L’APOD di oggi (26/11/14) è una sequenza di 24 minuti che segue dall’inizio alla fine l’occultazione di Io da parte di Callisto, due dei satelliti galileiani di Giove. La particolarità è che è stata fatta con Dobson da 20″ da San Pietro Polesine, Italia. Una sfida osservativa non da poco per un telescopio amatoriale autocostruito portata a termine dal nostro Marco Guidi. Bravo Marco!
Lo stesso Marco ci scrive:
«Quando ho letto la mail di Jerry Bonnell non ci credevo e l’ho letta e riletta 4 o 5 volte perchè stentavo a credere a ciò che c’era scritto: “I can see that it was hard work! I did set it to run as APOD for Wednesday, November 26”, era mezzanotte e non ho chiuso occhio fino alle 2,30 per la felicità!!! Avevo spedito l’immagine ma non ci speravo anche se ben sapevo il lavoro che c’era dietro e la cosa che più mi ha reso soddisfatto è proprio la frase di Jerry: “I can see that it was hard work!”.
Non posso non fare dei ringraziamenti a: Tiziano Olivetti, il primo che mi ha dato dei preziosi consigli nel lontano 2004 quando iniziai a fare riprese planetarie; Daniele Gasparri, sempre disponibile ad insegnarmi tecniche di elaborazione; Gianluigi Bianchi, amico vero nella vita e anch’egli pronto in ogni momento ad aiutarmi nei calcoli nelle progettazione degli strumenti che mi sono costruito in questi anni; Romano Zen, per l’ottica da favola di questo 50cm (e anche di tutti gli altri!); Mauro Da Lio, un enorme GRAZIE per aver condiviso il mio progetto ed essersi adoperato alla messa a punto di questo 50cm!
Questo riconoscimento è il frutto di 10 anni di lavoro, come dico sempre la passione e la costanza nel tempo premiano!
E non posso dimenticare il Direttore della rivista COELUM il quale mi ha onorato di scrivere un mio esteso articolo su questo mio ultimo lavoro sul prossimo numero di Dicembre»
E infatti non perdete il prossimo numero 187 di Coelum, con un articolo dettagliato, a firma di Marco Guidi, sulla realizzazione di questa impresa. Il numero sarà disponibile su Coelum.com dalla prossima settimana: in digitale e presto sarà anche acquistabile il singolo numero in carta al prezzo di copertina, spese di spedizione incluse. (Naturalmente, per continuare a leggere e ricevere Coelum a casa senza perdere nemmeno un numero, c’è sempre l’abbonamento!).
Sull’argomento:
L’articolo rientra in una serie di contributi, a cui Coelum ha sempre dato spazio e che sta riprendendo negli ultimi numeri, sulle riprese ad alta risoluzione, sfide “al limite” per una strumentazione amatoriale, e che riguardano in particolare i satelliti dei pianeti. Vedi tra gli altri ad esempio:
- V. Russo, Fotografare le lune dei pianeti QUANTO È DIFFICILE?, Coelum 185 (2014)
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M. Bastoni, PHEMU 2014-2015, Coelum 182 (2014)
- V. Russo, E dopo Thebe …Metis!, Coelum 167 (2013) (scarica l’articolo in pdf)
- V. Russo, Come sono riuscito a riprendere Thebe, Coelum 157 (2012) (scarica l’articolo in pdf )
- F. Zugno, La scoperta di Amalthea, Coelum 146 (2011)
- D. Gasparri, Progetto Plutone-Caronte: missione compiuta!, Coelum 122 (2008)
- R. Renzi, “Le lune di Marte sono facili!”, Coelum 68 (2003)
- S. Quaresima, ANELLI DI URANO è la prima ripresa amatoriale?, Coelum 186 (2014)
- D. Gasparri, La prima ripresa AMATORIALE di un altro sistema planetario, Coelum n. 155 (2012)
- F. Mete, “La magnitudine limite con le reflex digitali”, Coelum 107 (2007)
Complimenti Marco!
Bravissimo Marco per aver saputo cogliere e rappresentare graficamente questo interessante evento !!
Buone osservazioni.
Grande lavoro e grande Marco. Un raro evento immortalato con un effetto fotografico da specialisti.Meritato APOD!
Complimenti ancora, come se ce ne fosse bisogno.
Paolo