A sinistra, la posizione del radiante delle Geminidi rispetto alle stelle della costellazione da cui lo sciame prende il nome. Verso la mezzanotte del 13/14 dicembre, orario previsto per il massimo, il radiante sarà già alto circa +60° sull’orizzonte est. A destra, una splendida ripresa fotografica di un fireball delle geminidi realizzata dall’americano Wally Pacholka nel dicembre 2009 dal deserto del Mojave.

Lo sciame delle Geminidi, forse il più attivo e costante negli ultimi anni, si manifesta in genere nel periodo che va dal 7 al 17 dicembre, ed è l’unico (tra quelli conosciuti) che sembra essersi generato da un asteroide (3200 Phaethon, che è probabilmente il residuo di una cometa estinta) e non da una cometa. Sembra inoltre che abbia cominciato a manifestarsi solo dopo l’anno 1750 e che già dalla fine di questo decennio la Terra potrebbe non attraversare la parte più densa della nube di detriti.

Il radiante è situato circa 2° a nordovest di Castore, la stella alfa della costellazione dei Gemelli.

L’attività di quest’anno, con un massimo previsto verso le 23:30 TU del 13 dicembre (le 0:30 del 14 in Italia) sarà favorita dalla completa assenza del disturbo lunare. Le stime più recenti parlano di un picco di attività di circa 120 meteore osservabili in un’ora.