Per la prima volta è stato possibile determinare la struttura tridimensionale di una nube interstellare, cioè il luogo dove nascono le stelle. Due astronomi, Aris Tritsis dell’Australian National University e Konstantinos Tassis dell’università di Creta, hanno rivelato la vera struttura della nube molecolare Musca e questi risultati (pubblicati ieri sulla rivista Science) potranno chiarire in futuro l’origine delle stelle nelle galassie.

La nube molecolare nella costellazione della Mosca. Crediti: Marco Lorenzi

Riempite perlopiù da polvere e gas (idrogeno molecolare), queste nubi interstellari sono state studiate finora solo in 2D, quindi hanno sempre avuto – ai nostri occhi – una forma stretta e allungata, quasi di un lungo ago. I due scienziati sono finalmente riusciti a compiere un grande passo in avanti nella comprensione di questi oggetti, realizzando una simulazione 3D della loro struttura: queste nubi somigliano più a dei giganteschi fogli che a degli aghi.

Determinare la tridimensionalità delle “incubatrici” stellari è fondamentale per una migliore comprensione dei processi che si verificano al loro interno. Tritsis e Tassis hanno ricostruito l’intera struttura 3D di Dark Doodad (letteralmente “l’aggeggio scuro”) grazie alle sue striature, dei ciuffi simili a strisce, che si formano a causa dell’eccitazione di onde magnetosoniche veloci (onde di pressione magnetiche longitudinali, od onde di secondo tipo). Cosa accade? La nube molecolare “canta”, o meglio vibra come una campana che suona dopo essere stata colpita: analizzando le frequenze di queste onde, gli autori hanno prodotto un modello strutturale dimostrando che Musca non è un filamento lungo e sottile come si pensava una volta, bensì una vasta struttura molto più complessa.

Posizionata nel cielo meridionale in direzione della costellazione della Mosca a centinaia di anni luce da noi, la nube molecolare si estende per circa 27 anni luce attraverso il piano del cielo, con una profondità di circa 20 anni luce e una larghezza fino ad una frazione di un anno luce.

Elaborazione dei dati che descrivono la struttura 3D della nube molecolare Musca. Crediti: Aris Tritsis, Nick Gikopoulos

«Siamo stati in grado di ricostruire la struttura tridimensionale di una nube di gas nelle primissime fasi della creazione di nuove stelle e pianeti, che alla fine richiederanno milioni di anni per evolversi», ha detto il Tritsis. «Conoscere la forma tridimensionale delle nubi molecolari migliorerà notevolmente la nostra comprensione di questi vivai di stelle e della nascita del nostro Sistema solare», ha aggiunto.

I due ricercatori hanno utilizzato dati raccolti con il telescopio spaziale Herschel dell’Esa e determinato la forma di questa nube molecolare scura analizzando le frequenze spaziali delle vibrazioni emesse dalle striature, che sono state poi convertite in suoni. Tassis ha spiegato che Musca è la più grande struttura vibrante nella Via Lattea: «C’è una vastità di nuove cose che possiamo imparare da questo modello».

Per saperne di più:

Guarda il video della Australian National University:


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