Quattro cosmonauti all’interno del mockup di Federatsiya durante i test del 2013. Credits: Energia

DI VERONICA REMONDINIAstronautinews.it

La nuova navetta russa Federatsiya sostituirà la Soyuz ormai 50enne e, come afferma la Tass in un comunicato del 17 marzo scorso, potrà accompagnare i primi cosmonauti sulla Luna.

Federatsiya potrà portare una crew di 4 astronauti in orbita terrestre e nello spazio profondo con missioni di durata mensile. La navetta è stata studiata per poter rimanere nello spazio fino ad un anno agganciata ad una stazione spaziale, un periodo doppio rispetto a quello di una Soyuz. Il progetto potrebbe essere inserito nel programma più ampio ventilato da NASA negli ultimi tempi, ossia il posizionamento di una stazione spaziale in orbita lunare per testare le tecnologie necessarie per un futuro viaggio su Marte. In questo senso la Russia potrebbe quindi disporre di un elemento chiave.

Per il 2021 è previsto un test senza equipaggio in orbita terrestre, mentre una prima missione con equipaggio vedrà la luce nel 2023. I vettori scelti per i lanci saranno l’Angara-A5B e l’Angara-A5P.

Tra il 2021 e il 2023 la capsula Federatsiya sarà lanciata a bordo di vettori Angara-A5B e Angara-A5P. © Sergei Fadeichev/TASS

Il CEO di Energia, Vladimir Solnstev, dichiara di essere a buon punto: «Al momento tutta la parte burocratica del progetto è stata assolta e ora stiamo producendo le singole unità che poi andranno ad assemblarsi». Federatsiya è costruita per l’80% con materiali compositi e il veicolo di discesa sarà in alluminio: «Il punto è proprio questo: capire quale materiale sia il più adatto per la costruzione del veicolo di discesa” continua Solnstev, “Ad oggi stiamo lavorando con l’alluminio, ma dobbiamo considerare di primaria importanza anche la competitività economica».

Mark Serov, a capo del Flight Test Center di Energia Space Rocket Corporation, aggiunge che Federatsiya avrà molte caratteristiche di livello avanzato tra cui un computer “a prova di guasti” che farà concorrenza al sistema usato sull’americana Orion. «Il computer di bordo è studiato con un sistema di ridondanza tale da rendere impensabili eventuali fallimenti. Seguendo la tradizione delle capsule Soyuz, avrà solamente pochi pulsanti e serviranno ad attivare l’alimentazione di backup e recuperare così il lavoro dei computer stessi». L’apporto umano rimarrà comunque indispensabile, come spiega lo stesso Serov: «Supportiamo l’idea di un ‘operatore attivo’: il processo di controllo automatico dovrà procedere solo con la supervisione dell’essere umano. Il sistema informerà gli astronauti su eventuali aggiornamenti e sarà esso stesso a richiedere il completamento delle varie mansioni. Il metodo di controllo manuale è invece stato studiato per quelle attività non previste dagli algoritmi del sistema automatico». Una manopola di comando sarà installata tra i sedili del comandante e del secondo.

Secondo Serov lo spazio di lavoro in Federatsiya è organizzato meglio rispetto ad Orion e usufruisce dei moderni metodi di comunicazione. «I nostri colleghi d’oltreoceano» afferma «hanno iniziato lo sviluppo delle loro navette molto tempo fa ed è per questo che non possono, ad esempio, utilizzare pannelli con sensori a bordo di Orion, perché la board di controllo è già stata creata. Noi abbiamo iniziato più tardi e crediamo che l’uso di questi sensori sarà la tendenza del futuro».

