano terminato l’ultima delle tre passeggiate spaziali in programma alle 9:03 del 17 febbraio scorso (ora italiana), perfezionando le operazioni di aggancio e istallazione dei due nuovi elementi della Stazione Spaziale Internazionale. Il nodo Tranquillity e la Cupola erano stati spostati dal payload alle 9:49, sempre ora italiana, del 12 febbraio scorso.
Lo Shuttle, lanciato dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, si era regolarmente agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale due giorni dopo, alle 6:06 del 10 febbraio. “Davvero un bel lancio – commentava l’Associated administrator per le missioni spaziali della NASA Bill Gestermaier – e un grande inizio di una missione così complessa”. Il direttore generale dell’ESA Jean-Jacques Dordain ha ringraziato la NASA, il team di terra e l’equipaggio, sottolineando che “si tratta di un evento particolarmente importante perché lo Shuttle stavolta è pieno di hardware europeo”. Quello di lunedì scorso è stato l’ultimo lancio in notturna dello Shuttle: le prossime quattro missioni partiranno tutte di giorno.
A bordo il suo preziosissimo carico: il terzo modulo per la Stazione, il Nodo-3 ribattezzato “Tranquillity” la scorsa primavera in omaggio alla missione Apollo 11. Un cilindro lungo 7 metri e largo 4,6 pieno di tecnologia e corredato di una gran quantità di cose: da una vera e propria palestra a un sistema per ricavare acqua potabile dall’urina e un avanzatissimo impianto di ricondizionamento dell’aria. Ma soprattutto dotato di una spettacolare Cupola a sette finestre che spalancherà alla vista degli inquilini della ISS un panorama spaziale a 360 gradi mai visto prima.
Tranquillity è stato interamente realizzato negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space ed è parte dell’accordo NASA-ESA del 1997 (firmato proprio nel capoluogo piemontese) che impegnava l’Agenzia Spaziale Europea a fornire alla ISS il secondo e terzo dei tre moduli abitativi previsti. Così, non appena le operazioni di “aggancio” saranno ultimate, l’Italia potrà legittimamente farsi vanto di aver realizzato metà dello spazio abitabile sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Il modulo aveva lasciato Torino lo scorso 17 maggio ed era stato ufficialmente consegnato alla NASA il 20 novembre con una solenne cerimonia svoltasi al Kennedy Space Centre in Florida, negli Stati Uniti. Il lancio, schedulato per febbraio 2010 fin da prima della consegna, era stato messo in forse proprio all’inizio di quest’anno. Ma questa volta le condizioni meteo e la navetta non avevano alcuna responsabilità. Sul banco degli imputati è invece salito il manicotto di una conduttura che fa parte delsistema di controllo termico del modulo. Una serie di malfunzionamenti sarebbero infatti emersi quando il pezzo, che deve trasportare ammoniaca, era ancora dal produttore ogni qual volta veniva sottoposto a sollecitazioni gravose, simili a quelle di esercizio.