Sembrano fossili, ma non fatevi ingannare!
La ricerca di forme di vita su Marte si complica: le rocce del pianeta rosso potrebbero contenere numerosi tipi di depositi non biologici che appaiono simili a fossili.
È quanto emerge da una ricerca dell’University of Edinburgh, pubblicata recentemente sul Journal of the Geological Society.
Distinguere falsi fossili da quelle che potrebbero essere prove di vita antica sulla superficie marziana – forse abitata in passato – è la chiave per il successo delle missioni attuali e future.
Per identificare la causa della formazione di depositi così simili a composti organici, gli astrobiologi hanno testato diversi processi chimici conosciuti. Hanno identificato dozzine di processi – e chissà quanti altri ancora da scoprire! – che possono produrre strutture che imitano quelle di forme di vita microscopiche e semplici, come si evince dall’immagine qui sopra.
Tra i campioni realistici che questi processi possono creare ci sono depositi che sembrano cellule batteriche e molecole a base di carbonio che assomigliano molto ai mattoni di tutta la vita conosciuta. Poiché le biofirme possono essere imitate da processi non viventi, è probabile che l’origine di qualsiasi esemplare simile a un fossile trovato finora su Marte sia molto ambigua. Il team responsabile dello studio sta progettando un’analisi di ricerca interdisciplinare per far luce su come potrebbero formarsi questi depositi e quindi contribuire a migliorare i metodi di ricerca di forme di vita antica nel Sistema Solare.
Il Dr. Sean McMahon, membro del Rettorato in Astrobiologia presso la School of Physics and Astronomy dell’University of Edinburgh, ha dichiarato: «Ad un certo punto un rover su Marte troverà quasi sicuramente qualcosa che assomiglia molto a un fossile, quindi essere in grado di distinguerli con sicurezza dalle strutture e dalle sostanze prodotte dalle reazioni chimiche è vitale. Per ogni tipo di fossile là fuori, esiste almeno un processo non biologico che crea cose molto simili, quindi c’è un reale bisogno di migliorare la nostra comprensione di come si formano».
Il perché infatti si verificano tali fenomeni chimici è ancora poco compreso. La formazione di queste false biofirme potrebbe essere guidata da processi cinetici in presenza di acqua allo stato liquido e materia organica, ovvero le condizioni necessarie che potrebbero effettivamente dare origine e sostenere la vita.
Julie Cosmidis, professoressa associata di Geobiologia presso l’University of Oxford, ha dichiarato: «In passato siamo stati ingannati da processi che imitano la vita. In molte occasioni, oggetti che sembravano microbi fossili sono stati descritti in antiche rocce sulla Terra e persino in meteoriti di Marte, ma dopo un esame più approfondito si è scoperto che avevano origini non biologiche. Questo articolo è un ammonimento in cui chiediamo ulteriori ricerche sui processi che imitano la vita nel contesto di Marte, in modo da evitare di cadere nelle stesse trappole più e più volte».
Per approfondimenti:
Press realese: https://www.ph.ed.ac.uk/news/2021/life-on-mars-search-could-be-misled-by-false-fossils-study-says-21-11-17