Rappresentazione artistica dello “scontro tra buchi neri” nella Via Lattea (Julie Turner, Vanderbilt University)

Con tutto quello che si vede nell’Universo, la Via Lattea non è poi un brutto posto dove trovarsi. È una zona abbastanza tranquilla: il buco nero al centro è poco attivo, c’è poca formazione di nuove stelle, quelle esistenti se ne stanno tranquille sulle loro orbite. Ma non è sempre stato così, come spiegano Kelly Holley-Bockelmann della Vanderbilt unviersity e Tamara Bogdanović del Georgia Institute of Technology con un articolo su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Diversi milioni di anni fa il centro della nostra galassia era sede di veri e propri “fuochi d’artificio” galattici, di cui restano ancora molte tracce. Comportandosi un po’ come investigatori della polizia scientifica, i due ricercatori hanno analizzato queste tracce per ricostruire un passato violento nella storia della Via Lattea, legato alla collisione tra il suo buco nero e uno di massa intermedia proveniente da una delle galassie satelliti della nostra.

I segni più evidenti di questo evento sono, secondo i due autori, le “bolle di Fermi”, bolle giganti di radiazione ad alta energia causate da particelle che si muovono a velocità relativistiche, che si estendono per 30.000 anni luce sopra e sotto il centro della galassia, visibili solo in raggi X. Inoltre, c’è il fatto che il centro galattico contiene i tre ammassi di nuove stelle più massicci di tutta la galassia. Il che indica che deve esserci stato di recente un periodo di intensa formazione stellare da quelle parti. Quindi attorno al buco nero centrale doveva essere circondato da una nuvola di gas e polveri estremamente densa, molto più di quanto non avvenga nelle altre nubi sparse per la galassia. Non solo, ma nei dintorni del centro galattico c’è anche una sorprendente carenza di stelle vecchie, che invece dovrebbero essere molte di più, in ragione del fatto che il buco nero attrae via via stelle verso di sé dai margini della galassia.

Secondo Holley-Bockelmann e Bogdanović, l’unico scenario che spieghi in modo convincente tutti questi dati prevede che circa 13 miliardi di anni fa una delle galassie satellite della nostra abbia deviato dal suo percorso, iniziando a dirigersi verso il centro della Via Lattea. Mentre si avvicinava, la maggior parte della sua massa stellare veniva strappata via dalla forza gravitazionale, lasciando solo il buco nero. Questo raggiungeva il buco nero della Via Lattea fondendosi con esso 10 miliardi di anni fa.

Le violente onde gravitazionali causate dall’impatto avrebbero compresso il gas nelle nubi attorno al centro galattico, innescando la formazione di nuove stelle. Il tutto si sarebbe consumato in qualche milione di anni.