La via lattea sopra il deserto cileno. Crediti: ESO

L’immagine è tutto, diceva André Agassi in un famoso spot della Canon dei primi anni novanta. Lo hanno capito bene all’ESO, dove hanno deciso di far girare i loro osservatori cileni a un team di quattro astrofotografi per documentare l’attività dei grandi telescopi sparsi da quelle parti.

Il progetto ha un nome di tutto rispetto, l’ESO Ultra HD Expedition, e – come da titolo – ha l’obiettivo di scattare foto e girare video e timelapse in qualità Ultra HD. L’Ultra HD è lo stato dell’arte dell’alta definizione, una tecnologia sperimentale che ha iniziato a essere commercializzata solo in questi mesi. Parliamo di risoluzioni che arrivano a 7680 × 4320 pixel, per un totale di circa 33 megapixel: siamo nei dintorni della massima risoluzione che la nostra percezione visiva può apprezzare, e quindi fondamentalmente il punto più alto raggiungibile con le immagini in 2D.

I protagonisti degli scatti, come ovvio, non sono soltanto i telescopi ma anche e soprattutto gli incredibili cieli stellati e i panorami unici dei deserti cileni dove gli osservatori sono stati costruiti. Come nel caso nella foto di sopra, una delle ultime diffuse dal team della spedizione (potete seguire il loro blog qui) dove i quattro grandi telescopi del Very Large Telescope (chiamati Unit Telescope: Antu , Kueyen , Melipal e Yepun), insieme a un telescopio ausiliare e al  VLT Survey Telescope, costruiscono una umile cornice alla poderosa Via Lattea che si estende sotto l’occhio di una lente fisheye.

Il luogo dello scatto è Cerro Paranal, 2635 metri sopra il livello del mare, in pieno deserto di Atacama: uno dei posti più aridi e meno piovosi del mondo, e di conseguenza uno dei posti migliori dove osservare le stelle. Non solo a livello professionale, come fanno all’ESO, ma anche a livello più amatoriale: solo in questa foto per esempio si distinguono chiaramente la Luna e Venere, Saturno, qualche stella notevole come Antares, Vega e Altair, e due galassie nane irregolari, satelliti della nostra: le Nubi di Magellano, piccola e grande. (Qui la versione della foto che indica dove cercare cosa in questo cielo stellato). Se vi sembra impressionante già così, sperate di avere la fortuna di poter prima o poi vedere il filmato fulldome che il team ha girato quella stessa notte, e che sarà distribuito gratuitamente tra qualche anno per l’utilizzo nei planetari.

Con la Ultra HD Expedition, l’ESO ha stabilito il primato di  diventare la prima organizzazione scientifica a fornire immagini Ultra HD a intervalli regolari. Per i più curiosi e gli appassionati, c’è un’intera pagina con l’elenco della strumentazione utilizzata: oggetti non per tutte le tasche. Il team è al settimo giorno di viaggio dei diciassette in programma. Il prossimo obiettivo sono le 66 antenne di ALMA. Tutto il materiale raccolto sarà rilasciato gratuitamente sul sito dell’ESO nel corso dei prossimi mesi, e può essere già apprezzato anche dai tanti che non possiedono ancora nessuna tecnologia Ultra HD.

Vista panoramica della piattaforma VLT. Crediti: ESO / Y. Beletsky Fonte: Media INAF | Scritto da Matteo De Giuli