In questa immagine la natura filamentosa del plasma solare, che connette regioni di differente polarità magnetica formando degli archi. Ripresa dal Telescopio Solare Hinode il 12 gennaio del 2007.

Nel corso dei secoli il Sole ha ispirato religioni, miti e leggende, e anche oggi il fascino esercitato dalla nostra stella madre non è diminuito.

E tutto questo anche grazie alla scienza: come nel caso degli studi condotti da un gruppo dell’Università di Birmingham, che da diversi anni analizza la “musica” che si propaga negli archi magnetici solari.

È così che gli scienziati hanno iniziato a paragonare la nostra stella a un complesso e affascinante strumento musicale, il cui suono si diffonde come quello prodotto dalle corde di una chitarra.

Il Sole agisce infatti come una cavità naturale in grado di catturare il suono generato dalle turbolenze che si verificano negli strati più esterni della zona convettiva.

Il Birmingham Solar-Oscillations Network (BiSON) a Las Campanas, Cile. Lo strumento, in montatura equatoriale, si trova all'interno di una piccola cupola. Credit: S.J. Hale/University of Birmingham/BiSON

Dal 1985, il team di Birmingham studia questo fenomeno grazie allo strumento BiSON (Birmingham Solar Oscillations Network, immagine a destra), analizzando l’andamento delle onde sonore della nostra stella.

Ora una nuova ricerca, presentata oggi al National Astronomy Meeting da Yvonne Elsworth della Scuola di fisica e astronomia di Birmingham, suggerisce che lo strato di Sole responsabile di questa “attività musicale” si sia assottigliato negli ultimi anni.

«Il Sole è molto simile a uno strumento musicale – spiega Elsworth – ma le sue note tipiche sono a una frequenza molto bassa, circa 100 mila volte più bassa del “do centrale”. Noi studiamo queste onde sonore utilizzando una tecnica chiamata eliosismologia, che ci permette di capire cosa sta succedendo all’interno del Sole».

I risultati, pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, mostrano che la nostra stella sta attualmente attraversando un periodo di attività minima. Questo ha permesso ai ricercatori di utilizzare BiSON nel pieno delle sue potenzialità, per indagare le ragioni di tale anomalia.

In base ai dati raccolti, si è visto che l’interno del Sole è cambiato negli ultimi anni, e che questi cambiamenti persistono nel ciclo solare in corso attualmente.

«L’ultimo ciclo solare – spiega Elsworth – ha avuto un prolungato periodo di attività poco intensa. Sarà interessante capire se anche il picco minimo del ciclo in corso risulterà altrettanto esteso, o se tornerà invece alle condizioni passate».

Saranno quindi necessarie ulteriori osservazioni, ma già questi risultati mostrano che all’attuale periodo di quiete corrisponde un assottigliamento della distribuzione del campo magnetico solare. La musica del Sole sta dunque nascendo un po’ attenuata, come se provenisse da una chitarra con qualche corda in meno.


Eclissi di Sole, tra Suggestioni, Scienza e Storia

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