Dopo aver viaggiato nello spazio per più di due anni e oltre 3 miliardi di km, intorno alle 18 del 3 novembre, il veicolo “Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer” (OSIRIS-REx) della NASA è arrivato a destinazione, l’asteroide Bennu. La sonda spaziale impiegherà quasi un anno a esaminare l’asteroide con cinque strumenti scientifici, con l’obiettivo di selezionare un luogo che sia sicuro e scientificamente interessante per raccogliere il campione di regolite (polvere superficiale). OSIRIS-REx recapiterà il campione alla Terra nel settembre 2023, nel deserto dello Utah.
La manovra di arrivo è consistita nell’accensione dei motori per circa 20 sec, variando la velocità del veicolo di 23 cm/s; la sonda dovrebbe essere giunta a soli 17 km da Bennu. Il giorno dopo ha sorvolato il polo Nord dell’asteroide a meno di 8 km, per poi spostarsi sull’equatore e infine sul polo sud, eseguendo una serie di tratti rettilinei. Questo servirà anche a fare una stima preliminare della massa di Bennu, in vista di una immissione in orbita a circa 1 km di altezza.
Per l’occasione, è stata rilasciata una spettacolare animazione che mostra Bennu in rotazione da una distanza di 80 km (presumibilmente lo scorso 25 novembre), con una risoluzione di poco superiore a 1m/pixel. La versione rimpicciolita l’avete vista qui in alto a destra, in apertura, mentre l’originale è visionabile nel sito del Goddard Media Studio.
È anche possibile ammirare una sequenza animata con tutte le immagini raccolte durante la fase di approccio, da cui è stata ottenuta la seguente selezione di fotogrammi, che rendono l’idea del cambiamento mentre ci si avvicinava da 2,2 milioni di km a 65 km (17 agosto – 27 novembre).
La fase di approccio, che abbiamo seguito costantemente nel Mission Log dedicato, è durata oltre 3 mesi durante i quali la sonda ha effettuato quattro manovre correttive che hanno ridotto la velocità relativa tra asteroide e sonda da 491 m/s iniziali a soli 4 cm/s. La diretta NASA si è conclusa con una serie di applausi e subito dopo è passata a seguire lo spettacolare aggancio della Soyuz con la stazione spaziale internazionale, sopra l’oceano Atlantico meridionale.
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Dalle Origini al Futuro
Che si parli di astronomia o di esplorazione spaziale, tutto alla fine ci porta alle nostre origini ma anche verso il nostro futuro. E gli articoli di questo numero ci raccontano proprio questo.
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