Sì, l’ha trovato la sonda Cassini in una tenuissima atmosfera che avvolgerebbe la luna di Saturno. È poco più di un’idea di atmosfera, dato che quella terrestre ha una densità di 5000 miliardi di volte superiore, ma c’è e soprattutto è la prima volta che l’ossigeno è stato rilevato nell’atmosfera di un altro corpo celeste.
Pare che la fonte di questo ossigeno sia la decomposizione dell’acqua contenuta nel ghiaccio superficiale quando il campo magnetico di Saturno interagisce con la sua seconda luna (per grandezza dopo Titano). In questo modo, dalla decomposizione dell’acqua riusciamo a spiegare la presenza di ossigeno, ma nell’atmosfera è presente anche diossido di carbonio per la cui presenza non si hanno ancora ipotesi accettabili.
Se proviene dal ghiaccio secco delle comete che si sono schiantate su Rhea nel corso dei milioni di anni o se proviene dalla respirazione di elementari forme di vita che vivono sotto la superficie ghiacciata non ci è dato a saperlo, ma gli studiosi sono all’opera e sopratttutto c’è ancora Cassini in giro per il sistema saturniano.
Per quanto riguarda Cassini che è andata in safe-mode il 2 novembre, ha ripreso tutte le sue attività il 24 novembre scorso e ha festeggiato il ritorno all’operatività con un flyby di Encelado a soli 47,9 km dalla superficie.
La causa del safe-mode è da ricercarsi in un errore nel codice di programmazione. Una riconfigurazione corretta è già stata inviata alla sonda.