Ennesima prova di forza del James Webb Telescope, se mai ne avessi ancora bisogno.
Nuove riprese e di conseguenza nuove informazioni per l’esopianeta GJ 1214 b. Già il nome fa pensare a quando a bordo di un’astronave sentiremo il primo ufficiale annunciare “comandante siamo nei pressi del pianeta GJ 1214 b, destinazione raggiunta”. I nomi in codice di pianeti lontani e sconosciuti rievocano sempre un linguaggio più tecnico tipico degli anni settanta.
Tornando a noi, Webb dicevamo colpisce ancora. La particolarità di questo pianeta è la sua alta capacità di riflessione che lo rende individuabile anche se sito al di fuori del Sistema Solare.
“Il pianeta è totalmente ricoperto da una sorta di foschia o strato di nuvole”, ha detto Eliza Kempton, ricercatrice presso l’Università del Maryland e autrice principale di un nuovo articolo, pubblicato su Nature, sul pianeta.
Per penetrare una barriera così spessa, il team di ricerca ha colto l’occasione con un nuovo approccio: oltre a effettuare l’osservazione standard – catturando la luce della stella ospite che è filtrata attraverso l’atmosfera del pianeta – hanno seguito GJ 1214 b attraverso quasi tutta la sua orbita attorno la stella.
“La capacità di ottenere un’orbita completa è stata davvero fondamentale per capire come il pianeta distribuisce il calore dal lato diurno al lato notturno”, ha detto Kempton. “C’è molto contrasto tra il giorno e la notte. Il lato notturno è più freddo di quello diurno. In effetti, le temperature sono passate da da 279 a 165 gradi Celsius”.
Questi dati fanno del pianeta un oggetto piuttosto freddo rispetto alle aspettative vista la sua vicinanza alla stella, tuttavia ciò potrebbe essere dovuto alla forte capacità di riflessione proprio del pianeta.
In ultimo, il punto cruciale, la presenza di acqua, improbabile ma non da escludere.
Fonte NASA