Un’altra clamorosa scoperta tutta ITALIANA!
Apriamo la rubrica di questo mese con la stupenda notizia di una supernova amatoriale tutta italiana.
Ad ottenerla è stato un veterano della ricerca di supernovae amatoriale italiana, Giancarlo Cortini. Questo 2022 è per lui sicuramente un anno d’oro, con tre scoperte che gli permettono di raggiungere quota 29 scoperte ufficiali e 3 indipendenti.
Dopo un digiuno di quattro anni, era infatti dal marzo 2018 con la SN2018amb in UGC4870, Giancarlo ha ritrovato una “seconda giovinezza”. Con questi tre successi nel 2022, a livello mondiale amatoriale, Giancarlo occupa in solitario il terzo gradino del podio, dopo i cinesi del programma XOSS di Xing Gao con 10 scoperte e il giapponese Koichi Itagaki con 7 scoperte. Nella notte del 24 novembre l’esperto astrofilo forlivese ha individuato una debole stella di mag.+17,8 nella galassia a spirale barrata NGC5808 posta nella costellazione dell’Orsa Minore a soli 17° dal Polo Nord celeste e distante circa 320 milioni di anni luce. Stranamente questa galassia ha una doppia nomenclatura ed è conosciuta anche come NGC5819. Nella notte del 26 novembre, a completamento di questo importante successo, è arrivata anche la bellissima notizia della conferma spettroscopica ottenuta dall’astrofilo bellunese Claudio Balcon (ISSP). L’impresa non è stata per niente facile. Claudio opera con un telescopio Newton da 200mm F.5 e con la supernova intorno alla mag.+18 sono state necessarie quattro esposizioni da 40 minuti cadauna, per un’esposizione totale di 2 ore e 40 minuti. Mai nessun astrofilo al mondo era riuscito a classificare nel TNS una supernova così debole, a dimostrazione che con tenacia, costanza e professionalità si possono raggiungere dei risultati straordinari.
Lo spettro ottenuto ha permesso di classificare la SN2022abln come una supernova di tipo II scoperta circa due settimane dopo l’esplosione. La supernova era perciò visibile, anche se debole, già da diversi giorni, ma per fortuna nessun programma professionale ha puntato la propria strumentazione verso questa galassia. Questa è la nona supernova scoperta e classificata tutta a livello amatoriale e la seconda tutta italiana; la prima fu la storica SN2020aavb in NGC3697 scoperta da Paolo Campaner e Fabio Briganti e classificata da Claudio Balcon. A Giancarlo vanno i nostri sinceri complimenti per questi successi del 2022 che lo vedono leader a livello mondiale. Se purtroppo il nostro ISSP è ancora fermo al palo, abbiamo per fortuna chi riesce a tenere alta la bandiera italiana.
Questo mese abbiamo inoltre altre due interessanti scoperte amatoriali, la prima delle quali non poteva essere realizzata se non dal solito incredibile ricercatore giapponese Koichi Itagaki. Nella notte del 12 novembre ha individuato una stella nuova nei pressi della galassia a spirale barrata NGC4340, posta nella costellazione della Chioma di Berenice a circa 50 milioni di anni luce di distanza.
Questa galassia è accompagnata in cielo dalla galassia a spirale NGC4350 ed entrambe sono situate a circa un grado a Nord della galassia M100 ed a circa un grado e mezzo a Sud della galassia M85. Al momento della scoperta il nuovo transiente mostrava una luminosità pari a mag.+17,9 e vista la vicinanza alla galassia ospite NGC4340 che ha un modulo di distanza intorno a 31 ci aspettavamo un rapido incremento di luminosità, che nel caso di una supernova di tipo Ia avrebbe potuto raggiungere la notevole mag.+12 (31-19=12). In realtà l’oggetto è aumentato solo leggermente di luminosità fino a raggiungere la mag.+17. Il perché è dovuto molto probabilmente al fatto che questa supernova non fa parte della galassia NGC4340, ma bensì si trova nella parte Nord della piccola galassia PGC213984 che appare prospetticamente vicina ad NGC4340, ma in realtà è situata molto più lontana a circa 400 milioni di anni luce di distanza. Sono passate oltre due settimane dalla scoperta ed ancora nessun osservatorio professionale ha classificato questo transiente, che pertanto mantiene ancora la sigla provvisoria AT2022zzz.
Il nostro Claudio Balcon aveva provato ad ottenere un primo spettro la notte del 24 novembre, ma il seeing pessimo aveva permesso solo di escludere che si trattasse di una supernova di tipo Ia. Non era infatti visibile la riga del Silicio Si II a 6355A tipico di questo genere di supernovae. Lo spettro era un blu continuo, compatibile con le supernovae di tipo II giovani, ma non potendo identificare righe certe e quindi non garantire la presenza di redshift, potrebbe trattarsi anche di un oggetto della nostra galassia. Senza certezze non era professionale inserire la classificazione nel TNS. Servirebbe un telescopio di dimensioni ben maggiori, ma il fatto che anche i professionisti non hanno ancora emesso un verdetto su questo transiente, la dice lunga su come questo oggetto sia particolare ed ancora pieno di incertezze.
La seconda supernova amatoriale è stata invece scoperta la notte del 15 novembre dall’astrofilo americano Patrick Wiggins, che l’ha individuata nella galassia lenticolare NGC5631 posta nella costellazione dell’Orsa Maggiore a circa 90 milioni di anni luce di distanza. Il bravo astrofilo americano, dal 2014 ad oggi, ha messo a segno otto scoperte, quasi tutte molto luminose, fra cui spicca la famosa SN2017aew in NGC6946 che raggiunse la notevole mag.+12,5.
L’attuale ultima supernova al momento della scoperta brillava già di mag.+16 eppure anche se luminosa, non era un facile oggetto da individuare a causa della vicinanza con il nucleo della galassia ospite. Nella notte del 17 novembre gli astronomi americani del Lick Observatory in California, con il telescopio Shane da 3 metri, hanno ripreso lo spettro di conferma. La SN2022aaiq, questa la sigla definitiva assegnata, è una supernova di tipo Ia scoperta circa 10 giorni prima del massimo di luminosità, con i gas eiettati dall’esplosione che viaggiano ad una velocità di circa 11.600 km/s. La supernova ha infatti raggiunto il massimo di luminosità intorno al 26 novembre, sfiorando la mag.+13. Peccato che la galassia ospite non sia molto fotogenica, perché la supernova è invece la seconda più luminosa visibile in questo periodo, dopo la SN2022zut in NGC3810.