La sonda americana Juno ha doppiato con successo il primo perigiovio operativo della sua missione. Alle 15:44 ora italiana del 27 agsoto, la sonda ha sorvolato Giove, calandosi fino a 4200 chilometri dalla sommità delle nubi e sfrecciando a 208 mila chilometri orari.
Mai la sonda si era avvicinata così tanto al pianeta — la manovra di inserimento orbitale del 5 luglio, infatti, era stata eseguita 460 chilometri più in alto — e mai si riporterà a distanze così ravvicinate nell’arco della sua missione primaria.
«I primi dati di telemetria indicano che tutto ha funzionato come previsto», spiega Rick Nybakken della NASA. Quello di ieri è stato il primo perigiovio di Juno a strumenti accesi; gli scienziati hanno così potuto ottenere un’anteprima del genere di misurazioni che Juno sarà in grado di realizzare una volta inaugurata la sua campagna scientifica vera e propria. La fase operativa di Juno inizierà con la manovra di riduzione del periodo orbitale, prevista per il 19 ottobre.
Da qui alla fine della missione, programmata per febbraio 2018, Juno eseguirà altri 35 sorvoli di Giove.
«Stiamo ottenendo dei primi dati molto interessanti proprio in questo momento», spiega Scott Bolton, a capo della missione. «Ci vorranno un po’ di giorni per scaricare tutti i dati raccolti durante il sorvolo e molti altri per comprendere ciò che Juno sta tentando di dirci. Siamo in un’orbita su cui nessuno è mai stato, e queste immagini ci daranno una prospettiva del tutto nuova su questo mondo gigante».
In attesa che arrivino le prime immagini dal sorvolo, la NASA ha pubblicato una foto del polo gioviano immortalato dal punto di vista inedito di Juno a 703 mila chilometri di quota.
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A questo link potete trovare tutte le immagini raw che verranno rilasciate durante la missione
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