Un corpo celeste dall’aspetto irregolare e in formato mignon, ricoperto di uno strato di ghiaccio d’acqua: è questo il ritratto di Notte, uno dei cinque satelliti naturali che orbitano intorno a Plutone, tracciato dalla sonda New Horizons della NASA.
La piccola luna, che misura solo 48 chilometri in ampiezza, è stata scoperta nel 2005 dal telescopio spaziale Hubble insieme alla sua ‘collega’ Idra. Il profilo di Notte, soprattutto dal punto di vista dei dati spettrali, è opera dello strumento Ralph/LEISA(Linear Etalon Imaging Spectral Array) ed è stato effettuato a una distanza di circa 60 mila chilometri proprio nel giorno in cui la sonda raggiungeva il pianeta nano.
L’identikit spettrale di Notte presenta la ‘firma’ di uno strato di ghiaccio particolarmente limpido che si avvicina molto allo spettro del ghiaccio di acqua puro e che risulta comunque più cristallino rispetto a quelli di Idra e Caronte, la luna di Plutone più grande e la prima a essere scoperta nel 1978. Il confronto è riportato nello schema qui sotto.
I dati relativi a Notte, insieme a quelli di Idra resi noti ai primi dello scorso mese di maggio, sono ritenuti di grande interesse per comprendere i meccanismi che hanno portato alla formazione del sistema di satelliti naturali di Plutone. Il team scientifico di New Horizons, infatti, ha ipotizzato che le lune possano essersi costituite dai detriti derivanti dall’impatto di un piccolo pianeta su Plutone, quando l’ex nono pianeta del Sistema Solare era ancora molto ‘giovane’.
Di conseguenza, gli studiosi ritengono che le lune siano fatte dello stesso materiale, comprese Stige e Cerbero, scoperte nel 2011 e nel 2012, di cui ancora non si hanno i dati spettrali, ma delle quali l’elevata capacità riflettente induce a pensare che anche questi due piccoli corpi celesti possano avere una superficie ghiacciata.
Infine, pur avendo caratteristiche simili, Idra e Notte presentano alcune discrepanze che sono al vaglio dei ricercatori, quali una diversa consistenza del ghiaccio in superficie e una differente capacità riflettente nelle lunghezze d’onda del visibile.
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