Il grande giorno di ExoMars è ormai agli sgoccioli. Il Trace Gas Orbiter (TGO) ha completato con successo la cruciale manovra di inserimento orbitale; nel frattempo, il modulo Schiaparelli ha eseguito una drammatica discesa attraverso l’atmosfera marziana, ma le sue condizioni rimangono ignote in seguito alla perdita del segnale avvenuta poco prima del contatto con il suolo.
L’accensione del motore da 424 N di spinta di TGO è avvenuta in perfetto orario, alle 15:04:47 ora italiana. La prima parte della manovra è stata monitorata in tempo reale dall’antenna 43 del Deep Space Network di Canberra; poi, la sonda è scomparsa dietro l’orizzonte marziano, interrompendo tutte le comunicazioni con la Terra. Lo spegnimento del motore è avvenuto alle 17:24, leggermente prima del previsto, portando la sonda su un’orbita con un periodo di poco superiore a quello desiderato (pari a 4 giorni marziani), ma comunque ben all’interno dei limiti. La manovra ha rallentato la sonda di circa 5580 chilometri orari. TGO ha ristabilito le comunicazioni tramite la sua antenna ad alto guadagno alle 18:34, dopo essere tornata in normale assetto di volo ed essere riemersa al di sopra dell’orizzonte marziano.
Meno chiaro, invece, è lo stato di Schiaparelli. Il modulo d’atterraggio si è risvegliato con successo alle 15:27 e ha fatto il suo ingresso nell’atmosfera marziana alle 16:42, inaugurando una drammatica discesa di 5 minuti e 53 secondi. Il contatto con l’atmosfera è avvenuto a 122,5 km di quota e a una velocità di 21 mila km/h. La frizione atmosferica ha rallentato Schiaparelli fino a 1650 km/h a 11 km dal suolo; a questo punto, il modulo ha aperto il suo paracadute da 12 metri di diametro. Quattro chilometri più in basso, Schiaparelli ha rilasciato il suo scudo termico anteriore, permettendo all’altimetro radar di entrare in funzione e guidare il modulo verso la superficie. A 1,3 km dal suolo, Schiaparelli si è staccato dallo scudo termico posteriore e dal paracadute, accendendo i suoi motori di atterraggio.
La discesa di Schiaparelli è stata monitorata in tempo reale (se non per i 9 minuti e 47 secondi di ritardo dovuti alla distanza di Marte) attraverso gli spostamenti Doppler nella frequenza dei segnali captati dal radiotelescopio GMRT, in India. Anche le due antenne UHF Melacom a bordo di Mars Express hanno registrato la discesa, ma i loro dati hanno raggiunto l’antenna di Cebreros solo alle 17:46.
Sia le registrazioni del GMRT che quelle di Mars Express mostrano che tutti gli eventi sono stati eseguiti con successo fino alla separazione del paracadute e forse fino anche all’accensione dei motori. Poi, però, il segnale di Schiaparelli si è bruscamente interrotto per motivi ancora sconosciuti. Ignoto rimane anche lo stato della sonda sulla superficie marziana.
Maggiori informazioni sull’esito del tentativo di atterraggio di Schiaparelli arriveranno domattina. Per tutta la notte, i controllori di volo saranno impegnati ad analizzare i dati raccolti da MRO, che ha sorvolato il sito d’atterraggio pochi minuti dopo la discesa di Schiaparelli, e da TGO, le cui antenne ad alta frequenza Electra hanno registrato oltre 20 Mb di informazioni.
Indice dei contenuti
Aggiornamento dalla conferenza stampa ESA del 20 ottobre, ore 10:00
- → TGO è in ottima salute; la manovra di inserimento orbitale è stata eseguita esattamente come previsto ed è pronto a fare scienza per molti anni.
- → La discesa di Schiaparelli è stata nominale fino alla sequenza di apertura e separazione del paracadute. Il modulo ha trasmesso una grande quantitá di dati fino alla perdita del segnale.
- → Il contatto è stato perso circa 50 secondi prima del contatto con il suolo.
- → I dati trasmessi da Schiaparelli rivelano che il sistema di propulsione ha operato correttamente per almeno alcuni secondi. Anche il radar di discesa si è attivato come previsto.
- → Ancora non si sa se Schiaparelli si sia schiantato o meno. La chiave sará comprendere le dinamiche degli ultimi secondi di discesa.
- → I dati Doppler registrati da Mars Express, negli ultimi istanti non coincidono con la telemetria trasmessa da Schiaparelli via TGO; ancora non si sa il perché.
- → La teoria più probabile è che lo spegnimento dei motori sia avvenuto prima del previsto, ma è solo una teoria, ancora non è possibile sapere cosa sia successo dal momento dell’interruzione del segnale.
- → L’ESA sottolinea la natura sperimentale dell’atterraggio. Nonostante i contatti siano stati persi prima del contatto con il suolo, la grande quantitá di dati a disposizione permetterá agli ingegneri di comprendere la natura del fallimento.
- → Andrea Accomazzo si dice fiducioso che l’ESA riuscirà a comprendere le dinamiche che hanno portato alla perdita del segnale – una grande differenza rispetto a Beagle 2, i cui primi indizi arrivarono dieci anni dopo il fallito atterraggio.
- → L’esperimento AMELIA a bordo di Schiaparelli dovrebbe aver raccolto tutti i dati previsti; sarà possibile un’approfondita caratterizzazione delle condizioni atmosferiche.
- → Nei prossimi giorni, le sonde della NASA continueranno a sorvolare il sito di atterraggio, nel tentativo di captare segnali o fotografare Schiaparelli.
Il video integrale della conferenza stampa ESA (in inglese)
In definitiva, la funzione principale del lander Schiaparelli era testare l’entrata in orbita, la discesa e l’atterraggio sul suolo marziano e inviare dati sulle condizioni ambientali e sulle criticità, in preparazione della seconda fase della missione, quando verrà inviato su Marte, nel 2020, il “vero” lander che procederà con la missione scientifica. Possiamo quindi dire che al momento Schiaparelli ha svolto gran parte della sua funzione di test.