Federatsiya avrà tre monitor touch screen per i cosmonauti: «All’inizio avevamo pensato di installare 5 monitor” spiega Serov, “uno principale, due per il comandante e due per il secondo, ma poi abbiamo deciso che metteremo un solo schermo per ciascuno più uno principale che potrà essere usato da tutti indistintamente. Tutti gli schermi saranno basati sulla tecnologia touch screen». Questo tipo di touch screen in particolare potrà essere utilizzato anche con i guanti e con le tute spaziali: «Non c’è nemmeno bisogno di cucire qualche patch sensibile al tocco. Questi schermi erano stati progettati per operare in condizioni di vuoto e con pressioni diverse, incluse le condizioni di una EVA» aggiunge Serov.

Passando ai servizi igienici, la toilette di Federatsiya sarà posizionata in una cabina isolata dal resto della navetta. «Stiamo creando un’area che garantisca vera privacy, qualcosa che una tenda non è in grado di dare» scherza Serov, che spiega però l’importanza della sua affermazione: «Il comfort nello spazio è essenziale. Se sono in condizioni confortevoli i membri della crew lavorano più efficacemente e il lavoro efficace è cruciale per la sicurezza del volo. Per la cabina della toilette abbiamo pensato ad un concetto nuovo, con materiale appropriato. Al momento siamo nella fase di modellazione 3D del mock-up».

La campagna di reclutamento per i primi cosmonauti che voleranno su Federatsiya sarà attiva per tutto il 2017. © Sergei Kazak/TASS

Lo scorso mese Roscosmos ha lanciato una campagna di reclutamento per un nuovo gruppo di cosmonauti in vista di missioni lunari a bordo di Federatsiya. Il vice-responsabile di Roscosmos Aleksandr Ivanov ha dato l’annuncio durante una conferenza stampa: “La selezione durerà fino alla fine dell’anno e i risultati saranno resi noti alla fine di Dicembre. Selezioneremo da 6 a 8 praticanti”.

«Lo scopo di questa campagna è quello di trovare i migliori specialisti che già hanno una certa esperienza con il lavoro nello spazio o con le tecnologie aeree. Saranno i primi piloti della futura navetta russa. Tutto sarà gestito sotto l’ “International Space Program” e saranno i primi russi a volare sulla Luna» afferma il vice-presidente. I candidati dovranno sottostare a diverse fasi di selezione tra cui test di attitudine professionale, esami medici, qualità psicologiche e test fisici. Le candidature saranno accettate da cittadini russi fino ai 35 anni con laurea in ingegneria, ricerca o in altre specialità legate al volo e che abbiano esperienza lavorativa. «I candidati con esperienza nella costruzione di velivoli o razzi, che lavorano in industrie del settore all’interno della Federazione Russa avranno la priorità» conferma il comunicato stampa.

Il capo di Roscosmos Igor Komarov pensa però che sia indispensabile una collaborazione internazionale anche con investitori privati. Solo così si potranno raccogliere i fondi necessari per sostenere l’esplorazione umana verso la Luna e Marte. «Bisogna partire dall’orbita terrestre bassa per poi procedere verso quella lunare e solo alla fine pensare al Pianeta Rosso» affermava Komarov ad una conferenza accademica sulla cosmonautica e in effetti la corsa alla Luna sembra essere tornata sulla bocca delle agenzie spaziali e di qualche privato:

  • Nella primavera del 2016 è uscita la notizia secondo cui la russa RRSC Energia e la statunitense Boeing stavano sviluppando un progetto congiunto di una stazione orbitale lunare in due versioni distinte: due piccoli moduli a sé oppure un modulo unico più grande.
  • NASA sta accarezzando l’idea di progettare una stazione spaziale in orbita lunare per testare le tecnologie richieste per un volo umano verso Marte.
  • Lunedì 3 aprile Boeing ha svelato i suoi studi per un Deep Space Gateway e i relativi sistemi di trasporto.
  • Il direttore generale di ESA Johann-Dietrich Woerner ha promosso l’idea del Moon Village sulla superficie lunare al quale possono contribuire nazioni individuali con vari elementi.

Vedremo nel prossimo futuro se il pensiero di Komarov di utilizzare la Luna come base di partenza sarà la strategia vincente.

Fonte: RSC Energia

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