Questa rappresentazione artistica mostra il pianeta dal clima temperato, Ross 128 b, con la sua stella madre, una nana rossa, sullo sfondo. Ross 128 b sarà uno dei principali bersagli dell’ELT (Extremely Large Telescope) dell’ESO, che sarà in grado di cercare biomarcatori nell’atmosfera del pianeta. Crediti: ESO/M. Kornmesser
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Il nuovo mondo è stato designato come Ross 128 b e si tratta del secondo pianeta più vicino dal clima temperato dopo Proxima b. È anche il pianeta più vicino scoperto in orbita intorno a una nana rossa non attiva, condizione che potrebbe aumentare le probabilità che il pianeta possa sostenere la vita, il che lo rende uno dei principali bersagli dell’ELT (Extremely Large Telescope) dell’ESO, che grazie alla sua accuratezza sarà in grado di cercare biomarcatori nell’atmosfera dei pianeti.

La scoperta è stata effettuata da un’equipe grazie allo strumento HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) dell’ESO (all’Osservatorio di La Silla in Cile).

Le nane rosse sono tra le stelle più fredde, più deboli – e più comuni – dell’Universo, il che le rende ottimi obiettivi per la ricerca di esopianeti. Di conseguenza, sono sempre più studiate. Il primo autore Xavier Bonfils (Institut de Planétologie et d’Astrophysique de Grenoble – Université Grenoble-Alpes/CNRS, Grenoble, Francia) ha perciò chiamato questo programma HARPS “La scorciatoia per la felicità”, proprio perché è più facile trovare gemelli della Terra, freddi e piccoli, intorno a queste stelle che intorno a stelle più simili al Sole.

Un pianeta in orbita vicino a una nana rossa influisce, dal punto di vista gravitazionale, sulla stella più di quanto possa fare un simile pianeta più lontano da una stella massiccia come il Sole. Ne risulta che le variazioni nel moto della stella sono più facili da misurare (anche se le nane rosse sono più deboli e quindi è più difficile raccogliere segnale sufficiente per misurarle con la precisione necessaria).

Il cielo nei dintorni della nana rossa Ross 128, nella costellazione della Vergine, nelle immagini della DSS2 (Digitized Sky Survey 2). Ross 128 è al centro dell’immagine. Guardando molto da vicino si nota che Ross 128 ha un buffo aspetto molteplice: infatti le fotografie usate per la produzione dell’immagine finale sono state scattate su un periodo di più di quarant’anni e la stella, che si trova a soli 11 anni luce dalla Terra, si è spostata in cielo in modo significativo durante questo periodo.  Crediti: Digitized Sky Survey 2. Acknowledgement: Davide De Martin

Ma dopo una lunga raccolta di dati e osservazioni, attorno alla nana rossa Ross 128 è stato trovato un mondo di dimensioni terrestri che potrebbe avere un clima temperato. Ha un anno di 9,9 giorni, è di piccola massa e ha una temperatura superficiale che potrebbe essere vicina a quella della Terra. Inoltre, Ross 128 è la più “tranquilla” delle stelle vicine a noi ad avere un pianeta con queste caratteristiche.

«La scoperta è basata sul monitoraggio intensivo con HARPS durato più di un decennio, insieme con tecniche di riduzione e analisi dati all’avanguardia.  Solo HARPS ha dimostrato la precisione necessaria e continua a essere il miglior strumento per la misura di velocità radiali, 15 anni dopo l’inizio delle operazioni,» spiega Nicola Astudillo-Defru (Osservatorio di GInevra – Università di Ginevra, Svizzera), coatuore dell’articolo che presenta la scoperta.

Molte nane rosse però, come nel caso di Proxima Centauri, sono soggette a brillamenti che a volte inondano i loro pianeti di radiazioni UV e raggi X, mortali. Sembra invece che Ross 128 sia una stella molto più quieta e ne consegue che i suoi pianeti potrebbero essere i più vicini candidiati a ospitare la vita.

Anche se attualmente si trova a 11 anni luce dalla Terra, Ross 128 si sta muovendo nella nostra direzione e dovrebbe essere il nostro vicino più prossimo tra appena 79 000 anni – un batter d’occhio in termini cosmici, a quel punto Ross 128 b strapperà a Proxima b il primato dell’esopianeta più vicino alla Terra!

Nella cartina la grande costellazione zodiacale della Vergine, che ospita la debole nana rossa Ross 128, indicata con un cerchio rosso. Ross 128 viene chiamata anche Proxima Virginis, essendo la stella più vicina alla Terra di questa costellazione.  L’immagine mostra la maggior parte delle stelle visibili a occhio nudo in una notte buia e serena, mentre per osservare Ross 128 serve un piccolo telescopio. Crediti: ESO, IAU and Sky & Telescope

Con i dati di HARPS, l’equipe ha scoperto che Ross 128 b orbita 20 volte più vicino rispetto alla Terra intorno al Sole, ma nonostante la sua vicinanza, riceve solo 1,38 volte più irradiazione rispetto alla Terra, grazie alla natura fredda e debole della nana rossa, che ha una temperatura superficiale poco più della metà di quella del Sole. Di conseguenza, la temperatura di equilibrio di Ross 128 b è stimata tra -60 e +20.

Per il momento la raccolta di esopianeti dal  clima temperato procede, aumentando sempre più, il prossimo passo sarà quello di studiare la loro atmosfera, la loro composizione e la loro chimica in dettaglio. Un grandissimo passo fondamentale sarà l’identificazione di biomarcatori (o indicatori biologici) come l’ossigeno nell’atmosfera dei pianeti extrasolari più vicini.

«Nuovi strumenti all’ESO avranno innanzitutto un ruolo fondamentale nel censimento dei pianeti di massa terrestre suscettibili di caratterizzazione. In particolare, NIRPS, il braccio infrarosso di HARPS, aumenterà l’efficienza nell’osservare nane rosse, che emettono la maggior parte della loro radiazione nell’infrarosso. Poi, l’ELT fornirà l’opportunità di osservare e caratterizzare gran parte di questi pianeti,» conclude Xavier Bonfils.

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