RUBRICA SUPERNOVAE COELUM   N. 117

Chi sarà stato il primo astrofilo a scoprire una supernova nel 2024? Naturalmente il solito giapponese Koichi Itagaki, che continua a stupirci sempre di più. Sicuramente riprenderà un elevato numero di galassie per notte, ma è indubbio che ha un fiuto eccezionale per le supernovae ed è sempre nel posto giusto al momento giusto, una dote non da poco! La nuova scoperta è stata effettuata nella notte del 4 gennaio nella bella galassia a spirale barrata NGC4216 posta nella costellazione della Vergine a circa 50 milioni di anni luce di distanza. Situata nell’ammasso della Vergine, NGC4216 è accompagnata in cielo, solo prospetticamente, da altre due galassie a spirale: la NGC4206 distante circa 60 milioni di anni luce e la NGC4222 posta leggermente più lontano a circa 70 milioni di anni luce. Al momento della scoperta il nuovo transiente mostrava una luminosità pari alla mag.+16,3.

Nella notte del 5 gennaio dal Haleakala Observatory nelle Isole Hawaii, con il Faulkes Telescope North da 2 metri è stato ripreso lo spettro di conferma, che ha permesso di classificare la SN2024gy come una supernova di tipo Ia scoperta circa due settimane prima del massimo di luminosità, con i gas eiettati dall’esplosione che viaggiano ad una velocità di circa 17.000 km/s.

1) Immagine della SN2024gy in NGC4216 ripresa da Massimo Marchini in remoto dal Cile con un telescopio Dall-Kirkam da 620mm F.6,5 somma di 3 immagini da 300 secondi per canale LRGB.
2) Immagine della SN2024gy in NGC4216 ripresa da Riccardo Mancini con un telescopio Newton da 250mm F.5 somma di 50 immagini da 120 secondi.
3) Immagine della SN2024gy in NGC4216 ripresa dall’astrofilo francese Robert Cazilhac con un telescopio C14 F.11 somma di 180 immagini da 5 secondi.
4) Immagine della SN2024gy in NGC4216 ripresa da Adriano Valvasori in remoto dal Cile con un telescopio Dall-Kirkam da 610mm F.6,5 somma di 3 immagini da 300 secondi per canale LRGB.

Nei giorni seguenti la scoperta la supernova ha aumentato repentinamente la sua luminosità fino ad arrivare al suo massimo intorno al 18 di gennaio raggiungendo la notevole mag.+12,5. Iniziamo perciò il nuovo anno con una ghiotta occasione per riprendere una luminosa supernova, attualmente la più luminosa di questo inizio anno e posta in un fotogenico terzetto di galassie, fra cui troneggia proprio NGC4216.

Il bravo ed esperto astrofilo giapponese non si è però accontentato di questo importante successo e nella notte del 12 gennaio ha messo a segno una nuova scoperta nella galassia a spirale NGC2550A posta nella costellazione della Giraffa a circa 170 milioni di anni luce di distanza e accompagnata in cielo, solo prospetticamente, da altre due galassie a spirale: la UGC4389 distante circa 110 milioni di anni luce e la UGC4413 posta leggermente più lontano a circa 120 milioni di anni luce. A soli 17 gradi dal Polo Nord celeste NGC2550A è una galassia circumpolare e perciò visibile tutta la notte. Al momento della scoperta la supernova mostrava una luminosità pari alla mag.+17,8 quindi molto più debole rispetto alla precedente, sia per la maggior distanza della galassia ospite che, come vedremo adesso anche perché si tratta di una supernova di tipo II (di solito meno luminose delle tipo Ia). Nella stessa notte della scoperta, dopo solo sette ore, l’astrofilo bellunese Claudio Balcon è riuscito a classificarla per primo nel TNS come una giovane supernova di tipo II, assegnando la sigla definitiva SN2024ws. Abbiamo pertanto una nuova supernova tutta amatoriale, dalla scoperta alla classificazione. In passato NGC2550A aveva visto esplodere al suo interno un’altra supernova di tipo II: la SN2008P scoperta il 23 gennaio 2008 dall’astrofilo cortinese Alessandro Dimai.

5) Immagine della SN2024ws in NGC2550A ripresa dall’astrofilo spagnolo Jordi Camarasa con un telescopio riflettore da 500mm F.6,9 somma di 6 immagini da 60 secondi.
6) Immagine della SN2024ws in NGC2550A ripresa dall’astrofilo spagnolo Rafael Ferrando con un telescopio da 150mm F.4.

I cinesi del programma XOSS, che per tutto il 2023 hanno rivaleggiato a suon di scoperte con Itagaki, potevano rimanere impassibili di fronte alla doppietta del giapponese? Naturalmente no e anche loro hanno messo a segno due belle scoperte. La prima è stata effettuata nella notte del 10 gennaio nella piccola galassia PGC21981 posta nella costellazione della giraffa a circa 140 milioni di anni luce di distanza. Situata anche questa a soli 17 gradi dal Polo Nord celeste, PGC21981 è una galassia circumpolare e perciò visibile tutta la notte. Si trova inoltre a soli 3’ a Sud-Ovest dalla più appariscente galassia a spirale barrata NGC2441, che era in realtà il target principale della ripresa. Come abbiamo scritto altre volte è buona norma controllare sempre anche le galassie secondarie presenti nel campo di ripresa, perché potrebbero regalare grandi soddisfazioni come in questo caso. Al momento della scoperta il nuovo transiente mostrava una luminosità pari alla mag.+16,8 e nella notte del 15 gennaio ancora il nostro Claudio Balcon è riuscito a classificarla per primo nel TNS. La SN2024vs, questa la sigla definitiva assegnata, è una supernova di tipo II ed è quindi un altro target tutto amatoriale.

