Uno dei circuiti di controllo termico che mantengono costante la temperatura della Stazione si è guastato ieri sera causando lo spegnimento di molte apparecchiature elettroniche del grande complesso.
Il Coolant Loop si occupa di smaltire verso l’esterno il calore generato dai vari laboratori presenti a bordo ed il suo malfunzionamento avrebbe come risultato un aumento repentino delle temperature all’interno dei moduli della ISS.
Non è ancora chiara la causa, ma il modulo di pompaggio dell’ammoniaca del circuito A, montato sul lato di destra del traliccio principale della Stazione si è bloccato circa alle 0000 UTC di questa mattina, domenica primo agosto. Un guasto di questa entità fa subito scattare i sistemi di sicurezza avviando una serie di procedure d’emergenza e svegliando l’equipaggio.
Il primo effetto del blocco di metà dell’impianto di dissipazione termica è lo spegnimento di due dei quattro giroscopi che controllano l’assetto della ISS, di un canale di comunicazione, di diversi convertitori di potenza dei pannelli solari, utilizzati per il controllo dell’alimentazione e di un numero imprecisato di multiplexer-demultiplexer disseminati sulla Stazione.
L’equipaggio non è in pericolo, ma le procedure sono state febbrili, con la reimpostazione delle varie condizioni nel nuovo assetto interno, che comprende anche dei cavi di connessione elettrica aggiuntivi sistemati fra la sezione russa e quella americana per la ridistribuzione energetica. Alle 0500 UTC, Tracy Caldwell Dyson and Douglas Wheelock stavano eseguendo proprio queste riconfigurazioni dicendo che gli sembrava una esercitazione: purtroppo era un problema reale.
Poco prima delle 1000 UTC dal controllo di terra eseguivano un tentativo di ripristino della pompa bloccata, ma il sistema andava nuovamente in allarme svegliando ancora l’equipaggio. I controllori si sono scusati dicendo che pensavano di aver tacitato tutti gli allarmi, anche se non c’erano evidentemente riusciti.
La perdita del 50% di potere refrigerante per la Stazione Spaziale Internazionale significa perdere il 50% dell’elettronica di bordo e quindi degli esperimenti. Ed è un problema abbastanza grave. Sulla Stazione sono però presenti due pompe di scorta montate sugli External Storage Platform, pallet di ricambi agganciati ai lati del traliccio principale.
Di fatto dal controllo missione stanno prendendo in seria considerazione la possibilità di effettuare due EVA speciali per effettuare la sostituzione della pompa che ha una massa di 353 kg. Le connessioni sono molte e complesse; è per questa ragione che il lavoro verrebbe diviso in due escursioni, anche per una revisione accurata delle procedure di lavoro.
Wheelock and Caldwell Dyson sarebbero i prescelti e la prima EVA avverrebbe giovedì, mentre la seconda due-tre giorni dopo. Ovviamente nessuno dei due astronauti ha mai cambiato una pompa di quel tipo, ma dato che hanno seguito un addestramento per effettuare delle escursioni insieme, si preferisce mantenere la squadra unita, confidando sull’intesa di lunghi mesi di lavoro congiunto. La pompa è stata montata nell’agosto del 2009, ma nell’aprile di quest’anno è stato sostituito il serbatoio dell’ammoniaca che aveva dato problemi con alcuni bulloni e nell’apertura di una valvola poi sbloccata con dei comandi dal controllo di Terra. Nessun problema si era però riscontrato nel funzionamento, fino a stanotte.