Domenica scorsa, l’osservatorio del Catalina Sky Survey in Arizona ha fatto una doppia scoperta interessante: si trattava di due asteroidi PHA di dimensioni medio-piccole, entrambi destinati a passare a distanza ravvicinata nei giorni successivi.
Il primo, battezzato 2018 CC, è già transitato la sera di martedì, a 189000 km dalla Terra, metà della distanza lunare. Si è trattato del primo passaggio sub-lunare del mese e l’ottavo dall’inizio dell’anno. Decisamente più raro l’incontro con il secondo oggetto, 2018 CB, che è previsto passare a soli 63360 km dalla superficie terrestre oggi alle 23:29 ora italiana. Si tratta di una distanza che lo piazza al decimo posto nella classifica dei passaggi più ravvicinati degli ultimi 12 mesi e, tra questi, con i suoi 18-39 metri di diametro stimato, è il secondo asteroide più grande dopo 2017 QP1 passato l’estate scorsa.
Anche questo passaggio, come quello di 2002 AJ129 avvenuto 4 giorni fa, sarà possibile seguirlo in tempo reale tramite il Virtual Telescope a partire dalle ore 21. Come ha spiegato Gianluca Masi, responsabile del sito, “L’asteroide 2018 CB sarà visibile dall’Italia nelle prime ore della sera del 9 febbraio, quando sarà prossimo al massimo della luminosità“. Al momento del massimo avvicinamento, l’asteroide non sarà osservabile dall’Italia, perché tramontato da poco. Di seguito la sua curva di luce prevista, con un abbassamento dovuto alla congiunzione con il Sole:
Un ultimo aspetto da sottolineare è il fatto che, contrariamente alla maggior parte degli incontri ravvicinati con oggetti da poco scoperti, in questo caso c’è stato un preavviso sufficiente ad organizzare numerose osservazioni anche con il radar e questo ha permesso di affinare grandemente la precisione della sua traiettoria e dell’orbita, come dimostrato nella tabella seguente (che verrà aggiornata nei prossimi giorni); come si vede, l’errore sulla distanza minima si è ridotto del 96% in 3 giorni e anche i principali parametri orbitali sono migliorati di 2-3 ordini di grandezza!
Una simile precisione sarebbe auspicabile per tutti gli oggetti che si avvicinano pericolosamente alla Terra, in maniera da poter eventualmente evacuare le zone interessate per tempo. In effetti, anche nel caso di 2018 CB, le prime osservazioni suggerivano la possibilità di futuri impatti di questo oggetto con la Terra (specialmente nel 2025), una eventualità che poi è stata completamente esclusa grazie a ulteriori osservazioni.
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Riferimenti
La circolare MPC della scoperta di 2018 CB
Aurore Polari. Uno spettacolo di luci, colori e scienza. Storie di Novae. 1I ‘Oumuamua, il primo asteroide interstellare. E molto, molto altro ancora…
Coelum Astronomia 219 di febbraio 2018 è online, come sempre in formato digitale e gratuito…
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