Da tempo gli astronomi sanno che i campi magnetici sono fondamentali nella formazione delle stelle di piccola massa come il nostro Sole. Il sospetto era che questa azione così importante fosse presente anche per le stelle più massicce, ma mancava la prova. Grazie alle osservazioni radioastronomiche del team di Wouter Vlemmings (Università di Bonn), però, sembra proprio che ora queste prove siano finalmente arrivate.
Per determinare la struttura tridimensionale del campo magnetico di una grande stella in formazione, i ricercatori hanno utilizzato MERLIN (Multi-Linked Radio Interferometer Network), la rete di sette radiotelescopi distribuiti intorno al Regno Unito controllata dall’Osservatorio di Jodrell Bank. La stella presa di mira da Vlemmings e collaboratori è Cepheus A HW2, una massiccia protostella distante 2300 anni luce appartenente alla regione di formazione stellare Cepheus A. Precedenti osservazioni avevano rivelato la presenza di un disco di gas i cui materiali cadevano verso HW2. Le nuove osservazioni hanno permesso di scoprire che, nonostante questo massiccio trasferimento di materia, il campo magnetico è sorprendentemente regolare, chiara indicazione che è proprio il campo magnetico a fare da controllore del processo.
La determinazione della distribuzione del campo magnetico è stata possibile raccogliendo e analizzando la sua azione sull’emissione dei maser al metanolo attivi nella nube intorno alla protostella. Anche in presenza di campi magnetici molto intensi la traccia lasciata nell’emissione maser è davvero debole e solo l’impiego dell’interferometria con MERLIN ha reso possibile la corretta identificazione.
“Grazie alle nuove tecniche impiegate – ha sottolineato Huib Jan van Langevelde, coautore dello studio e direttore del JIVE (Joint Institute for Very Long Baseline Interferometry in Europe) – è stato possibile per la prima volta misurare il campo magnetico attorno a una protostella di grande massa. E abbiamo potuto vedere come la sua struttura sia sorprendentemente simile a quella presente nella formazione delle stelle più piccole.”
Per ulteriori conferme sono già state proposte altre campagne osservative rivolte a protostelle di grande massa in diversi stadi della loro formazione. Queste nuove osservazioni, tra l’altro, potranno contare sulle aumentate potenzialità della rete di radiotelescopi (MERLIN diventerà e-MERLIN), in grado di offrire una sensibilità dieci volte superiore.