7) Immagine della SN2024vs in PGC21981 ripresa da Giancarlo Cortini con un telescopio C14 somma di 9 immagini da 60 secondi.

La seconda supernova cinese è stata invece individuata nella notte del 15 gennaio nella piccola galassia UGC2755 posta nella costellazione del Perseo a circa 320 milioni di anni luce di distanza e posizionata grosso modo a metà strada fra la stella Algol e la Nebula California. Al momento della scoperta il nuovo oggetto mostrava una luminosità pari alla mag.+18,6 ed essendo situato molto distante dalla galassia ospite, le previsioni sulla natura del transiente erano indirizzate verso una Variabile Cataclismica della nostra galassia. Invece nella notte del 19 gennaio dal Palomar Observatory in California con il telescopio da 1,5 metri è stato ottenuto uno spettro di conferma che ha permesso di classificare il nuovo oggetto come una supernova di tipo Ia, assegnandole la sigla definitiva SN2024agr.

8) Immagine della SN2024agr in UGC2755 ripresa da Claudio Balcon con un telescopio Newton da 410mm F.5,5 somma di 5 immagini da 60 secondi.

Analizziamo adesso un’altra supernova amatoriale che arriva dal Giappone, non dal solito Itagaki, ma bensì da una new entry. La persona che è riuscita nel colpaccio si chiama Hidehiko Okoshi. Lo abbiamo contattato per saperne di più sulla sua attività di astrofilo. Non è più un ragazzino, ma ha infatti compiuto 68 anni. Abita nella città di Saitama nella prefettura di Saitama, a Nord della capitale Tokyo. Non possiede un vero e proprio osservatorio, ma il suo telescopio Celestron 9,25 da 23cm è posizionato su una terrazza all’ottavo piano di un palazzo e con un cavo lungo 16 metri comanda il telescopio dalla stanza del suo appartamento. Dal suo sito è spesso sereno, però trovandosi non molto lontano da Tokyo riesce al massimo a vedere le stelle di quarta magnitudine. Per gli astrofili giapponesi, Koichi Itagaki è considerato una vera superstar ed in molti cercano di emulare le sue incredibili gesta. Come l’altro astrofilo giapponese Hiroshi Okuno che scoprì la sua prima supernova nel gennaio dello scorso anno, anche Okoshi ha iniziato a fare ricerca di supernovae da tre anni spinto dai successi del grande Itagaki e finalmente nella notte del 16 gennaio ha ottenuto la sua prima scoperta, individuando una nuova stella di mag.+16,2 nella galassia a spirale NGC6106 posta nella costellazione di Ercole a circa 70 milioni di anni luce di distanza. Il primo ad ottenere lo spettro di conferma è stato ancora una volta il nostro Claudio Balcon, che sul fronte spettroscopia sta veramente ottenendo dei risultati straordinari, raggiungendo quota 125 supernovae classificate nel TNS con il suo telescopio Newton da 41cm. Lo spettro ottenuto nella notte del 20 gennaio ha permesso di classificare il nuovo transiente come una supernova di tipo Ib ed assegnarle la sigla definitiva SN2024ahv.

9) Immagine della SN2024ahv in NGC6106 ripresa dall’astrofilo spagnolo Jordi Camarasa con un telescopio riflettore da 500mm F.6,9.
HIdehiko Okoshi accanto al suo telescopio Celestron.

Concludiamo questa ricca rubrica con una scoperta italo-americana, che perciò ci riguarda più da vicino. Nella notte dell’11 gennaio gli astrofili Mirco Villi e Michele Mazzucato, che collaborano da diversi anni con i professionisti americani del CRTS Catalina, hanno individuato una debole stellina di mag.+18,9 analizzando immagini professionali realizzate con il telescopio Cassegrain di 1,5 metri di diametro dell’osservatorio americano sul Mount Lemmon in Arizona. La galassia ospite UGC6424 è una spirale vista di taglio, posta nella costellazione del Leone a circa 230 milioni di anni luce di distanza e situata a meno di due gradi a Nord dalla bella coppia di galassie Messier: M65 e M66. Nella notte del 17 gennaio dal Palomar Observatory in California con il telescopio da 1,5 metri è stato ottenuto lo spettro di conferma, che ha permesso di classificare il nuovo oggetto come una supernova di tipo II, assegnandole la sigla definitiva SN2024wp.

11) Immagine della SN2024wp in UGC6424 ripresa da Claudio Balcon con un telescopio Newton da 410mm F.5,5 somma di 3 immagini da 180 secondi.