La missione Juno della NASA si avvicina alla luna di Giove, Io

Le missioni spaziali durano anni e capita che per mesi non se ne senta più parlare. La fase di lancio è sempre fonte di attenzione, poi c’è il viaggio, nel buio e nel freddo dello spazio fra pianeti e satelliti. Durante quei giorni i team continuano a lavorare a prepararsi per l’arrivo, misurare costantemente la traiettoria e scattare immagini delle fasi di avvicinamento.

Così, fra un trasferimento da un satellite di Giove e l’altro, la sonda Juno a cui abbiamo dedicato il primo numero 254 del nuovo percorso di Coelum, resta in silenzio nelle cronache per poi riapparire ogni tanto con dei brevi aggiornamenti, in attesa dei momenti più caldi della missione.

La navicella spaziale Juno della NASA in questi giorni sta sorvolando la luna vulcanica di Giove, e poco dopo tornerà al gigante. Il sorvolo della luna gioviana sarà il più vicino fino ad oggi, a un’altitudine di circa 35.500 chilometri. Nel frattempo, già al terzo anno della missione, approfitterà per avvicinarsi e studiare anche gli anelli del gigante in cui risiedono altre lune.

Ad oggi, Juno ha effettuato 50 sorvoli di Giove e ha anche raccolto dati durante incontri ravvicinati con tre delle quattro lune galileiane: i mondi ghiacciati Europa e Ganimede e l’infuocata Io.

“Io è il corpo celeste più vulcanico che conosciamo nel nostro sistema solare”, ha dichiarato Scott Bolton, investigatore principale di Juno del Southwest Research Institute di San Antonio. “Osservandolo nel tempo su più passaggi, possiamo annotare come variano i vulcani: quanto spesso eruttano, quanto sono luminosi e caldi, se sono collegati da canali o da solitari e se la forma del flusso di lava cambia.”

Poco più grande della Luna, Io è un mondo in costante tormento stirato dalla gravità del suo enorme pianeta ma anche dall’effetto delle altre lune Europa e Ganimede.

Juno nasce per studiare Giove tuttavia nel corso dei mesi, anche se il sospetto era già maturato in fase di progettazione, oggi si dimostra estremamente potente ed utile anche per raccogliere dati sulle lune del pianeta. Facendo lavorare insieme JunoCam, il JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper), l’SRU (Stellar Reference Unit) e l’MWR (Microwave Radiometer) della navicella approfitterà dell’avvicinamento per studiare i vulcani di Io e il modo in cui le eruzioni vulcaniche interagiscono con la potente magnetosfera e le aurore di Giove.

La missione Juno della NASA si avvicina alla luna di Giove, Io
Scatti infrarossi dell’attività vulcanica della luna di Giove Io raccolte dallo strumento JIRAM (Jovian Infrared Auroral Mapper) a bordo della navicella spaziale Juno della NASA durante un sorvolo della luna il 16 ottobre 2021. Credito: NASA/JPL-Caltech/SwRI/ASI /INAF/JIRAM

“Stiamo entrando in un’altra parte straordinaria della missione di Juno in relazione ad Io”, ha detto Bolton. “Partendo dal questo 51° sorvolo, con i successivi previsti a luglio e ottobre e poi ancora dicembre e febbraio del prossimo anno, finiremo per volare a 1.500 chilometri dalla sua superficie. Tutti voli ravvicinati che forniranno viste spettacolari dell’attività vulcanica di questa incredibile luna . I dati saranno sorprendenti.”

Un “mezzo secolo” su Giove

Alcuni dati sulle straordinarie performance di Juno. Durante i suoi passaggi ravvicinati ha sfrecciato sopra le cime delle nuvole del pianeta, fino a circa 3.400 chilometri.

Juno è in orbita attorno a Giove da oltre 2.505 giorni terrestri e ha volato per oltre 820 milioni di chilometri. Il veicolo spaziale è arrivato su Giove il 4 luglio 2016. Il primo sorvolo scientifico è avvenuto 53 giorni dopo e il veicolo spaziale ha continuato con quel periodo orbitale fino al suo sorvolo di Ganimede il 7 giugno 2021, per poi ridurlo a 43 giorni. Il sorvolo di Europa del 29 settembre 2022 ha ridotto il periodo orbitale a 38 giorni. Dopo i prossimi due passaggi ravvicinati di Io, il 16 maggio e il 31 luglio, il periodo orbitale di Giunone rimarrà fisso a 32 giorni.

Fonte: NASA