di Marco ZambianchiAstronautinews.it

L’astronauta NASA Scott Kelly e il collega russo Mikhail Kornienko sono tornati sulla Terra questa mattina, mercoledì 2 marzo, alle ore 05:26 italiane, concludendo la missione One Year dopo 340 giorni a bordo della ISS. Nella Soyuz TMA-18M si trovava anche un secondo cosmonauta, il russo Sergey Volkov, che era arrivato sulla Stazione lo scorso 4 settembre.

Il trio ha toccato il suolo a sudest della città di Dzhezkazgan, una località al centro del Kazakistan.

“La missione One Year di Scott Kelly sulla ISS ci ha aiutato a far progredire il programma americano di esplorazione dello spazio profondo e di esplorazione umana di Marte

ha dichiarato l’amministratore della NASA Charles Bolden.

“Scott è diventato il primo americano a passare un intero anno nello spazio, aiutandoci a compiere un enorme balzo verso l’obiettivo di sbarcare su Marte.”

Durante la missione da record, l’equipaggio ha compiuto circa 400 attività di ricerca per conto della NASA, a beneficio dell’intera umanità. Kelly e Kornienko hanno specificamente partecipato ad una serie di studi per raccogliere informazioni relativamente ad una spedizione verso Marte, con particolare riguardo a come il corpo umano si adatta all’assenza di peso, all’isolamento, alle radiazioni ed allo stress di un volo spaziale di lunga durata. Il gemello di Scott, Mark Kelly, ha partecipato in parallelo a studi sulla Terra per aiutare gli scienziati a comparare gli effetti dello spazio sul corpo a livello cellulare, così come sulla mente.

Una particolare ricerca ha esaminato come i fluidi corporei si ridistribuiscono nella parte superiore del corpo in assenza di peso. Questi cambiamenti si possono associare a cambiamenti fisici osservabili e anche ad un possibile incremento della pressione intracranica, due sfide che vanno ben comprese prima che gli esseri umani possano lasciare l’orbita terrestre bassa. Lo studio ha fatto uso del dispositivo russo Chibis per “spingere” nuovamente i fluidi verso le gambe, mentre gli occhi dell’astronauta-cavia venivano esaminati per captare ogni cambiamento. NASA e Rososmos sono già al lavoro per continuare congiuntamente esperimenti sulla redistribuzione dei fludi corporei con i prossimi partecipanti a missioni sulla Stazione Spaziale.

L’equipaggio ha sfruttato la particolare orbita della ISS, che passa sopra il 90% circa delle zone abitate della Terra, per monitorare e fotografare il nostro pianeta. Ha dato il benvenuto ad un nuovo strumento scientifico per gli studi sulla materia oscura e condotto dimostrazioni tecnologiche volte al sempre maggiore sviluppo di innovazioni, inclusi test su sistemi di controllo di veri e propri sciami di satelliti.

Kelly e Kornienko hanno visto l’avvicendarsi di ben sei veicoli cargo durante il loro volo. In particolare Kelly è stato coinvolto nella cattura di due veicoli cargo di contraenti NASA, la Dragon CRS-6, di SpaceX, e la quarta missione Cygnus, di Orbital. Un cargo giapponese HTV e tre Progress russe hanno poi completato la consegna di svariate tonnellate di rifornimenti.

Kelly ha poi condotto tre attività extraveicolari nella prima si è adoperato alla stesura di cavi utili al nuovo portello di attracco del lato USOS, che verrà usato dalle navette dei contraenti NASA. Nella seconda ha effettuato manutenzioni al circuito di distribuzione dell’ammoniaca del sistema di raffreddamento della ISS. La terza EVA lo ha visto impegnato nel ripristino del funzionamento del “carrellino” MTS, che scorre sul traliccio (Truss) della ISS.

Durante la missione One Year sono stati dieci in totale gli astronauti a bordo della Stazione, in rappresentanza di sei nazioni diverse: USA, Russia, Giappone, Danimarca, Kazakistan e Inghilterra.

Al termine di questo volo il “ruolino” di Kelly è arrivato a ben 520 giorni di permanenza nello spazio, il record per gli astronauti americani. Kornienko ha invece passato in volo 516 giorni, con Volkov che ha invece toccato quota 548.

Ad occuparsi della ISS sono ora i ragazzi di Expedition 47, al comando dell’americano Tim Kopra. Il trio Tim Kopra, Tim Peake e Yuri Malenchenko continueranno a lavorare nella Stazione fino all’arrivo del loro cambio, previsto tra un paio di settimane: il prossimo 18 marzo infatti Jeff Williams della NASA, insieme ai russi Alexey Ovchinin e Oleg Skripochka partiranno da Baikonur, Kazakhstan, a bordo di una nuova missione Soyuz.

Le statistiche, a cura di Paolo Baldo

Questo è stato anche l’atterraggio numero 300 nella storia dei voli orbitali con equipaggio. Questa stessa Soyuz (TMA-18M) era stata protagonista del lancio numero 300.

Volkov, con i suoi 548 giorni passati nello spazio, entra nella Top Ten di tutti i tempi inserendosi proprio al decimo posto e scalzando il connazionale Vinogradov, fermo a 547 giorni.

Kornienko invece si issa al terzo posto assoluto considerando la media di giorni passati nello spazio in ogni missione, con 258 giorni (di media appunto) in ognuna delle sue due missioni. In questo è superato solo dai connazionali Polyacov e Manarov (anche loro con due missioni).

Kornienko diventa inoltre l’astronauta russo più anziano di sempre ad essere rientrato dal suo secondo volo spaziale (55,9 anni) superando i 53,4 anni di Tokarev.

Sempre a proposito di età, questo è stato l’equipaggio più anziano (50,3 anni di media) ad essere rientrato a Terra nel mese di marzo, superando i 48,8 anni dell’equipaggio della navetta Discovery (STS-133) rientrato il 9 marzo 2011.

In ambito ISS, con il passaggio del comando da Kelly a Kopra, per la prima volta tre Expedition consecutive sono comandate da astronauti americani (Kelly la 45 e 46 e ora Kopra la 47). Curiosamente Malenchenko, attualmente alla sua quarta missione di lunga durata sulla ISS, ne ha comandata solo una, la prima che ha fatto (Expedition 7). Nelle altre tre occasioni è stato comandato da Peggy Whitson, Sunita Williams e ora Timothy Kopra. Per confronto, Padalka ha comandato tutte e quattro le sue missioni di lunga durata.

Tutti e tre gli astronauti rientrati oggi sono nella Top Ten per giorni di permanenza complessiva sulla ISS. Volkov è al terzo posto con 541 giorni (ed al primo fra coloro che ci sono saliti “solo” tre volte), Kornienko e Kelly rispettivamente all’ottavo e nono posto. Kornienko inoltre è al primo posto fra quelli che sono saliti a bordo solo due volte.

Volkov è il più giovane astronauta ad aver lasciato per la terza volta la ISS con i suoi 42,9 anni superando i 43,6 anni di Stephanie Wilson.

La Soyuz TMA-18M è stato il veicolo che ha passato il maggior tempo agganciato al boccaporto di Poisk (180 giorni), superando i 174 giorni della TMA-18 stabiliti fra aprile e settembre 2010. Curiosamente a bordo di quella Soyuz, sia al lancio che all’atterraggio, ci fu lo stesso Kornienko.

Immagine in evidenza: (C) NASA Tv

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