Segnando un importante traguardo per il programma spaziale della Cina, una versione modificata e potenziata del vettore Lunga Marcia 2 ha portato nello spazio il primo modulo senza equipaggio della stazione chiamata “Palazzo Celeste”. È giunto in orbita per fungere da obiettivo per i test di rendezvous automatico e attracco, con lo scopo di collaudare i relativi sistemi necessari, prima della costruzione di una stazione spaziale di classe Mir, cosa che avverrà più avanti nel decennio.

Il razzo Lunga Marcia 2F T1, dotato di quattro booster a propellente liquido, è decollato dal Centro di Lancio Satellitare Jiuquan, nel nord della Cina centrale, alle 1316 UTC (21:16 ora locale), salendo maestosamente nel limpido cielo notturno. Il lancio è stato seguito in diretta dalla televisione cinese.

Non ci sono stati problemi, né per il vettore, né per la Tiangong 1 e le telecamere sul razzo hanno mostrato il modulo spaziale che si separava, come previsto, dopo aver raggiunto la sua orbita preliminare. “Il lancio di Tiangong 1 è stato completato con successo”, ha detto il Gen. Chang Wanquan , comandante in capo del progetto spaziale cinese con equipaggio, al presidente cinese Hu Jintao e agli alti funzionari del governo riuniti presso il Comando Aerospaziale e Centro di Controllo di Pechino. Dopo un giro di applausi, Hu si è personalmente congratulato con i tecnici di controllo della missione. Il lancio del Tiangong 1 è stato l’ultimo passo di una lenta, ma costante evoluzione del programma spaziale finalizzato a costruire una stazione spaziale cinese in orbita bassa che peserà circa 60 tonnellate. “Il primo passo è stato la dimostrazione delle capacità di volo spaziale umano”, ha detto Joan Johnson-Freese, un analista di politica spaziale e un esperto del programma spaziale cinese presso il Collegio US Naval War. La fase due era fondamentalmente lo sviluppo delle capacità di rendezvous e attracco e il passo tre è la costruzione di una stazione spaziale di grandi dimensioni. Tiangong fa quindi parte della fase due, serve per dimostrare la capacità di docking e rendez-vous. “Se vogliamo paragonare in termini analoghi al programma spaziale degli Stati Uniti, (Mercury, Gemini e Apollo), loro sono circa al Gemini. Stanno facendo un sacco di test tecnologici”.

Alimentata ad energia solare, Tiangong 1 misura 10,5 metri di lunghezza, 3,3 metri di larghezza e pesa 8,5 tonnellate, con un volume pressurizzato di 15 metri cubi, in grado di alloggiare tre astronauti. Dispone di un modulo sperimentale pressurizzato in cui gli equipaggi in visita possono vivere e lavorare e un “modulo risorse” che contiene la gestione dell’energia elettrica, la propulsione e i sistemi di supporto vitale.

Per puro confronto, la Stazione Spaziale Internazionale è gestita da Stati Uniti, Russia, Europa, Canada e Giappone, ha le dimensioni di un campo da calcio, pesa oltre 450 tonnellate e ha un volume pressurizzato paragonabile ad un Boeing 747. È stata gestita con equipaggi in rotazione fino a sei elementi per più di 11 anni. Ma il progetto Tiangong, che dovrebbe funzionare per circa due anni, è un importante passo avanti per i cinesi e un chiaro segno delle ambizioni spaziali del grande paese.

I controllori di volo hanno in programma di portare il Tiangong 1 in un’orbita quasi circolare a 340 km di quota. Se tutto va bene, una capsula non abitata, Shenzhou 8, sarà lanciata a metà novembre in una missione di rendezvous automatico e attracco con l’avamposto. L’aggancio è previsto per due giorni dopo il lancio e la Shenzhou trascorrerà 12 giorni ormeggiata a Tiangong 1 prima di partire e tornare sulla Terra. Se questo volo andrà bene, i cinesi potranno portare avanti il programma con il lancio, l’anno prossimo, di una missione abitata, utilizzando la navicella spaziale Shenzhou 9. Se si verificassero problemi con la missione iniziale, potrebbe essere lanciato un secondo volo senza equipaggio prima di mettere delle persone a bordo del veicolo Shenzhou 10.

Tiangong e il test di volo Shenzhou sono di grande importanza per il popolo cinese ed è, ovviamente, un importante passo avanti per il programma aerospaziale di Pechino. Dopo una serie di voli di prova senza equipaggio, nel mese di ottobre 2003 la Cina è diventata la terza nazione, dopo gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica/Russia, a lanciare un veicolo spaziale con equipaggio. Yang Liwei è stato il primo “taikonauta” decollando a bordo della navicella Shenzhou 5. Nell’ottobre 2005 è stata lanciata con successo Shenzhou 6 con due membri d’equipaggio e poi Shenzhou 7, portando a tre gli uomini d’equipaggio, ha volato nel settembre 2008 eseguendo anche la prima attività extraveicolare. Ormai i cinesi sono impegnati a costruire questa grande stazione spaziale in modo totalmente indipendente entro il 2020 e stanno affrontando in modo molto serio il loro programma spaziale.

I cinesi in realtà non hanno annunciato obiettivi a lungo termine se non la costruzione di questa una stazione spaziale, ma eventuali missioni umane lunari restano una possibilità. Spesso si parla di collaborazione internazionale, ma pare che molte persone nella comunità aerospaziale cinese credano che per la Cina sia meglio non collaborare perché lavorare per conto proprio permette loro di procedere più sistematicamente, passo dopo passo.

Risorse on-line:

  • Il sito dell’Agenzia Nazionale Spaziale Cinese CNSA