La riproduzione schematica del sistema Pulsar-Planet PSR J1719-1438 mostra la pulsar (al centro) e l'orbita della compagna; il tutto rapportato alle dimensioni del nostro Sole rappresentato in giallo. Credit: Swinburne Astronomy Productions, Swinburne University of Technology.

Quando si parla di gemme del cielo si pensa al poetico paragone usato dagli astronomi per illustrare le meraviglie della volta celeste, ma stavolta i ricercatori del Max Planck Institut hanno scoperto quella che sembra proprio una vera stella fatta di puri diamanti, compagna della Pulsar PSR J1719-1438.

Da qualche tempo si sapeva che questa pulsar nella costellazione del Serpente, che ha un periodo di 5,7 millisecondi, possiede un compagno di massa molto minore ad alta densità, probabilmente una nana bianca con cui forma un sistema binario. Un tempo la stella compagna doveva essere una gigante, cui la straordinaria gravità della pulsar ha strappato via, progressivamente, quasi tutta la massa originaria.

Il Radiotelescopio australiano Parkes (diametro 64 m) Credit: CSIRO Astronomy and Space Science (CASS).

Ora, grazie ad una campagna di osservazioni condotte al Radiotelescopio australiano Parkes da 64 metri di diametro, la compagna si è rivelata una nana bianca al carbonio, con una densità tale da fondere gli atomi di questo elemento nella forma allotropica caratteristica dei diamanti.

L’oggetto, di dimensioni praticamente planetarie, ruota attorno alla pulsar in un’orbita di raggio medio pari al raggio del Sole, e sembra avere una densità pari almeno a quella del platino.

Ciò rende il sistema binario, di per sé già esotico, del tutto peculiare, perché l’insieme di circostanze particolari che rendono possibile la trasformazione del residuo di una stella un tempo di grande massa in una specie di pianeta cristallino è del tutto insolita. Un raro gioiello dell’astrofisica.