Dopo il lancio avvenuto il 30 maggio da Cape Canaveral e circa 20 ore di volo, gli astronauti americani Robert Behnken e Douglas Hurley sono a bordo della Stazione spaziale internazionale.
La navicella Crew Dragon – ribatezzata Endeavour dagli stessi astronauti (come l’ultimo shuttle che ha volato a bordo del quale c’era anche Hurley) – si è agganciata al modulo Harmony della stazione spaziale alle 16:16 del 31 maggio (ora italiana). Le operazioni di manovra in prossimità della stazione spaziale sono compiute dalla Crew Dragon in modo completamente automatico, anche se sotto il controllo attento degli astronauti a bordo e del centro di controllo in Florida.
La Dragon poco dopo le 15:30 si trova a poco più di 200 metri di distanza dalla Iss e servono oltre 45 minuti per le ultime delicate manovre di avvicinamento dopo alla stazione spaziale affinché le due navicelle spaziali entrino in contatto. Dopo le varie operazioni di bilanciamento di pressione e temperatura tra navicella e il locale di passaggio verso la stazione spaziale, si sono potuti aprire i portelloni: alle 19:22 ora italiana i due equipaggi si sono finalmente stretti la mano.
Behnken e Hurley sono da questo momento a tutti gli effetti membri della missione Expedition 63 insieme a Chris Cassidy (comandante, NASA) e ai cosmonauti Ivan Vagner e Anatoly Ivanishin e, per alcune settimane, effettueranno a bordo della Iss test e esperimenti scientifici, prima di tornare sulla Terra.
This is the first time in human history @NASA_Astronauts have entered the @Space_Station from a commercially-made spacecraft. @AstroBehnken and @Astro_Doug have finally arrived to the orbiting laboratory in @SpaceX‘s Dragon Endeavour spacecraft. pic.twitter.com/3t9Ogtpik4
— NASA (@NASA) May 31, 2020
«Dragon in arrivo», così l’astronauta Chris Cassidy ha accolto Robert Behnken e Douglas Hurley a bordo della stazione spaziale. «Bob and Doug, siamo felici di avervi a bordo come parte dell’equipaggio».
Qui a sinistra il momento dell’incontro dell’equipaggio della missione Expedition 63 al completo a bordo della Iss e l’applauso dal centro di controllo a Houston.
La missione NASA/SpaceX Demo-2, che si concluderà con il rientro degli astronauti a Terra tra qualche settimana, chiuderà definitivamente la fase di test per certificare la capacità di SpaceX di portare in sicurezza gli astronauti a bordo da e per la stazione spaziale.
Oltre ad aprire l’era dei voli spaziali alle compagnie private, il lancio della Crew Dragon del 30 maggio segna la fine della dipendenza degli Stati Uniti dai veicoli spaziali russi Soyuz. Space Shuttle a parte infatti, la NASA si è affidata alle datate ma affidabili capsule russe per il trasporto dei suoi astronauti, acquistando dal 2006 a oggi circa 70 posti sui voli Soyuz.
Appare ormai decisamente superata la tecnologia sviluppata negli anni ‘60 per i veicoli Soyuz, destinata all’esplorazione lunare, ma occorre ricordare che anche ogni singola innovazione tecnologica sviluppata per il programma Apollo era progettata e costruita per la prima volta e che solo poco più di 50 anni fa il primo uomo metteva piede sulla Luna, un passo enorme per tutta l’umanità.
Oggi, nel 2020, siamo testimoni di un altro decisivo passo in avanti e tutto fa pensare che ci aspettino anni davvero avvincenti per l’esplorazione spaziale.
Una nuova era spaziale è appena cominciata.
Indice dei contenuti
Il video celebrativo del lancio verso la stazione spaziale.
Volete provare l’ebrezza di attraccare alla stazione spaziale con la navicella Crew Dragon Endeavour? Ecco pronto il simulatore della SpaceX!
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